
Apre la Biennale d’Architettura, vediamo quali sono i migliori padiglioni
Apre la Biennale d’Architettura, vediamo quali sono i migliori padiglioni
Manca poco più di un mese alla 13. Mostra Internazionale di Architettura, che si svolgerà dal 29 agosto al 25 novembre 2012 ai Giardini e all’Arsenale (vernice 27 e 28 agosto 2012), nonché in vari luoghi di Venezia. Il tema scelto da David Chipperfield per la 13. Mostra Internazionale di Architettura è Common Ground. David Chipperfield ha dichiarato: “Voglio che questa Biennale renda omaggio a una cultura architettonica vitale e interconnessa che si interroghi sui territori condivisi, intellettuali e fisici. Nella selezione dei partecipanti la mia Biennale favorirà la collaborazione e il dialogo, che considero il cuore dell’architettura, e il titolo fungerà anche da metafora del terreno di attività dell’architettura.
Mi interessano gli elementi che accomunano gli architetti, dalle condizioni della pratica architettonica alle influenze, collaborazioni, storie e affinità che inquadrano e contestualizzano il nostro lavoro. Vorrei cogliere l’occasione di questa Biennale per potenziare la comprensione della cultura architettonica e per valorizzare le continuità filosofiche e pratiche che la definiscono. Il titolo ‘Common Ground’ allude esplicitamente anche al terreno fra edifici, agli spazi della città. Vorrei che i progetti esposti alla Biennale indagassero in profondità il significato degli spazi creati dagli edifici: gli ambiti politici, sociali e pubblici di cui l’architettura fa parte. Non voglio smarrire il tema dell’architettura in un pantano di speculazioni sociologiche, psicologiche o artistiche, ma piuttosto cercare di ampliare la comprensione del contributo specifico che l’architettura può dare nella definizione del terreno comune della città.
Solitamente è Filippo di Edimburgo ad essere esperto di gaffe e clamorosi sbagli, basti citare le sue più clamorose sparate come «Ma lei è una donna, vero?» ad una donna del Kenya intenta ad offrirgli un omaggio, “le donne inglesi non sanno cucinare” e «Siete riusciti a non farvi mangiare?» riferito ad un gruppo di studenti che tornavano da una vacanza di trekking in Papua Nuova Guinea. Oggi però abbiamo scoperto che le gaffes sono contagiose ed anche la coriacea Regina Elisabetta non è riuscita ad evitare questa feroce malattia.
Per la prima grande gaffe la Regina ha scelto Tracey Emin e dobbiamo dire che le andata bene visto che la peperina della YBA non si scandalizza di fronte a nulla. Tutto è successo a Margate, città natale di Tracey Emin, dove è stato recentemente costruito il museo Turner Contemporary, un’architettura da 17 milioni di sterline pensata proprio per dare un poco di lustro ad una cittadina non proprio esaltante. Lo spazio, disegnato dall’archistar David Chipperfield, si trova proprio a ridosso del mare ed è stato inaugurato lo scorso aprile proprio da Tracey Emin con una mostra che fino ad oggi è stata visitata da più di 300.000 persone.
Quando si parla di premi e concorsi legati al mondo della cultura siamo soliti pensare ai meccanismi non troppo chiari, ai favoritismi, alle polemiche di pubblico e critica e chi più ne ha più ne metta. Parlando invece di architettura saremmo portati a pensare che tutti questi meccanismi non esistano. Ed invece anche nel mondo degli archistar le vicende poco chiare sono all’ordine del giorno, ma partiamo dal principio.
Nei giorni scorsi si è svolta la cerimonia di premiazione dello Stirling Prize, ambito e prestigioso alloro britannico organizzato dal Royal Institute of British Architects o, se preferite, RIBA. Il premio è riservato ai migliori progetti architettonici realizzati durante l’anno in corso. Per il 2011 la selezione finale comprendeva nomi pluriblasonati come O’Donnell and Tuomey, selezionati per il progetto An Gaelaras, AHMM per l’Angel Building, David Chipperfield Architects per il Folkwang Museum, Bennetts Associates per il Royal Shakespeare Theatre, Hopkins Architects per il Velodrome ed anche Zaha Hadid per la scuola Evelyn Grace Academy di Londra.
E’ notizia di oggi che il progetto del MAXXI di Zaha Hadid è tra le sei opere finaliste del Premio ‘Mies van der Rohe 2011’. Dovrà scontarsi con realizzazioni di tutto rispetto – tutte europee – tra cui il suo più diretto competitor: il Neues Museum di Berlino di David Chipperfield.
I nostri migliori auguri; una sua vittoria non può che fare piacere anche a noi e dare risalto, per riflesso, al panorama artistico italiano. Ma non credo che basti. Il MAXXI è ormai una realtà da quasi un anno, stringe già alcuni premi tra le sue giovani braccia ma sembra che resti una macchina puramente architettonica. Dove è l’altra metà della mela? Quella che deve interessare di più un’istituzione museale? L’arte e le sue esposizioni. Non possiamo certo pensarlo come solo contenitore, serve un bel po’ di sostanza. Davvero la mostra su Pistoletto è il meglio che si può avere? Spero proprio di no.
I giudici hanno scelto i loro finalisti per lo Stirling Prize 2010, prestigioso concorso annuale di architettura organizzato dall’associazione britannica RIBA (Royal Institute of British Architects) che prende il nome dall’architetto James Stirling (1926-1992). Ai vincitori del concorso sarà assegnato un ricco premio di 20.000 sterline. La finale si terrà il 2 ottobre, in questo articolo scopriremo dalle vive parole dei giudici chi ci sarà e perchè.
Per la quarta volta Zaha Hadid parteciperà alla finale dell’ambito premio, l’archistar non ha mai vinto ma la più celebre donna dell’architettura britannica è una delle favori per il titolo di quest’anno. Tutto grazie al Maxxi di Roma che secondo i giudici ” simboleggia il costante sforzo della Hadid di creare un paesaggio, una serie di spazi cavernosi delineati da una linea libera. La costruzione non ha mura dritte e sarà difficile appenderci quadri. Ma questo è un museo di sentieri e percorsi dove i curatori dovranno cercare un nuovo modo di disporre le opere del 21 secolo”.
Ospite d’onore della IV Biennale internazioale di Architettura “Barbara Cappochin” è l’architetto Zaha Hadid. Premio Pritzker 2004 e protagonista mondiale del decostruttivismo: a Palazzo della Ragione, a Padova, a partire dal 26 ottobre verrà inaugurata la mostra monografica il cui progetto porta la sua firma.
L’esposizione farà conoscere i numerosi e innovativi progetti di uno degli interpreti più significativi nella scena mondiale del decostruttivismo in architettura. Irachena di nascita e naturalizzata a Londra alla fine degli anni ’70, la Hadid è stata la prima donna a vincere nel 2004 il Premio Pritzker. Moltissimi i progetti realizzati in tutto il mondo, tra gli ultimi in corso quello rivoluzionario per il MAXXI di Roma.
Dopo Mario Botta (2003), David Chipperfield (2005) e Kengo Kuma (2007), ZAHA HADID allestirà la sua mostra personale per la Biennale, in uno dei monumenti più famosi di Padova, nonché degli edifici simbolo della città. Oltre all’importante valenza storica, il “Salone”di Palazzo della Ragione, infatti, riveste una notevole importanza anche da un punto di vista artistico e architettonico: è infatti decorato con uno stupendo ed elaborato ciclo di affreschi e si ritiene che il suo tetto sia il più largo in Europa costruito senza il supporto di colonne.