La decima edizione di Netmage festival si terrà a Bologna dal 21 al 23 gennaio 2010. Appuntamento internazionale ormai consolidato dedicato agli incroci fra arti elettroniche, visive, musicali e performative, Netmage 10, curato da Xing, presenta un ricco programma di produzioni e progetti offrendo un variegato e imprevedibile scenario sulla ricerca audiovisuale contemporanea.
Sede del festival saranno gli spazi di Palazzo Re Enzo, affacciati su Piazza Maggiore, che ospiteranno live-cinema, concerti, azioni performative, ambienti sonori e visivi. Il programma della sala principale del festival – il Live Media Floor – costituisce nel suo insieme un world-scape visivo ed emozionale che riattraversa, intersecandoli, i territori dell’immagine-movimento e degli immaginari contemporanei. In bilico fra dispositivi come teatri di operazioni; derive di elettronica space eclettica e ambientale e loro antenati fondativi (rispettivamente Be Maledetto Now e Cluster), esplorazioni impro-free-noise nella tradizione dell’essere alieno (My Cat is An Alien); e riattualizzazione di esperienze storiche della cinematografia sperimentale d’avanguardia (Lee Hangjun e Hong Chulki dalla Corea); a confronto con una figura centrale nella definizione del suono e dell’immaginario weird-psycho-noise dello svedese Es. Sul fronte delle figure seminali per pratiche o per sonorità in relazione alla visione che Netmage cerca di disegnare, si evidenziano la presenza di Richard Lainhart, originale sperimentatore statunitense e inventore della cultura del synth, e dei Cluster, leggendaria formazione tedesca, a cui è stato affiancato l’artista Canedicoda per un’inedita collaborazione visiva.Si mantiene viva inoltre la sezione Mangrovia, dedicata agli esiti più estremi ed eterocliti della sperimentazione elettronica. Mangrovia, il mondo-pianta-giardino, è il luogo e sequenza oraria composto da eventi che abitano un ambiente dedicato ad un ascolto ora contemplativo ora tempestoso, dove, come in un ecosistema ricco e composito, le diversità di generazioni, di provenienze disciplinari (artisti visivi, musicisti e performer) e geografiche si susseguono e si incrociano: il post-metal e il registro cinematico di Ectoplasm Girls; la scena weird e sonicamente meticcia sia di The Hunter Gracchus sia di Harappian Night Recordings, aperti su mondi musicali abitati dalla tradizione del gamelan tanto da quella del cut’n’mix, entrambi da Sheffield; l’asse psicho-polistrumentista fra Italia e Berlino di Cavaliere/Türkowsky; ma anche la grande superband sperimentale ed eretica di Kammerer/Pilia/Belfi/Cattivelli/Grill.
Per la sezione Performing Arts, Hauts Cris (miniature) di Vincent Dupont, figura singolare nel campo della coreografia contemporanea francese con un passato di attore e musicista, mostra un interno enigmatico dal carattere onirico. Teatro di alterazione delle misure del corpo e del campo acustico, Hauts Cris opera sulla prospettiva nella sua artificialità bi-dimensionale. Spettacolo realizzato in stretta collaborazione con il musicista Thierry Balasse e il direttore delle luci Yves Godin integrando tecniche della musica elettroacustica a una danza statica, impersonata in maniera potente e performata fisiologicamente, è una decomposizione radicale dell’esperienza del collasso del mondo.
Netmage ha affidato anche quest’anno l’immagine coordinata ad un artista contemporaneo: Carlos Casas (dopo Camilla Candida Donzella 2009, Canedicoda 2008, Invernomuto e Moira Ricci 2007, Andrea Dojmi 2006, Simone Tosca 2005, Otolab 2004, Qubogas 2003, Loew 2002).
Netmage 10: Rachida Ziani/Dewi de Vree (NL/F), Francesco Cavaliere/Marcel Türkowsky (I/D), Harappian Night Recordings (UK), The Hunter Gracchus (UK), Lee Hangjun/Hong Chulki (KR), My Cat Is An Alien (I), Ectoplasm Girls (S), Be Maledetto Now (I), Richard Lainhart (USA), Cluster (D), Canedicoda (I), Nassa (Nadow Assor/Surabhi Saraf) (USA), André Gonçalves (P), Es (S), Margareth Kammerer/Andrea Belfi/Stefano Pilia/Daniela Cattivelli/Michaela Grill (I/D/A), Carlos Casas/Chris Watson (E/UK), Vincent Dupont (F) e altri.