Lotta (verbale) fra critici newyorchesi, botte da orbi tra Jerry Saltz e John Yau

 Alcuni giornali statunitensi l’hanno ribattezzata The War of the Words (la guerra delle parole), un ironico gioco di parole sul celebre romanzo di H.G. Wells, The War Of The Worlds (La guerra dei mondi). Si tratta di una nuova polemica nata in questi ultimi giorni tra i due più grandi critici d’arte di New York, John Yau e Jerry Saltz. Ad aprire le danze è stato Yau che sul magazine di critica d’arte The Brooklyn Rail ha accusato Saltz di essere un adoratore di Jeff Koons, mediante queste lodi sperticate Saltz celebrerebbe il proprio narcisismo.

La visione dell’arte americana di Saltz, secondo Yau, non rappresenta il vero spirito dell’arte americana. In un suo articolo Saltz avrebbe infatti lodato l’arte di Jeff Koons, definendo la sua arte “un percorso artitico che abbraccia i nostri tempi e la nostra america”. Secondo Yau inoltre, Saltz avrebbe copiato l’articolo da una storica recensione del 1952 scritta dal critico Frank O’Hara circa l’opera di Jackson Pollock.

Riapre a Londra la Whitechapel

Riapre le sue porte la Whitechapel Gallery, una delle pìù influenti gallerie pubbliche di tutta la Gran Bretagna che vanta una storia ultra centenaria. Dopo un ritocco alla facciata che è costato tredici milioni di sterline e due lunghi anni di lavoro, lo spazio espositivo  si ripresenta in una nuova ed elegantissima veste che più si addice ad un luogo al centro della scena dell’arte londinese.

Whitechapel è oggi una colonia di spazi interconnessi di varie misure e varie atmosfere dove può trovare posto ogni tipo di arte, la superfice espositiva è stata notevolmente ampliata sino a raggiungere il 78 per cento in più rispetto alla vecchia costruzione. La rinomata istituzione pubblica ha ospitato, nel corso della sua lunga vita, i maggiori esponenti dell’arte contemporanea internazionale da  Jackson PollockDavid Hockney, da Gilbert & George a Richard Long.