L’Iran si apre all’arte contemporanea


Sono passati 32 anni dalla rivoluzione islamica, 32 lunghissimi anni che hanno in qualche modo allontanato l’Iran dalla cultura occidentale. In questi ultimi due o tre anni però il presidente Mahmoud Ahmadinejad ha raccolto le bramosie di apertura verso il mondo manifestate dal suo popolo ed in qualche modo qualcosa ha cominciato a muoversi sotto la superficie. Gli ayatollah non sono riusciti a fermare il fiume in piena rappresentato da internet e non sono riusciti a contenere la sete di cultura di tutto il popolo iraniano.

Sembra quindi che qualcuno all’interno del regime abbia capito che la pressione debba essere in qualche modo allentata e ciò può avvenire proprio grazie all’arte.Fino ad oggi i musei di tutta la nazione, incluso il Tehran Museum of Contemporary Art, hanno messo in mostra solo arte islamica ma questa settimana, per la prima volta in assoluto dal 1978, Tehran ha organizzato una grande mostra con tutti i più grandi artisti internazionali dello scorso secolo. 

Tre grandi mostre da non perdere nel Regno Unito

Tris d’assi d’arte contemporanea per Irlanda e Regno Unito che continuano a macinare grandi mostre su grandi mostre mentre l‘offerta contemporanea italiana marcia decisamente a passo di tartaruga. Si parte con l’ Irish Museum of Modern Art di Dublino che propone fino al 23 marzo un’interessante mostra di Francis Alÿs dal titolo Le Temps du Sommeil. Moderno sognatore urbano Alÿs è da sempre alla ricerca delle assurdità e delle futilità della vita cittadina.

L’artista è la versione contemporanea del concetto del flâneur creato da Baudelaire, un vagabondo senza meta che attraverso la piattezza e la bassezza dell’umanità riesce a cogliere dei momenti poetici. Nel corso dell’evento saranno presentati una serie di dipinti, collages e diari di performances che documentano imprese folli come spingere un grande blocco di ghiaccio attraverso Mexico City fino a vederlo consumarsi in una piccola pozzanghera. La Serpentine Gallery di Londra ospita invece dal 3 marzo fino al 25 aprile, una retrospettiva dedicata a Richard Hamilton.

Anish Kapoor spara grosso

Soltanto una piccola elite di artisti, una minoranza è riuscita a mostrare le proprie opere nelle grandi sale della Royal Academy of Arts, fondata nel lontano 1768 in quel di Londra. L’ultima volta che la RA ha dedicato tutto il suo vasto spazio espositivo al lavoro di un unico artista è stato nel 1988 e l’uomo in questione Henry Moore era già morto e stramorto da due anni.

Oggi, circa due decadi dopo, tutte e cinque le gallerie della RA saranno dedicate all’opera di Anish Kapoor. Per festeggiare il grande momento l’artista ha già preparato un’installazione che consiste in un cannone caricato a cera rossa che sparerà ogni venti minuti sul muro antistante, i proiettili esploderanno alla velocità di 50 chilometri orari.