Leonid Nikolaev dei Voina evade di prigione e cura la Biennale

Leonid Nikolaev leader del battagliero gruppo artistico Voina ha recentemente aggiunto un ulteriore capitolo alla sua già tormentata storia. Nikolaev sembra infatti essersi trasformato in un antieroe degno del più cupo romanzo di Fedor Dostoevskij. Come ben ricorderete alcuni componenti dei Voina sono stati al centro di numerose controversie per aver più volte sfidato le autorità russe. Il gruppo artistico è infatti celebre per delle performance artistiche mascherate da rivolte popolari e viceversa.

Nell’ultima performance, dove tra l’altro il gruppo ha rovesciato alcune auto della polizia, Nikolaev era stato condotto in penitenziario e ne era uscito solo dopo moltissime peripezie (inclusa una cauzione pagata da Banksy). La scorsa settimana Nikolaev era stato chiamato dai vertici della Berlin Biennale per collaborare alla curatela della celebre manifestazione. Durante il weekend però Nikolaev ha partecipato ad una manifestazione contro l’imperante corruzione all’interno delle elezioni politiche in Russia. In seguito la polizia ha interrotto la manifestazione e l’artista è stato condotto alla più vicina stazione di guardia ed è stato nuovamente condotto agli arresti.

I Voina fanno causa allo stato

Oltre alle ostilità del governo cinese nei riguardi di Ai Weiwei, un’altra vicenda ha tenuto con il fiato sospeso la comunità dell’arte internazionale. Stiamo ovviamente parlando dell’arresto di Leonid Nikolaev e Oleg Vorotnikov, i due membri del collettivo artistico sovietico denominato Voina. Come sicuramente ricorderete lo scorso novembre i Voina organizzarono una delle loro celebri riot-performance a San Pietroburgo. Durante l’azione intitolata Palace Revolution, Nikolaev e Vorotnikov rovesciarono alcune macchine della polizia con tanto di ufficiale delle forze dell’ordine all’interno. I due artisti furono quindi arrestati e sbattuti in prigione.

Le prigioni russe non sono certo una passeggiata ed i due sono stati trattati con estrema brutalità. In seguito, il nostro beniamino della street art Banksy si è offerto di pagargli la cauzione, offerta che è stata in un primo momento rifiutata dal giudice (poiché Banksy non ha identità) ed in seguito accettata. A fine marzo però, i poveri artisti sono stati nuovamente fermati nel corso di una manifestazione pacifica e violentemente picchiati dalla polizia russa. In seguito, un nuovo mandato di cattura è stato emesso nei confronti dei poveri Oleg e Nikolaev. Le accuse sono quindi rimaste sul capo dei due fino ai giorni scorsi, quando finalmente la polizia russa ha deciso di far decadere ogni persecuzione nei loro confronti.

I Voina finalmente liberi

Passiamo rapidamente in Russia per capire cosa sta succedendo ai malcapitati artisti Leonid Nikolaev e Oleg Vorotnikov, entrambi membri del gruppo Voina che erano stati incarcerati alcuni mesi fa. I Voina, autori di performances belligeranti e rivoluzionarie, avevano infatti rovesciato un’auto della polizia durante una loro azione artistica. Dopo l’arresto la cauzione per la loro uscita di prigione era stata fissata sui 10.300 dollari ed il celebre street artist Banksy si era offerto di pagarla. Il giudice aveva però rifiutato l’offerta del nostro beniamino poichè la legge russa non ammette donazioni da parte di individui senza identità accertata.

Ebbene finalmente il duo è stato liberato, dietro pagamento della cauzione. L’accusa aveva dichiarato di non voler liberare gli artisti perchè “in tal modo avrebbero proseguito le loro attività illegali una volta fuori”. La difesa ha invece parlato di “persone che combattono per diritti civili etichettati come vandali o criminali”.