
(Dove eravamo rimasti…) Che fatica, non so voi, ma a me i viaggi in treno stancano parecchio, e se alle tre ore di sedile ergonomico (?) del Frecciabianca aggiungi sei ore di giri folli in una città fatta di ponti, comincerai a temere per la salute dei tuoi glutei e desidererai ardentemente un cocktail ristoratore.
Così, ripreso il battello, approdammo nuovamente a piazza San Marco. Pochi minuti per ammirare la Basilica dall’esterno con le sue pesanti decorazioni, mosaici e statue a ornarne la facciata; un’occhiata alla torre del campanile semi coperta da un cantiere e così buffa lontana dalla chiesa e dallo stile inconciliabile. Una risata sommessa scoprendo che la Torre dell’Orologio che decora un lato della piazza indica nient’altro che la via principale: un pertugio tra due palazzi e con questo non voglio certo rimarcare discorsi già fatti sulle stranezze della rete viaria cittadina.
E infine eccoci accomodarci al Caffè Florian, o meglio nello splendido dehors allestito attorno al piccolo palco che ospitava un’orchestrina. Situato sotto i portici delle Procuratie Nuove il Caffè Florian è il più antico d’Italia, nacque nel 1720 e fu ben presto crocevia di personalità e luogo d’incontro della mondanità veneziana. Oggi forse è più che altro meta turistica, non per nulla in rete si trovano infinite discussioni su quanto costi un aperitivo al Florian avviate da qualche viaggiatore che vorrebbe saggiarne l’emozione.
Ultima possibilità per partecipare al più atteso premio artistico dell’anno. Il Premio Terna 02 chiude oggi alle ore 18:00 il bando per iscriversi ad una manifestazione che in sole due edizioni ha saputo catalizzare l’attenzione degli artisti e degli addetti ai lavori di tutto il territorio nazionale.