La video arte è oramai regina di ogni manifestazione artistica, in ogni grande museo ed in ogni prestigiosa galleria nazionale ed internazionale questo media è talmente presente da divenir quasi inflazionato e vagamente compiaciuto di se stesso. La causa di questa popolarità oltre alla meraviglia che da sempre producono le immagini in movimento nel pensiero collettivo è da attribuirsi all’enorme influenza che la nostra società dell’immagine esercita sulla fantasia degli artisti, spingendoli sempre più spesso a creare mediante l’uso del video.
Eppure tutto questo fermento non riesce a trovare nel nostro paese un ricambio generazionale capace di entusiasmare ed imporsi sulla scena internazionale. I nostri video artisti sembrano come inceppati nella loro stessa macchina da presa digitale che li costringe a concentrarsi unicamente sulla forma e non sul concetto. La loro esperienza visiva sembra appiattirsi ed uniformasi su di un ipotetica linea stilistica dominata da una serie di effetti e filtri elettronici mirati unicamente all’estetica fine a se stessa e non alla poetica dell’immagine.