Addio al Festival del Cinema di Roma? Speriamo!

Due Festival del cinema sono troppi” questa l’opinione del nuovo Ministro dei Beni culturali Gian Carlo Galan che ha da poco sostituito Sandro “San Bonario” Bondi. Ovviamente Galan si riferisce alle due kermesse di Venezia e Roma ed è altrettanto ovvio che tra le due, la più antica e prestigiosa è quella che si tiene nella città lagunare.

Del resto il Festival del cinema di Roma, fortemente voluto da Veltroni, non è mai riuscito a decollare pienamente. Le affermazioni di Galan hanno però scatenato un piccolo putiferio, sollevando le proteste del sindaco Gianni Alemanno e di un folto drappello di attori tra cui Giulio Scarpati.

La saga degli Sgarbi: Vittorio alle prese con il Tiziano bagnato ed Elisabetta al Festival del Cinema

La scorsa domenica un terribile incendio ha danneggiato parte del sottotetto del palazzo seminariale posto vicino alla Basilica della Salute a Venezia. Ovviamente i vigili del fuoco sono prontamente intervenuti e dopo alcune convulse ore di faticoso lavoro sono riusciti a domare le fiamme. La grande mole di acqua impiegata per lo spegnimento dell’incendio (che non sembrerebbe di origine dolosa) è però sconfinata nell’attigua sagrestia della Basilica dove tra altre importanti opere dimora il celebre capolavoro Davide e Golia di Tiziano, collocato sul soffitto della sala a circa dieci metri di altezza.

Il dipinto è stato completamente inondato dai potenti getti d’acqua delle pompe dei Vigili del Fuoco e da una prima verifica si è potuto constatare che l’acqua aveva già preso a gocciolare dalla superficie dell’importante opera. Vittorio Sgarbi, attualmente sovrintendente del polo Museale di Venezia, si è subito recato sul posto per effettuare gli accertamenti del caso. Per nostra immensa fortuna il dipinto di Tiziano non è stato danneggiato in maniera grave ma Sgarbi ha subito ordinato la pronta rimozione per sottoporlo ad alcuni interventi di restauro. L’acqua sarebbe entrata da un piccola apertura a lunetta della sagrestia della Basilica ma è ovvio che il progressivo aumentare delle fiamme avrebbe potuto causare danni ben più gravi.

Gea Casolaro rovescia l’idea di paesaggio

Dopo i lavori realizzati in Argentina e in Cina, Gea Casolaro presenta dal 25 febbraio presso The Gallery Apart di Roma due progetti legati all’idea di paesaggio e al modo in cui esso può essere percepito, progetti concepiti l’uno (South) in Nuova Zelanda, dove l’artista ha trascorso un periodo di residenza conclusosi con la mostra This Month at NPS, Aratoi, al Wairarapa Museum of Art and History di Masterton, l’altro (Visible/Invisible) in Francia, nuova patria d’elezione dell’artista da molti mesi trasferitasi a Parigi.

South, questo il titolo del lavoro fotografico, si compone di una serie di bellissimi stereotipati paesaggi esposti “upside down” con cui Casolaro invita a riconsiderare l’aspetto socio-politico e culturale del nostro modo di guardare alla realtà. I punti cardinali aiutano a non perdersi, a ritrovare la via di casa e persino se stessi, a viaggiare per scoprire l’altro che però troppo spesso non ci si sforza di conoscere veramente. Servono ad orientare il mondo e a darsi delle regole, con l’illusione di avere tutto sotto controllo, ma il mondo gira senza interrogarsi sulla propria direzione. L’occidente si è spostato molto ad est, il sud un po’ più a nord e sempre di più (come Casolaro già ha evidenziato, in particolare con lavori come Maybe in Sarajevo, 1998, e To feel at home, 2002) possiamo ritrovare casa ovunque, se siamo pronti a cercarla davvero. Nella comune visione euro-nordamericanocentrica del mondo, il sud è un luogo povero, esotico, caldo, con una natura ancora in parte selvatica e dove l’emotività e le passioni hanno comunque e sempre la meglio sul “necessario” lato razionale dell’esistenza.