
Nel corso di questa settimana avevamo stilato un articolo incentrato sugli errori della critica contemporanea. Esistono però altre figure legate all’arte che sbagliando combinano molti più danni di quelli prodotti dai curatori. Stiamo parlando degli esperti e degli studiosi, categorie illustri che tanto hanno dato alla storia dell’arte ma che molte volte hanno contribuito a creare disastri irreparabili con le loro avventate attribuzioni. Ora, fortunatamente, la scienza ha risolto molte spigolose questioni grazie ai raggi x, all’analisi dei pigmenti ed alle altre tipologie di esami digitali.
Purtroppo però c’è ancora chi si fida unicamente dei suoi occhi e che, avendo studiato attentamente un dato maestro della pittura, crede di poterne riconoscere a prima vista qualsiasi capolavoro nascosto. L’ultimo danno in ordine di tempo è stato causato da un pool di studiosi cinesi che avevano erroneamente attribuito un dipinto anonimo al maestro Xu Beihong.



Gli sprechi del governo italiano non sono certo una novità, tra infrastrutture lasciate a metà, fantomatici ponti sullo stretto di Messina e siti internet istituzionali come italia.it che chiudono dopo 18 mesi di agonia e milioni di euro per la progettazione non c’è di che lamentarsi. Ovviamente anche la cultura gioca un ruolo fondamentale nel balletto degli sprechi e l’ultima notizia che ci giunge dal mondo dell’arte rappresenta la solita e triste conferma di tutto ciò. Il governo italiano ha infatti acquistato un anno fa un crocifisso ligneo attribuito a Michelangelo. L’opera è stata comprata da un art dealer di Torino che ha più volte confermato la genuinità della stessa, proveniente da una famiglia fiorentina.
