FLUXUS BIENNIAL – Giuseppe Chiari

Il progetto FLUXUS BIENNIAL, curato da Achille Bonito Oliva per l’Auditorium, è strutturato in una serie di “piccole grandi mostre” di alcuni protagonisti di Fluxus. Attorno a ogni appuntamento espositivo è abbinato un calendario di concerti e performance, storiche e contemporanee, che coinvolgono artisti ai quali viene chiesta una rilettura di quello spirito di immediatezza e di relazione/interazione con l’individuo alla base della filosofia e dell’estetica “intermedia” Fluxus. Dopo George Maciunas, George Brecht, Wolf Vostell e Nam June Paik sarà la volta di Giuseppe Chiari.

La mostra, allestita in AuditoriumArte, si inaugurerà il 29 aprile e resterà aperta al pubblico fino al 12 giugno. Dopo l’inaugurazione della mostra il 29 aprile, alle ore 21 in Teatro Studio, si terrà la performance live di Alvin Curran “Chiari ossia dj Beppe meets King Kong da Beethoven”. La serata è uno degli eventi di Afterfluxus, il ciclo di performance e spettacoli organizzati in occasione delle mostre fluxus.

Fluxus Biennal è la volta di Nam June Paik

Nam June Paik (Seoul 1932-Miami 2006), figura chiave non solo di Fluxus ma di tutta l’arte contemporanea, è dedicata la quarta mostra della Fluxus Biennial. Conosciuto come il padre della video-arte è stato un pioniere nell’elaborazione elettronica delle immagini, influenzando la ricerca artistica fino ad oggi. La mostra, allestita in AuditoriumArte a Roma, si inaugurerà il 28 gennaio e resterà aperta al pubblico fino al 13 marzo 2011.

Le due opere principali esposte sono le videoinstallazioni “Homage to Pythagoras” e “Cage in Cage”, la prima un tributo a uno dei padri della razionalità occidentale, la seconda un omaggio all’amico John Cage, genio musicale e sponda di un serrato dialogo culturale tra Oriente e Occidente. Così è Nam June Paik, artista ponte tra misticismo orientale e concretezza occidentale, uno sciamano del video che ha saputo trasformare i simboli della cultura orientale in paradigmi di un mondo lontano oggi riempito dalla una cultura di massa che tende ad omogenizzare le differenze.

Fluxus Biennial – Wolf Vostell all’Auditorium di Roma

Il progetto FLUXUS BIENNIAL, curato da Achille Bonito Oliva per l’Auditorium, è strutturato in una serie di “piccole grandi mostre” di alcuni protagonisti di Fluxus. Attorno a ogni appuntamento espositivo è abbinato un calendario di concerti e performance, storiche e contemporanee, che coinvolgono artisti ai quali viene chiesta una rilettura di quello spirito di immediatezza e di relazione/interazione con l’individuo alla base della filosofia e dell’estetica “intermedia” Fluxus.

Dopo George Maciunas e George Brecht, sarà la volta di Wolf Vostell. La mostra, allestita in AuditoriumArte, si inaugurerà il 19 novembre e resterà aperta al pubblico fino al 9 gennaio. In occasione dell’inaugurazione, si terrà la performance degli Staalplaat Soundsystem. L’evento è un appuntamento di After fluxus, la rassegna di concerti e performance fluxus, storiche e contemporanee.

Fluxus Biennal, è la volta di George Brecht

Dopo la mostra di George Maciunas, Fluxus Biennial – 730 giorni hic et nunc, il progetto curato da Achille Bonito Oliva all’Auditorium di Roma, prosegue dal 7 aprile al 14 maggio 2010, con l’esposizione dedicata a George Brecht. Brecht e’ stato uno dei piu’ significativi esponenti del gruppo Fluxus, attivo fin dal suo inizio nel 1962 e inventore del termine “Event”, una tecnica performativa usata da tutti i componenti del gruppo e divenuta in seguito caratteristica imprescindibile della ricerca di Fluxus. Negli “Event”, azioni quotidiane che coinvolgono ogni sfera del sensibile (visiva, uditiva, tattile, motoria) vengono isolate come singole performance, assumendo occasionalmente il carattere di situazioni immaginarie o impossibili.

Tra le opere esposte in AuditoriumArte, Water Yam (1963), una semplice scatoletta di cartone con centinaia di piccoli bigliettini recanti le indicazioni di Brecht per eseguire gli “Event”, una serie di partiture legate a gesti minimali o atti basici del semplice vivere quotidiano. Water Yam e’ considerata una pietra miliare di Fluxus. Tutte le opere presenti in mostra giocano sul paradosso di oggetti d’uso comune che mantengono la loro caratteristica di banalità e quotidianità, inserendosi nell’assunto portante del lavoro di Brecht secondo cui ogni cosa soggiace alle leggi generali del caso e delle coincidenze. Persino quelle tridimensionali sono Event che si sviluppano sotto gli occhi dello spettatore, come una pianta di azalea poggiata su una sedia che cresce impercettibilmente giorno per giorno (Chair with plant, 1967), o come un improbabile e ironico ritratto femminile fatto da oggetti d’uso comunissimo come una scala a pioli, uno spazzolone e un cobra (Lola, 1975).

Fluxus Biennial all’Auditorium di Roma

Sarà la mostra dedicata a George Maciunas ad inaugurare Fluxus Biennial, la rassegna curata da Achille Bonito Oliva dedicata al movimento Fluxus. Il progetto, promosso dalla Fondazione Musica per Roma, coprirà un arco di tempo di due anni (2010/2011) e sarà strutturato in una serie di piccole grandi mostre sui protagonisti di Fluxus, arricchite da un fitto programma di performance sia storiche che contemporanee.

La mostra di George Maciunas, allestita all’Auditorium di Roma dal 26 gennaio al 17 marzo 2010, ripercorrerà lo spirito dell’attività dell’artista lituano attraverso il tema del gioco, inteso come modo di relazione, di scambio e di cambiamento. Saranno esposti, oltre a uno speciale ping-pong riadattato dall’artista, esempi dell’attività di graphic designer di Maciunas, della sua capacità di analisi critica sulla storia dell’arte, così come del suo unico e fertilissimo modo di lavorare all’unisono con gli altri artisti del gruppo Fluxus, fondendo le loro esperienze in un collettivo creativo dove l’equazione e la sovrapposizione tra arte e vita doveva essere totale.