Il Padiglione Italia alla Biennale di Architettura di Venezia

 
“Non è un anno come gli altri. Il Padiglione Italia alla 13. Mostra Internazionale di Architettura della Biennale di Venezia deve porsi al centro di questa differenza e diventare un’occasione per riflettere sul rapporto tra crisi economica, architettura e territorio, deve essere uno spazio in cui immaginare un progetto di crescita del nostro Paese, il “common ground” deve tradursi in un progetto concreto e visionario, in cui cultura ed economia scrivano un nuovo patto.”
 
Questa la “doverosa premessa” di Luca Zevi, scelto dalla Direzione Generale per il Paesaggio, le Belle Arti, l’Architettura e l’Arte Contemporanee del Ministero per i Beni e le Attività Culturali, quale curatore del Padiglione Italia alla 13. Mostra Internazionale di Architettura.

I luoghi e i non-luoghi del Ventre dell’Architetto

Il 3 settembre in occasione della 12 Biennale di Architettura di Venezia, Jarach Gallery e Galleria Pack inaugurano The Belly of an Architect, progetto congiunto in cui si presenta una selezione di circa 20 opere dei migliori artisti di entrambe le gallerie che indagano il tema dell’architettura come punto d’incontro. La mostra è a cura di Martina Cavalarin.

Il titolo, ripreso dalla pellicola di Peter Greenaway,The Belly of an Architect – proiettato durante la mostra – indica appunto l’approccio attraverso cui gli artisti che indagano il tema dell’architettura, entrano nelle viscere dei luoghi e dei non-luoghi, delle geografie e delle storie dell’anima e del corpo. Se i muri degli edifici rappresentano lo scheletro dell’uomo, il file rouge della mostra è interpretato attraverso riservate assenze o oniriche presenze, proiezioni autoriflessive o architetture post-industriali, luoghi claustrofobici e paesaggi oscuri, ombre e rifugi, palazzi luminescenti e boscaglie incantevoli e sfuggenti, cattedrali magiche e stanze fatiscenti.

Open Studios alla Fondazione Bevilacqua La Masa

La Fondazione Bevilacqua La Masa continua da oltre un secolo a perseguire lo scopo per la quale era stata concepita dalla sua fondatrice, la duchessa Felicita Bevilacqua La Masa, la quale destino’ la personale residenza di Ca’ Pesaro alla promozione dell’arte giovane a Venezia.

Dal 2008 la Fondazione dispone finalmente, dopo un lungo periodo di riduzione, di 12 atelier e 2 residenze per artisti, che gestisce cercando di seguire i piu’ aggiornati programmi internazionali per artists-in-residence. La città di Venezia resta infatti una meta ambita e un luogo in cui gli artisti sono felici di passare lunghi periodi della loro formazione, se solo la città mette a loro disposizione il modo di farlo.