Jacopo Miliani – Do you believe in mirages?


Sabato 18 febbraio 2012, EX3 Centro per l’Arte Contemporanea di Firenze inaugura Do you believe in mirages?, progetto di Jacopo Miliani vincitore della seconda edizione del Premio EX3 Toscana Contemporanea. Il Premio, promosso da EX3 in collaborazione con Regione Toscana, nasce con l’intento di valorizzare le generazioni di artisti under 40, toscani di nascita o di residenza.

EX3 ha nominato una commissione composta da 3 curatori attivi sul territorio: Lorenzo Bruni, Valentina Gensini e Alberto Mugnaini, che ha selezionato una rosa di sei artisti – Yuki Ichihashi, Jacopo Miliani, Studio++, Teatro Sotterraneo, Martina della Valle, Enrico Vezzi – a ognuno dei quali è stato chiesto di presentare un progetto per la sala centrale di EX3. I progetti sono stati valutati, in una seconda fase da una giuria composta da Tom Morton, Ludovico Pratesi e presieduta da Sergio Tossi, che ha decretato vincitore Jacopo Miliani.

LAWRENCE WEINER – EVER SO MUCH / MAI COSÌ TANTO

Lawrence Weiner, figura centrale tra i fondatori della Conceptual Art, interviene nello spazio di Base con nuove installazioni sui muri di grande formato. E’ la prima mostra personale di Weiner a Firenze e in Toscana, che segna l’inizio del quattordicesimo anno di attività dello storico spazio non profit.

Lawrence Weiner, nato nel 1942, vive e lavora tra New York ed Amsterdam, ha formulato il suo lavoro, sin dal 1967, ricorrendo al linguaggio piuttosto che a medium tradizionali quali la pittura o la scultura, considerando esso stesso un oggetto materiale. Nel linguaggio, l’artista americano trova uno strumento per la rappresentazione materiale dei rapporti del mondo esterno eliminando tutti i riferimenti alla soggettività artistica, tutte le tracce della mano dell’artista, la sua abilità, o il suo gusto. Utilizzando, dove possibile, simboli semantici e grammaticali, egli ha articolato il suo lavoro in termini inequivocabilmente diretti.

VOGLIO SOLTANTO ESSERE AMATO, 38 artisti, 31 scrittori, 23 curatori e 15 intellettuali mettono a confronto sensibilità e competenze

Da sabato 18 febbraio 2012, EX3 Centro per l’Arte Contemporanea di Firenze ospita il progetto MAP con la seconda tappa della mostra Voglio Soltanto Essere Amato: 38 artisti, 31 scrittori, 23 curatori e 15 intellettuali mettono a confronto sensibilità e competenze.

I diversi ambiti del sapere si incontrano su map-project.com, una piattaforma virtuale di dialogo che, attraverso le voci di un nucleo di professionisti dalle competenze trasversali (letteratura, antropologia, biologia, neuroscienza, filosofia…), si pone l’obiettivo di riposizionare la riflessione sullo stato dell’arte e della cultura contemporanea. Un dibattito partito dal web che si concretizza in un evento-mostra – tenutosi prima al MAGA di Gallarate e ora ad EX3 – un modello di sperimentazione curatoriale innovativo tramite l’impiego di tecnologie interattive, in cui il grande pubblico possa avvicinarsi con nuove modalità al dibattito culturale.

Brian Duffy, l’uomo che rivoluzionò il modo di fare immagini di moda

Il Museo Nazionale Alinari della Fotografia di Firenze inaugura il 12 gennaio la prima retrospettiva completa di Brian Duffy (1933-2010), l’uomo che rivoluzionò il modo di fare immagini di moda. La mostra arriva in prima assoluta in Italia dopo il grande successo ottenuto alla Idea Generation Gallery di Londra. L’ evento è inserito nelle manifestazioni di Pitti Immagine Uomo 81. Celebrato autore di tante immagini della Swinging London e famoso per le sue fotografie a musicisti, attori e modelle, Duffy ha creato il culto del fotografo di moda mettendo se stesso al centro della passerella, insieme a modelle e celebrità.

All’apice della sua carriera, nel 1979, Duffy ha lasciato la fotografia. Ha radunato la maggior parte dei suoi lavori nel giardino dietro casa e ne ha fatto un falò. Faticosamente, dopo anni di ricerca tra gli archivi e le pubblicazioni di tutto il mondo, il figlio Chris ha recuperato 160 fotografie. L’insieme di immagini iconiche, rare e inedite che ne è risultato, offre un vero e proprio catalogo dell’iconografia culturale degli anni ’60 e ’70: dai mitici divi di Hollywood da Michael Caine e Sidney Poitier alle grandi rock star John Lennon, David Bowie e Debbie Harry, dalle bellezze di quegli anni Jean Shrimpton e Joanna Lumley alla leggenda letteraria William Burroughs, e molti altri ancora.

