Gerhard Richter alla Fundación Telefónica

Dal 4 giugno al 30 agosto la Fundación Telefónica di Madrid presenta una mostra personale di uno dei più grandi artisti contemporanei della scena internazionale. L’evento dal titolo Gerhard Richter: fotografias pintadas (fotografie dipinte) propone al pubblico più di 300 fotografie con interventi materici provenienti dall’album personale dell’artista tedesco classe 1932.

La mostra include inoltre immagini provenienti da collezioni private con opere dal 1989 ai nostri giorni. Gerhard Richter è considerato uno degli artisti più influenti di tutti i tempi. Egli non si è mai limitato ad un singolo stile, la sua varia produzione include sculture e dipinti che vanno dal paesaggio alla totale astrazione cromatica passando per il monocromo. Nella presente mostra si vuole indagare il fruttifero dialogo di Richter con la fotografia e la pittura. Le immagini di piccolo formato derivano dai molti viaggi compiuti dall’artista o dalla sua vita privata. L’artista ha selezionato le fotografie prive di specificità o sfocate, togliendole dal suo album e intervenendo sopra di esse con vernice ed altri media, creando così una nuova forma di immagini.

Il MoMa espone Edward Mani di forbice

Il MoMa, Museum of Modern Art di New York, presenterà dal 22 novembre 2009 sino al 26 aprile 2010 una grande mostra tesa ad esplorare l’intera carriera artistica del famoso filmmaker Tim Burton. Sia come regista, sia come artista, illustratore, fotografo e scrittore, il creatore di Nightmare Before Christmas, La Sposa Cadavere, Edward mani di forbice e tantissime altre meraviglie del cinema, ha offerto a milioni di spettatori ed ammiratori di tutto il mondo la possibilità di entrare nei suoi universi fantastici, a tratti spaventosi che non mancano mai di affascinare e stupire.

La mostra intitolata semplicemente Tim Burton, presenterà più di 700 elementi artistici tra film, disegni inediti, dipinti, storyboards, manichini e modellini, costumi ed altri oggetti legati al mondo del cinema raccolti nei 27 anni di carriera del grande regista americano. Tutta questa enorme selezione di oggetti d’arte ed oggetti di scena proviene direttamente dalla collezione privata del regista e da quella dei suoi numerosi collaboratori.

Abderrahmane Sissako, la poesia del cinema africano

Dal 26 giugno al 2 luglio il MOMA di New York esporrà sette film del filmaker mauritano Abderrahmane Sissako classe 1961. L’acclamato regista da diversi anni crea lungometraggi poetici che indagano sulla contemporaneità dell’Africa tentando di riconnettersi alla cultura ed al passato di una nazione dai mille problemi e dalle mille sfaccettature.

Lo stile unico di Sissako trae linfa da allegorie sulla sua vita e sulle sue esperienze personali esplorando il dramma, l’identità e gli effetti del colonialismo sulla cultura e sull’economia africana. Sissako ha un suo stile nomadico: i film da lui firmati riprendono il flusso di infiniti spostamenti delle genti africane, sono attimi dilatati dal viaggio che decretano i confini sterminati entro i quali si compone la migrazione, finendo con il creare traiettorie che l’apparentano alla land-art.

Aernout Mik, il video artista dei disastri

Interessante evento al Moma di New York che dedica una grande mostra al talento di Aernout Mik, uno dei più intriganti e complessi artisti contemporanei. Misteriose, disturbanti e umoristiche, le sue installazioni video presentano scene raffiguranti piccoli o grandi disastri, raccontati in modo bizzarro ed illogico. Agli spettatori non vengono mai forniti dettagli sufficienti a capire cosa stia veramente succedendo ma solo ad intuire che si tratta di qualcosa di anomalo e forse drammatico.

