
Venerdì 27 aprile 2012 alle ore 18.00, inaugura a Roma presso il Museo di Roma in Trastevere, la mostra World Press Photo 2012 che rimarrà aperta al pubblico dal 28 aprile al 20 maggio. Il Premio World Press Photo è uno dei più importanti riconoscimenti nell’ambito del Fotogiornalismo. Ogni anno, da 55 anni, una giuria indipendente, formata da esperti internazionali, è chiamata a esprimersi su migliaia di domande di partecipazione provenienti da tutto il mondo, inviate alla World Press Photo Foundation di Amsterdam da fotogiornalisti, agenzie, quotidiani e riviste. Tutta la produzione internazionale viene esaminata e le foto premiate che costituiscono la mostra sono pubblicate nel libro che l’accompagna. Si tratta quindi di un’occasione per vedere le immagini più belle e rappresentative che, per un anno intero, hanno accompagnato, documentato e illustrato gli avvenimenti del nostro tempo sui giornali di tutto il mondo.
Per questa edizione, le immagini sottoposte alla giuria del concorso World Press Photo 2012 sono state 101.254, inviate da 5.247 fotografi professionisti di 124 diverse nazionalità. Anche quest’anno la giura ha diviso i lavori in 9 diverse categorie: Vita Quotidiana, Protagonisti dell’attualità, Spot News, Notizie generali, Natura, Storie d’attualità, Arte e spettacolo, Ritratti, Sport. Sono stati premiati 57 fotografi di 24 diverse nazionalità: Afghanistan, Argentina, Australia, Bosnia ed Herzegovina, Canada, Cina, Danimarca, Francia, Germania, India, Iran, Irlanda, Italia, Giappone, Messico, Paesi Bassi, Norvegia, Polonia, Russia, Sud Africa, Spagna, Svezia, Regno Unito e USA.


Quando Matt Eich (ora 23enne) entrò nella scuola di fotogiornalismo nel 2004, l‘industria giornalisitica era già in declino. Matt però fotografa sin da quando bambino, la fotografia è quello che gli riesce meglio perciò ha continuato a percorrere tale strada anche dopo il matrimonio e la nascita di suo figlio. Ora Matt riesce a vendere qualche fotografia, lavorando come freelance per qualche magazine: “Devo lavorare sodo e scattare molte fotografie, poi devo piazzarle. Nessuno ti paga uno stipendio fisso, prima il fotogiornalismo era un mestiere, ora è divenuto puro caos, mi guadagno da vivere unendo un puzzle di piccoli lavoretti per alcuni giornali” ha dichiarato Matt.