Il Quinto Atto alla Galleria Biagiotti è dedicato alla Sicilia


La Galleria Biagiotti di Firenze il 16 dicembre inaugura Quinto Atto un nuovo appuntamento espositivo dedicato a una specifica area geografica e al relativo contesto artistico. Dopo il viaggio nella complessa realtà urbana di Bangkok, si torna in Italia, stavolta scegliendo di confrontarsi con la condizione straordinaria e unica dell’insularità.

È la Sicilia, o meglio una piccola selezione di artisti siciliani, il fulcro di questa mostra, pensata non già come una micro-ricognizione territoriale, né come l’individuazione di un genius loci, di uno stile, di un’attitudine locale. Si tratta piuttosto di guardare al mondo, prendendo le mosse da uno “spirito del tempo” che ci connota e ci descrive. Umori ed energie sotterranee scorrono lungo le arterie della contemporaneità, mentre un singolo territorio si fa specchio del presente, suo riflesso contiguo e differente.

Democrazie, potere e consenso

Esplorare il potere e il potere del mercato nella società contemporanea, focalizzando l’attenzione sull’intersezione tra politica ed arte e la loro costante riconfigurazione delle ideologie, ci impone prolifiche questioni relative al consenso, utili a definire i contorni della società in cui viviamo. I simboli, l’estetica, le manifestazioni del potere e il loro significato nelle diverse aree del pianeta e nel controllo o nella proprietà dello spazio pubblico diventano in Declining Democracy, presso il CCCS a Firenze, parte di una varietà di tematiche che affrontano questioni sociali scottanti quali la disuguaglianza e la differenziazione sociale. Declinazioni realizzate da 12 artisti per evidenziare il carattere virale di certe strategie di comunicazione tutt’altro che democratiche.

Spostare le sabbie di una duna di pochi centimetri è per Francis Alÿs, l’espressione di un gesto corale che nell’inutilità dello scopo si fa testimone dell’esigenza sentita da più parti, di meccanismi di governo partecipativi. Gli stessi che in territorio italiano, vengono stimolati e promossi dal lavoro del gruppo Buuuuuuuuu. Una partecipazione sociale totalmente negata dall’installazione multimediale di Michael Bielicky & Kamila B. Richter, dove tramite Twitter ogni nostra scelta, ogni nostro tiro al bersaglio diventa dato in borsa e dunque nuovo scenario politico mondiale che è di fatto, spettacolo da osservare.

DECLINING DEMOCRACY, Ripensare la democrazia tra utopia e partecipazione

La mostra Declining Democracy, che inaugura al Centro di Cultura Contemporanea Strozzina (CCCS) di Firenze giovedì 22 settembre, propone una riflessione critica nata dal confronto con l’attuale situazione internazionale. Se nei paesi occidentali la crisi finanziaria del 2008 ha prodotto un profondo malcontento sociale, portando a una crisi di fiducia e di credibilità dei valori democratici, nei paesi del Nord Africa o del Medio Oriente sembra aver preso spazio un nuovo senso di utopia politica rivoluzionaria, diversa ma apparentemente parallela al fenomeno europeo, in cui molti gruppi di cittadini stanno combattendo per la conquista di fondamentali valori di partecipazione politica.

Opere di quattordici artisti contemporanei internazionali propongono un percorso che riflette su valori, contraddizioni e paradossi che caratterizzano la società di oggi e su come possiamo declinare i principi della democrazia in un momento in cui la loro validità sembra essere messa in discussione nel mondo contemporaneo occidentale.

For the love of contemporary a Firenze

Dodici ore no stop tra conferenze, spettacoli, eventi, una vera e propria ‘maratona’ del contemporaneo con epicentro a Palazzo Vecchio ed eventi in tutta la città per celebrare e riscoprire l’identità e l’anima contemporanea di Firenze. E’ ‘For the love of contemporary’, titolo che parafrasa il nome del famoso teschio tempestato di diamanti di Damien Hirst – For the love of God – e che si svolgerà l’11 giugno, alla vigilia della partenza dell’opera da Firenze.

