Fluxus Biennial all’Auditorium di Roma

di Redazione Commenta

Sarà la mostra dedicata a George Maciunas ad inaugurare Fluxus Biennial, la rassegna curata da Achille Bonito Oliva dedicata al movimento Fluxus. Il progetto, promosso dalla Fondazione Musica per Roma, coprirà un arco di tempo di due anni (2010/2011) e sarà strutturato in una serie di piccole grandi mostre sui protagonisti di Fluxus, arricchite da un fitto programma di performance sia storiche che contemporanee.

La mostra di George Maciunas, allestita all’Auditorium di Roma dal 26 gennaio al 17 marzo 2010, ripercorrerà lo spirito dell’attività dell’artista lituano attraverso il tema del gioco, inteso come modo di relazione, di scambio e di cambiamento. Saranno esposti, oltre a uno speciale ping-pong riadattato dall’artista, esempi dell’attività di graphic designer di Maciunas, della sua capacità di analisi critica sulla storia dell’arte, così come del suo unico e fertilissimo modo di lavorare all’unisono con gli altri artisti del gruppo Fluxus, fondendo le loro esperienze in un collettivo creativo dove l’equazione e la sovrapposizione tra arte e vita doveva essere totale.
Fluxus fu un collettivo di artisti internazionali che trovarono in George Maciunas un infaticabile punto di riferimento teorico e organizzativo, capace di riunire e mettere in dialogo artisti provenienti dagli Stati Uniti, dall’Europa e dall’Estremo Oriente. Fluxus viene talvolta erroneamente considerato come un movimento artistico, mentre le centinaia di iniziative e di progetti sostenuti da Maciunas si estesero ben oltre quell’ambito, fino a comprendere una sfera di influenza che si allargò all’investigazione socio-culturale e politica, col fine di promuovere un possibile mondo migliore e una più complessa consapevolezza dell’individuo. Maciunas è ad esempio considerato il “padre di Soho”, in quanto fu il primo a stabilire e fondare in quel quartiere di New York le prime cooperative di artisti, dando loro la possibilità di poter vivere e lavorare in spazi idonei e economicamente vantaggiosi.

In occasione della mostra saranno organizzate tre serate di perfomance: il 26 gennaio, in concomitanza con l’inaugurazione dell’esposizione, il collettivo di artisti e musicisti berlinesi, Maulwerker, proporrà una serie di performance tra le più famose del movimento Fluxus. Tra queste, espressamente realizzata per la Fondazione Musica per Roma, la riedizione di In Memoriam To Adriano Olivetti (1962) di Maciunas e altre performance ideate dai protagonisti storici di Fluxus come Yoko Ono, Nam June Paik e La Monte Young.

Secondo appuntamento il 26 febbraio con le performances di Cesare Pietroiusti, Raimundas Malašauskas e Tonino Battista. Una Lezione è un’idea di Iacopo Seri e una performance di Cesare Pietroiusti con l’assistenza di Filipa Ramos. All’interno dello Spazio Risonanze sarà organizzata una vera a propria lezione universitaria in cui verrà analizzato e discusso “Rizoma”, capitolo introduttivo del libro Mille Piani di Gilles Deleuze e Felix Guattari. L’unica variante alla prassi accademica sarà che tutti gli uditori, durante tale lezione, dovranno bere almeno un litro di vino a testa. E’ un lavoro sui meccanismi dell’attenzione e sul precario, imprevedibile rapporto fra distrazione, pensieri paralleli e versioni della realtà; una rigorosa verifica sperimentale della celebre frase di Deleuze e Guattari: “L’ubriachezza… un’irruzione trionfale della pianta in noi”.

Intervista psichica # 2 di Raimundas Malašauskas è una live performance nella quale l’artista grazie all’aiuto di un medium riproverà a contattare George Maciunas, proprio come fece a New York nel 2001. Come spiega l’artista “questa volta il medium sarà un altro, ma le risposte potrebbero rimanere le stesse. Parlare con i morti non è mai un tema concluso”. Body & Sound del musicista Tonino Battista è un’opera per tre corpi umani ed elettronica.

Infine il 3 marzo sarà la volta del concerto omaggio a John Cage Telephones and Birds. Nella prima parte Elements, quattro piccoli capolavori dedicati agli elementi naturali cari alla poetica del compositore americano: piante, sassi, acqua, aria e lame di fuoco. Nella seconda parte, la celebre performance Telephone & Birds, progettata da Cage negli anni d’oro dei suoi intensi rapporti con il movimento fluxus. Lo spazio scenico sarà disegnato da quattro tastiere disposte in senso circolare che riprodurranno il suono di decine di uccelli diversi. Al centro, seduto ad un tavolo, prenderà posto il Maestro Ching che comporrà, seguendo le regole del Libro dei Mutamenti, una serie di numeri telefonici, apparentemente casuali. In realtà, all’altro capo del “filo” telefonico” ci saranno, in collegamento diretto o registrato, alcuni dei maggiori artisti Fluxus tuttora in attività. Alle tastiera siederanno quattro musicisti italiani e stranieri che hanno intrattenuto rapporti diretto con Cage (da Alvin Curran a Marcello Panni), mentre il ruolo cerimoniale del Maestro Ching sarà sostenuto da Achille Bonito Oliva.

Dopo Maciunas, il progetto proseguirà ad aprile con la mostra di George Brecht, altra personalità determinante del gruppo originario Fluxus e in autunno con quella di Wolf Vostell. Nel 2011 sarà la volta di Nam June Paik, Giuseppe Chiari e Robert Filliou.

Copyright: George Maciunas performing for self-exposing camera, New York in 1966. Photograph: Gilbert and Lila Silverman Fluxus Collection Foundation, Detroit/George Maciunas

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non verrà pubblicato.

You may use these HTML tags and attributes: <a href="" title=""> <abbr title=""> <acronym title=""> <b> <blockquote cite=""> <cite> <code> <del datetime=""> <em> <i> <q cite=""> <s> <strike> <strong>