Da anni si tenta il riposizionamento di Milano come città di cultura, oltre che di moda, e non è bastato l’acclamato Museo del ‘900, le cui pecche non sono da discutere in questo momento, a convincere il pubblico. La scorsa settimana è stato fatto un ulteriore mossa in quella direzione, un grande passo per la città che però mette in apprensione: verrà valorizzato nel modo giusto?
Alla presentazione della prima parte di Gallerie d’Italia, nuovo polo museale realizzato da Intesa San Paolo e Fondazione Cariplo, l’assessore Stefano Boeri ha auspicato alla nascita di un triangolo virtuoso formato da Palazzo Reale-Museo del ‘900 con Le Gallerie d’Italia e la Pinacoteca di Brera. Se non si considerano i lavori di manutenzione e ammodernamento che avrebbe bisogno la Pinacoteca per essere considerata un museo a livello internazionale, il piano si sposta sul livello comunicativo e di offerta, come dire: si può fare se c’è la volontà. D’altronde lo spirito con cui è stata presentata questa prima parte di museo, tutta sull’Ottocento italiano, è stato propositivo. L’idea stessa da cui nascono le Gallerie è quella di condivisione e sviluppo dell’arte, vista non solo come bene da proteggere, ma da far fruttare; il tutto gestito su piani pluriennali.