Tra gli appuntamenti, alle 17.30 l’incontro “Città fatte ad arte: nuovi visioni per lo spazio urbano”, dedicato in particolare al tema dell’arte pubblica. Parteciperanno l’assessore da Giuliano da Empoli; Beatrice Trussardi, presidente della fondazione Nicola Trussardi; Mario Cristiani, fondatore di Galleria Continua; Alberto Salvadori, direttore artistico del museo Marino Marini; e Arabella Natalini, curatrice di EX 3.

Marzia Migliora e Salla Tykkä all’EX3 Centro per l’arte contemporanea di Firenze

EX3 Centro per l’arte contemporanea di Firenze ospita, a partire da mercoledì 8 giugno fino all’11 settembre 2011, il lavoro di due artiste internazionali: White Depths, prima personale in uno spazio istituzionale italiano della filmakers finlandese Salla Tykkä, a cura di Marinella Paderni, e Rada, progetto site-specific dell’italiana Marzia Migliora, a cura di Arabella Natalini.

Il lavoro immaginativo e rigoroso di Marzia Migliora (Alessandria, 1972) si sviluppa attraverso un complesso processo di “scavo”, costituito da molteplici fasi di ricerca. A un primo momento di suggestione e fascinazione rispetto a elementi che possono provenire da fonti diverse, segue un procedimento di elaborazione e sedimentazione, in cui l’artista mette accuratamente a fuoco il progetto per dargli infine forma attraverso l’uso di un’ampia varietà di mezzi espressivi, che vanno dalla fotografia al disegno, dal video all’installazione. Marzia Migliora si è formata come fotografa, realizzando principalmente progetti che riflettono sull’archivio, la memoria e la temporalità, per passare successivamente al video, come naturale continuazione e articolazione della sua ricerca. Della pratica fotografica viene mantenuta l’importanza attribuibile al punto di vista, come possibilità di esplorazione del quotidiano attraverso immagini e oggetti fruibili dallo spettatore, che lo conducono a immedesimarsi nell’esperienza proposta.

Identita virtuali – artisti internazionali che riflettono sul nuovo rapporto tra uomo e tecnologia

Il 20 maggio inaugura presso il Centro Culturale di Palazzo Strozzi Strozzina di Firenze Identità virtuali una mostra che indaga come la cultura digitale stia ridefinendo caratteri e confini della nostra identità, sia personale che collettiva. Essere costantemente reperibili e interagire con i telefoni cellulari, condividere pensieri ed esperienze della propria vita tramite i social network sono elementi comuni alla vita della maggior parte delle persone. Nell’odierna società della comunicazione, una persona sembra esistere solo se rintracciabile online e nel costante flusso di informazioni.

Opere e installazioni di artisti internazionali riflettono sul nuovo rapporto tra uomo e tecnologia nel segno delle “identità virtuali” con cui sempre più spesso affrontiamo la realtà, anche senza accorgercene. Partendo dall’assunto che la continua relazione con i nuovi media implica per l’individuo un nuovo approccio verso computer e rete internet, le opere in mostra intendono affrontare, sia per un pubblico vasto che per esperti della cultura digitale, caratteristiche e contraddizioni di questa nuova relazione privata e personale dei singoli con il mondo virtuale, in una ricerca di identità, di autoaffermazione e di riconoscimento pubblico.

Suspense. Sculture sospese

Si apre sabato 19 febbraio 2011 all’EX 3- centro per l’arte contemporanea di Firenze  Suspense. Sculture sospese, una mostra a cura di Lorenzo Giusti e Arabella Natalini, che vuole esplorare il concetto di “sospensione” in relazione alla produzione scultorea contemporanea. Saranno presentate opere di artisti di diversa generazione e provenienza, realizzate nel corso dell’ultimo decennio, tra il 2000 e il 2010.

Gli artisti invitati sono: Alexandra Bircken (Germania, 1967), Beth Campbell (Usa, 1971), Daniela De Lorenzo (Italy, 1959), Claire Morgan (Ireland, 1980), Franco Menicagli (Italy, 1968), Ernesto Neto (Brasil, 1964), Jorge Pardo (Cuba, 1963), Cornelia Parker (United Kingdom, 1959), Tobias Putrih (Slovenia, 1972), Tobias Rehberger (Germania, 1966), Thomas Saraceno (Argentina, 1973), Bojan Šarčević (Bosnia 1974), Hans Schabus (Austria, 1970), Luca Trevisani (Italy, 1979), Pae White (Usa, 1963), Hector Zamora (Mexico, 1973).