Tutto ciò contribuisce a creare una carica emozionale che attraverso le masse di persone in movimento sullo schermo arrivano al pubblico destabilizzando ed allo stesso tempo mesmerizzando e frustrando la percezione sensoriale. L’evento in visione fino al 27 luglio presenta una serie di discrete installazioni dell’artista olandese classe 1962 esposte dentro ed al di fuori dei normali spazi espositivi del museo. La serie di opere presentate spazia dai primi lavori dell’artista come il film Fluff girato in 16 millimetri nel 1996, sino ad arrivare alle nuove opere come Vacuum Room del 2006, proiettata su sei schermi ed affiancata dall’opera a schermo unico Training Ground del 2006. Sarà inoltre possibile visionare altre opere come Raw Footage del 2006, Osmosis del 2005 e Middlemen del 2001, lavori che trovano posto in diverse aree del museo.

Kim Longinotto: Girls Power

Il Museum of Modern Art (Moma) di New York presenta dal 7 al 23 maggio una mostra dedicata alla filmmaker Kim Longinotto, personaggio di spicco del documentario sperimentale .

Nel corso dell’evento saranno proiettati 14 video che coprono 30 anni di carriera. Il cinema verità della Longinotto è in realtà un punto di osservazione, una continua ricerca di storie inedite di donne che vivono in ogni parte del mondo. La sensibilità e la poetica filmica dell’artista britannica ha sinora prodotto favolose immagini che attraverso il cambiare dei tempi e dei costumi hanno descritto diverse situazioni come l’abbandono, la violenza ed il divorzio.

Disputa tra gli eredi di George Grosz e il MoMa di New York

Gli eredi di Gorge Grosz, uno dei più grandi pittori avanguardisti del ‘900 e grande oppositore del regime nazista, hanno recentemente citato in giudizio il MoMa di New York che ha rifiutato la restituzione di tre dipinti creati dall’artista e successivamente scomparsi nel 1933.

Le tre opere intitolate Portrait of the Poet Max Herrmann-Neisse, Self-Portrait with Model, e Republican Automatons, erano state affidate da Grosz in fuga dalla minaccia nazista al gallerista Alfred Flechtheim residente a Berlino. Mentre Grosz era in esilio negli Stati Uniti il governo nazista ordinò la confisca e la distruzione di oltre 285 dipinti presenti nell’atelier dell’artista e nei musei tedeschi. Dopo la morte del gallerista Alfred Flechtheim e la chiusura della sua galleria, l’art dealer Charlotte Weidler si appropriò dei dipinti di Grosz dichiarando di averli ereditati da Flechteim.

Il Moma di New York si apre ai video musicali

I video musicali sono giunti ad un punto di stallo completo nella loro evoluzione. Grazie (o forse a causa) di internet ognuno può guardare qualsiasi video in qualunque momento della giornata. Ben lontani sono i tempi in cui le band musicali trasmettevano i loro clips all’interno di canali musicali dedicati come MTV. Ai giorni nostri le emittenti televisive che trasmettono video musicali non riescono più a raggiungere le audiences di un tempo. Per questo i video hanno subito un radicale cambiamento che li ha portati sempre più a fluttuare dall’etere sino a raggiungere il dorato mondo dell’arte. Il MOMA di New York ha inaugurato il 24 marzo il MOMA’S Poprally event, un evento che prevede collaborazioni tra artisti e musicisti in una serie di performances e proiezioni.

Fotografia d’arte (è) Fotografia di moda

copyright David LaChapelle

Nell’ultima decade i confini tra la fotografia di moda e la fotografia artistica si sono talmente assottigliati che oggi in certi casi non è più possibile far distinzioni.. Lo stile fotografico, i colori, le inquadrature ed i soggetti ritratti sono in continua connessione, attingendo tecniche e stilemi sia dall’una che dall’altra parte. Anche per quanto riguarda il mercato la fotografia di moda e quella d’arte si stanno uniformando e trovare immagini di fotografi di moda in musei, gallerie d’arte e nelle case dei collezionisti è ormai consuetudine diffusa.

Per portare un esempio il fashion photographer tedesco Juergen Teller è rappresentato oggi dalla Lehmann Maupin gallery di New York e le sue fotografie hanno registrato vendite da capogiro toccando cifre dai diecimila ai cinquantamila dollari per un ritratto commissionato. Per non parlare del ben noto David LaChapelle che iniziò la sua carriera come fotografo per la rivista Interview magazine grazie ad Andy Warhol e collaborò poi con riviste come Vanity Fair, GQ e Vogue