
Nel 1965 Joseph Kosuth realizzò l’opera Una e tre sedie che comprendeva una vera sedia, una sua riproduzione fotografica ed un pannello su cui era stampata la definizione della parola sedia. Con tale azione l’artista voleva far riflettere lo spettatore sulla relazione tra immagine e parola, in termini logici e semiotici. Prima di Kosuth, Marcel Duchamp con la sua celebre opera Fontana del 1917 aveva già gettato le basi per il futuro sviluppo dell’arte concettuale.
Chissà però se Duchamp prima e Kosuth poi si saranno mai fermati a pensare all’enorme influenza della loro creatività nel mondo dell’arte strettamente contemporanea. L’escalation dell’arte concettuale infatti sembra divenuta inarrestabile, è oramai cosa consona recarsi ad una mostra in galleria, ad una fiera o ad una biennale d’arte e trovarci dentro un enorme quantitativo di opere costituite da oggetti assemblati a caso e installazioni ermetiche ed alquanto pretestuose. L’escalation del concettuale ha però perso per strada la spinta provocatoria e rivoluzionaria degli inizi oltre che una certa dose di filosofia dettata da una ricchezza culturale ed in certi casi spirituale.




Con la mostra The Panza Collection. Conceptual Art, il Mart di Rovereto rende omaggio ad uno dei piu’ grandi collezionisti internazionali del secondo dopoguerra, di recente scomparso: Giuseppe Panza di Biumo, grande sostenitore del Mart fino dalla metà degli anni Novanta, e tra i primi collezionisti ad aver concesso parte del loro patrimonio in deposito a lungo termine al Museo.


Avete mai sentito parlare di Reed Seifer? Il celebre graphic designer ed artista concettuale statunitense è balzato agli onori della cronaca alcuni anni fa (esattamente nel 1995) quando ha deciso di varare un suo personale quanto creativo progetto denominato Project Optimism. L’artista ha iniziato con la produzione di spillette con su scritta la frase Optimism ed in seguito la sua popolarità è talmente cresciuta che Seifer ha deciso di creare una serie di oggetti artistici in grande tiratura sempre con la stessa frase inneggiante all’ottimismo. Nel corso degli anni Seifer ha prodotto lattine ed altri oggetti di uso comune sempre con la sua cifra stilistica.