Finalmente il sorpasso tanto agognato è stato effettuato. Il 62% degli italiani è online e la loro fonte primaria di informazione non sono più i quotidiani cartacei bensì i social networks e i blogs. Diciamocelo, tra sovvenzioni ai giornali, sprechi di carta con conseguenti disboscamenti, giornalisti sottopagati o non pagati affatto ed aumenti di prezzo ognuno di noi in cuor suo ha sempre sperato nel tracollo delle testate-dinosauro cartacee. Oggi la carta è superata, le notizie stampate arrivano eoni dopo che il fatto è successo mentre la rete permette l’informazione in tempo reale, che dire poi della fruizione di immagini e video su un determinato fatto, tutte caratteristiche che non è possibile riprodurre su carta. Smartphone e Tablet sono quindi il futuro dell’informazione, ed i nostri cari quotidiani sono in netto ritardo come spesso succede ai dinosauri italiani. Anche chi ha scelto di spostare tutto online procede comunque in netta differita rispetto ai social networks. Vediamo cosa ne pensa la rete…
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Confrontations: Repubblica contro The Guardian
Durante l’estate abbiamo inaugurato una nuova serie di articoli intitolata Confrontations dove mettevamo a confronto le offerte culturali di due istituzioni museali, una straniera e l’altra italiana. La serie ha riscosso un notevole successo, tanto che persino i vertici del Castello di Rivoli hanno deciso di reagire ai nostri stimoli, rompendo finalmente le barriere tra istituzione e pubblico. Oggi vorremmo fare la medesima cosa con i quotidiani nazionali e quelli esteri…
L’arte contemporanea ed i polli da spennare
Leggevo proprio oggi su Repubblica un articolo sulla truffa dei finti casting. Si tratta di un giro da milioni di euro l’anno che incastra puntualmente 100 ragazzi i quali vorrebbero sfondare nel mondo dello spettacolo. Il trucco è semplice, le agenzie di casting si fanno pagare qualche migliaio di euro per iscrivere i giovani nelle loro liste e produrre un book fotografico.
Poi, promesse a parte, non succede un bel niente. L’italiano si sa è sognatore ed ha le sue manie di protagonismo, tutti vorrebbero essere divi del cinema o star della televisione, far leva su questi sogni da poveri illusi è un gioco da ragazzi. Esistono poi centinaia di case editrici che promettono di farvi diventare i nuovi Dan Brown o Stephen King e voi che da tanti anni avete un libro chiuso nel cassetto non vedete l’ora di farvelo pubblicare.
Padiglione Minestrone Italia™ by Vittorione Nazionale™: cosa ne pensano i giornali?

Sul Padiglione Minestrone Italia™ del Vittorione Nazionale™ in quel della Biennale abbiamo scritto fin troppo e ci sembra inutile giudicare ulteriormente qualcosa di talmente assurdo e doloroso per la nostra martoriata nazione. Riportiamo qui di seguito alcuni articoli apparsi sui maggiori quotidiani italiani, lasciandoli parlare al nostro posto, via alle danze:
“Se l’arte non è «Cosa Nostra», rimane però, in Italia, un affare di famiglia. Perché come racconta lo stesso Sgarbi, c’è chi ha scelto un’artista anche perché era figlio di un conoscente (ad esempio Francesca Leone, nominata da Ennio Morricone che era amico del padre) o di un parente. E in realtà, più che lo stato dell’arte («Perché dovevo limitare le opere? Non potevo mica limitare il numero degli intellettuali cui affidare la scelta», dice lui), il Circo Sgarbi racconta lo stato e i gusti degli intellettuali italiani.” di Rocco Molinterni su La Stampa del 1 giugno 2011.
L’oroscopo dell’arte contemporanea del 2011
Ecco a voi un oroscopo semiserio dell’arte contemporanea del 2011. Alcune previsioni forse si riveleranno azzeccate altre non si avvereranno mai, ma questo è l’imprevedibile mondo dell’arte. Bando alle ciance e partiamo subito col servizio:
I musei di arte contemporanea si apriranno a nuove prospettive. Sappiamo bene che i direttori di alcuni musei espongono solo artisti di determinate gallerie. Così facendo ci si dimentica di agire per interesse pubblico e si agisce per interesse di una ristretta cerchia di amichetti. Tutti sono contenti e le quotazioni degli artisti salgono. Inciuciare meno è la parola d’ordine.
I giovani artisti avranno maggior controllo sulle loro carriere. Oramai il mondo di internet mette a disposizione diverse soluzioni per mostrare il proprio lavoro o stringere accordi tramite i social networks. I giretti poco chiari di certi dealers opportunisti sono noti a tutti, evitare quindi di subire una strumentalizzazione del proprio lavoro ed agire sempre di più in modo indipendente. L’oracolo consiglia spregiudicatezza.