Epipedon, una diversa percezione della scultura

La Galleria CO2 di roma inaugura il 21 marzo Epipedon, una mostra a cura di Ludovico Pratesi. Epipedon riunisce dodici artisti italiani delle ultime generazioni Salvatore Arancio, Francesco Arena, Francesco Barocco, Sergio Breviario, Chiara Camoni, Francesco Carone, Giulio Delvè, Ettore Favini, Francesco Mernini, Marco Morici, Giovanni Oberti e Luca Trevisani, chiamati a riflettere sulla possibilità di una diversa percezione della scultura, non più osservata a 360 gradi o dal classico punto di vista di una persona di media statura.

Ogni artista coinvolto nel progetto ha, infatti, lavorato sul concetto di traslazione della linea dell’orizzonte, per offrire allo spettatore un panorama sensibilmente visionario, modificando così la collocazione dell’opera nello spazio, secondo un assunto già messo in atto dal maestro Giorgio de Chirico nel celebre quadro “Le Muse Inquietanti”. Il capolavoro, dipinto a Ferrara nel 1918, pone l’osservatore a una distanza ravvicinata con due manichini e una serie di oggetti misteriosi dispersi nello spazio prospettico, posti sopra un piano inclinato composto da travi in legno parallele. L’impressione è quella di trovarsi di fronte a un paesaggio asettico basso e surreale che riproduce il Castello Estense contornato da fabbriche e torri.

I Mattoni di Francesco Arena in Piazza Duomo a L’Aquila

Sabato 25 giugno alle ore 18.00 in piazza Duomo all’Aquila verrà presentato Mattoni di Francesco Arena, il secondo intervento del progetto L’Aquila l’identità del contesto a cura di Francesca Referza e Maria Rosa Sossai. Con Mattoni Francesco Arena stabilisce un legame invisibile, ma potente tra il passato e il presente di Dresda e il presente e il futuro dell’Aquila. Dresda è un centro d’arte di importanza internazionale e di eccezionale bellezza, tanto da essere stata definita la Firenze sull’Elba. La città tedesca è stata scelta da Francesco Arena perché durante la seconda guerra mondiale (13-15 febbraio 1945) ha subito un terribile bombardamento con migliaia di vittime (le stime ufficiali oscillano fra 18.000 e 25.000).

Grazie alla collaborazione di Andreas Aumüller, Console Onorario d ‘Italia a Dresda, la terra utile a realizzare i Mattoni pensati da Francesco Arena per l’Aquila, è stata raccolta in quattro diversi punti della città tedesca, ossia nei pressi dello Zwinger, della Kulturrathaus, dell’Hellerauerau e del Museum für Militärgeschichte.

Francesco Arena alla Peep-Hole di Milano

Mercoledì 6 aprile Peep-Hole presenta Com’è piccola Milano, mostra personale di Francesco Arena. La ricerca di Francesco Arena trae spunto dagli eventi politici, religiosi e sociali che hanno determinato il corso della storia italiana e segnato la formazione della memoria collettiva. Il progetto realizzato per Peep-Hole è incentrato su Milano, una città che da diverso tempo è legata all’opera dell’artista e che più di ogni altra rappresenta, nell’immaginario nazionale, il centro della lotta di classe, della lotta armata, e della strategia della tensione.

Una città in cui si sono consumati eventi – la strage di Piazza Fontana, la morte dell’anarchico Giuseppe Pinelli, la scoperta del covo delle Brigate Rosse di via Monte Nevoso e l’omicidio di Fausto e Iaio – che per la loro dirompenza hanno assunto una dimensione nazionale trasformandosi in momenti cruciali degli ultimi quarant’anni di storia italiana. Seguendo tracce e coincidenze che collegano gli eventi, l’artista porta in evidenza la brevità di alcune distanze fisiche e temporali che oggi come allora intercorrono tra visioni lontane e contrastanti.

Temporaneo, Arte contemporanea nella citta’ in evoluzione


Come si racconta il cambiamento di una città? Come si fa spazio alla modernità in un tessuto urbano connotato dalla storia?  Quattro opere di giovani artisti italiani esposte in luoghi pubblici della città di Roma alterano temporaneamente il paesaggio urbano, interrompendo l’abituale fruizione dello spazio pubblico attraverso interventi che mutano l’immaginario di chi e’ solito attraversare quei luoghi. Temporaneo rappresenta, attraverso il linguaggio dell’arte, il cambiamento che riconfigura le nostre città in una prospettiva contemporanea e diventa l’occasione per ripensare alla categoria di monumento in una prospettiva performativa che riscrive temporaneamente i luoghi dell’abitare.