Talenti Emergenti 2011

Dopo il successo del 2009, il CCCS – Centro di Cultura Contemporanea Strozzina – Fondazione Palazzo Strozzi di Firenze presenta la seconda edizione di Talenti Emergenti: un premio e una mostra per offrire a giovani artisti italiani l’opportunità di promuovere il loro lavoro e per fornire a pubblico e critica la possibilità di monitorare il panorama artistico contemporaneo italiano. Il vincitore sarà annunciato nel corso dell’inaugurazione della mostra, venerdì 18 febbraio 2011, e riceverà in premio il finanziamento della Fondazione Palazzo Strozzi per una monografia dedicata al suo lavoro, pubblicata da Silvana editoriale.

Le opere di tutti i 16 candidati verranno esposte negli spazi della Strozzina, dal 19 febbraio al 1° maggio 2011, fornendo l’occasione per il pubblico di conoscere nuove ricerche e tendenze dell’arte contemporanea italiana. La selezione dei partecipanti che, secondo il regolamento dell’iniziativa, devono essere italiani e con un’età compresa tra i 25 e i 35 anni, è stata affidata a un comitato scientifico composto da Luca Massimo Barbero (direttore del MACRO di Roma), Chiara Bertola (direttore dell’HangarBicocca di Milano), Andrea Bruciati (direttore della Galleria Civica d’Arte Contemporanea di Monfalcone) e Giacinto Di Pietrantonio (direttore della GAMEC di Bergamo), ognuno dei quali ha selezionato quattro artisti.

Cose belle e sogni grandi – Diamo alla Fondazione Trussardi ciò che è della Fondazione Trussardi

“Due sono i modi di stare al mondo: da pellegrini o da viandanti. I primi hanno un traguardo sicuro e vanno, seppur con qualche comprensibile esitazione, dritti per il loro percorso. I viandanti invece perdono quasi subito la strada maestra, non hanno ben chiaro l’obiettivo del loro movimento, per curiosità o timore, imboccano altre vie, passano per itinerari e paesi lontani, spesso tornano sui propri passi. Forse, come disse Samuel Beckett a Charles Juliet, tutti dobbiamo trovare la strada sbagliata che ci conviene”. (Vado a vedere se di là è meglio, di Francesco M. Cattaluccio)

Vorrei credere che sia davvero così, che i lavoratori del mondo  dell’arte (critici, curatori, galleristi e artisti) siano tutti viandanti, capaci di osare, di cambiare direzione e di non stancarsi mai di cercare nuove strade. La realtà ovviamente è che qualcuno lo è, qualcuno meno e ad ogni assegnazione di premio o riconoscimento le accuse e le critiche si sprecano, e i giochini ci sono e il denaro piace a tutti.

Quello che conta per me è non smettere di indicare con forza la strada giusta e nel frattempo godere delle occasioni in cui il lavoro è ben fatto a servizio dello spettatore. Una di queste, senza sorprendere, è l’esposizione organizzata dalla Fondazione Trussardi per celebrare i cento anni della griffe.

13 artisti celebrano i 100 anni del Gruppo Trussardi

In occasione del Centenario del Gruppo Trussardi, la Fondazione Nicola Trussardi presenta, una mostra a cura di Massimiliano Gioni, realizzata in collaborazione con la Fondazione Pitti Discovery, che apre i festeggiamenti per i cento anni della Maison Trussardi.

 Prima grande mostra collettiva organizzata dalla Fondazione, 8½ riunisce negli spazi monumentali della Stazione Leopolda di Firenze le opere dei tredici artisti internazionali a cui a Milano, dal 2003 a oggi, la Fondazione Nicola Trussardi ha dedicato ambiziose mostre personali e spettacolari progetti d’arte pubblica.

La mostra inoltre presenta in anteprima in Italia una nuova opera di Maurizio Cattelan.

 Come in una parata carnevalesca, 8½ presenta per la prima volta insieme le opere di Darren Almond, Pawel Althamer, John Bock, Maurizio Cattelan, Martin Creed, Tacita Dean, Michael Elmgreen & Ingar Dragset, Urs Fischer, Peter Fischli e David Weiss, Paul McCarthy, Paola Pivi, Anri Sala e Tino Sehgal, artisti che nell’ultimo decennio si sono imposti come alcune delle voci più interessanti e significative del panorama internazionale. 8½ propone un’antologia del meglio della storia recente della Fondazione Nicola Trussardi, ripercorrendo in un lungo piano sequenza i momenti salienti della sua attività che coincide con un importante capitolo della storia dell’arte del nostro tempo.