Mostre al museo anche per l’arte brutta

Will Gompertz, editore di BBC Arts ed ex direttore della Tate ha scritto un articolo a dir poco bizzarro sul Wall Street Journal. Gompertz sostiene che i musei dovrebbero organizzare di tanto in tanto delle mostre con opere d’arte smaccatamente brutte. Ora, ci sarebbe da chiedersi dove finisca il bello ed inizi il brutto (e viceversa) e soprattutto chi dovrebbe essere incaricato di effettuare questa difficile selezione.

Le 10 personalità meno potenti dell’arte – parte I

Come di consueto eccoci giunti alla nostra classifica delle 10 personalità meno influenti dell’arte contemporanea, se ci siete anche voi non prendetevela troppo. Gli ultimi saranno i primi, basta rovesciare le classifiche.

1        I non pagati – sono tanti, sono giornalisti, sono curatori, sono artisti, sono assistenti di galleria. Fanno il loro lavoro e lo fanno bene ma puntualmente nessuno li paga. Chi li salverà dall’affitto che incombe a fine mese?

Il tracollo delle fiere italiane

La maggior parte delle fiere d’arte in Italia non hanno un progetto. E’ per questo che il loro appeal è drammaticamente diminuito in questi ultimi anni. Avere un progetto non significa solamente regalare gli stand alle gallerie più prestigiose ed escludere sistematicamente quelle emergenti (trattenendogli però la famigerata quota di “spese di organizzazione”). Prima di tutto bisognerebbe effettuare una reale ricerca sulle gallerie che ambiscono ad entrare in fiera.

Piero Pizzi Cannella alla Galleria Mucciccia di Roma

Piero Pizzi Cannella dipana il suo lavoro in iconografie personali che si fissano anche in una memoria collettiva ampiamente riconosciuta e alludono a un universo dove presenti sono i vissuti delle persone. Nella sua esposizione alla galleria Mucciaccia di Roma a cura di Cesare Biasini Selvaggi divide i suoi ultimi lavori, creati fra 2011 e 21012, in tre mostre collegate fra loro: “Le Regine”, “Almanacco 4” e “Quadreria Roma”.