Artisti e opere:
Francesco Arena, Torre, 2007 – EUR Laghetto, Passeggiata del Giappone – Antistante Palazzo ENI Torre, 2007. Simile alle torri di avvistamento e realizzata con una struttura di metallo che sostiene 340 metri quadri di parquet, Torre, e’ un’ opera che segna un limite tra memoria e oblio della storia del ventesimo secolo. I 340 metri quadri corrispondono infatti, alla presunta superficie in cui gli operai dello stabilimento siderurgico “Ilva” di Taranto furono assoggettati a mobbing. Una scala consente di salire in cima e guardare da un’altezza diversa il paesaggio circostante. Un monumento contemporaneo che indaga, comprende e reinterpreta i fatti accaduti, fornendo sugli stessi un diverso punto di vista.

Francesco Arena il vincitore del Premio d’Arte Contemporanea Ermanno Casoli

Venerdì 19 febbraio 2010 la Fondazione Ermanno Casoli a Fabriano presenterà Teste, l’opera realizzata da Francesco Arena, vincitore dell’XI edizione del Premio d’Arte Contemporanea Ermanno Casoli, a cura del direttore artistico della Fondazione Marcello Smarrelli. Il Premio vuole essere un momento concreto di sostegno all’arte e alla cultura contemporanea, prendendo le distanze da un’idea di competizione, con l’ambizione di produrre progetti di rilevanza internazionale, ma fortemente legati al territorio delle Marche a cui Ermanno Casoli prima e i suoi discendenti oggi, sono profondamente legati.

Francesco Arena è stato nominato vincitore del Premio a giugno 2009 ed è stato invitato a realizzare un progetto per Elica, azienda sostenitrice della Fondazione e situata nella parte delle Marche denominata Vallesina. Questa zona è caratterizzata dalla presenza di industrie che, essendo costruite a ridosso dei centri abitati, diventano parte integrante del paesaggio. Inoltre, i dipendenti di ogni singola azienda costituiscono già una comunità a cui indirizzare un’azione volta alla maggiore conoscenze dell’arte. Il Premio dedicato all’imprenditore Ermanno Casoli, fondatore di Elica, si prefigge due obiettivi principali: creare a Fabriano un polo internazionale per l’arte contemporanea diffuso nella regione e favorire collaborazioni fra artisti e produzione industriale.

Francesco Arena e Nina Beier alla galleria Monitor

La galleria Monitor di Roma inaugura il 12 dicembre la mostra di Francesco Arena e Nina Beier in una doppia personale che vede gli artisti impegnati in due progetti complessi ed inediti, caratterizzati da una forte componente site specific.

A distanza di tre anni, Francesco Arena torna ad esporre negli spazi della galleria con un’opera monumentale: 18.900 metri su ardesia è un lavoro sulla memoria, sulla traccia effimera che i passi di un uomo possono lasciare sul selciato nel suo ultimo giorno da persona libera e viva. L’artista ha ripercorso il cammino fatto da Giuseppe Pinelli il 12 Dicembre 1969, dalla mattina fino al tardo pomeriggio quando entrato nella Questura di via FatebeneFratelli di Milano senza più uscirne, smise i suoi panni di cittadino comune per diventare un simbolo della storia politica e sociale italiana.

Emotional Community alla galleria Monitor di Roma


Mercoledì 24 giugno la galleria Monitor di Roma inaugura la mostra Emotional Community, collettiva di Francesco Arena, Jeremy Deller, Gabriele De Santis, Gülsün Karamustafa, Mike Kelley, Garrett Phelan, Alejandro Vidal, Akram Zaatari e The Joy Division a cura di Teresa Macri‘.

La comunità emotiva e’ soprattutto un flusso empatico che si espande in un territorio mentale e fisico e che condivide impulsi e ossessioni, desideri e asfissie. E’ un luogo d’intensità. E’ una mappa di significanza. Una zona d’ombra o/e una agorà globale. E’ un feedback diagonale. E’ ideologica e edonistica, territoriale e smaterializzata, utopica e feticistica, politica e enigmatica, ludica e situazionista, trasgressiva o convenzionale. La comunità emotiva ha una logica del senso binaria: progettuale o inoperosa. Decostruisce gli stereotipi globali o si appiattisce nei trend consumistici. Agisce sottopelle infiltrandosi nelle molecole del soggetto e poi avanza come un magma.