Tagli d’artista, Una storia lunga un secolo

In occasione della presentazione del grande soffitto Ambiente spaziale con tagli (gesso, sei tagli su fondo bianco, cm 400 x 814,3) che Lucio Fontana realizzo’ nel lontano 1960 per la casa di Milano dell’ing. Antonio Melandri, grande estimatore e amico dell’artista, la Galleria nazionale d’arte moderna di Roma ha voluto allestire, nei due saloni centrali, una scelta di capolavori appartenenti alle collezioni che, partendo dagli inizi del ‘900, sviluppano in un percorso esemplificativo della cultura del secolo i germi di una sfida che continua nel tempo.

L’intento non e’ solo di esaltare l’alto impegno creativo di Fontana, nel retro del soffitto lasciato a giorno si puo’ vedere come l’artista lavorava, ma di correlare la sua arte che, unita ad un mecenatismo illuminato, ha portato prodotti riconosciuti nel mondo e ha spinto l’evoluzione di tutta l’arte del secolo.

Si parte dalla cultura secessionista di Klimt, ripresa dal divisionismo e poi dal futurismo di Balla, i cui tagli compositivi già preludono alle deflagranti aperture del secondo dopoguerra, per passare attraverso l’unicità delle preveggenze di Schwitters, alle certezze assolute di Mondrian, all’introspezione luminosa di Giacometti, allo sfondamento della materia di Moore, mantenendo costante una linea che in Italia parte da Boccioni, con i vuoti dell’Antigrazioso del 1912, e prosegue nelle masse bianche di Arturo Martini, fino ai vuoti del marmo di Adolfo Wildt, che di tutti fu maestro a Brera.

Elisabetta Benassi – All I Remember

Magazzino di Roma ianugura oggi 11 maggio la seconda mostra personale in galleria di Elisabetta Benassi, dal titolo All I Remember, che rimarrà aperta fino al 30 giugno 2010.

All I Remember è il titolo di un romanzo mai pubblicato di Gertrude Stein, scelto dall’artista per il progetto che ha sviluppato nel corso degli ultimi due anni e che arriva oggi alla sua prima presentazione: la costruzione di un archivio di “immagini” (fotografie di cronaca e reportage) recuperate ed estrapolate dagli archivi della stampa italiana e internazionale, di cui viene mostrato soltanto il lato posteriore, sul quale sono impresse la didascalia dell’immagine e altre informazioni indispensabili alla sua pubblicazione (didascalie, date, riferimenti di archivio, note manoscritte). Queste “immagini”, in realtà puramente verbali, formano uno straordinario archivio in divenire in cui la grande storia si mescola in un unico flusso alla cronaca, i fatti quotidiani agli eventi memorabili, creando un inedito ritratto del Novecento che può essere soltanto immaginato attraverso le parole che lo descrivono.

Tornerò…lo promette Yoko Ono

Studio Stefania Miscetti di Roma inaugura il 25 maggio I’ll be back, una nuova mostra dell’artista Yoko Ono, un’installazione appositamente progettata per gli spazi dello Studio Miscetti, dopo 14 anni dalla sua ultima personale a Roma e dalle sue precedenti esposizioni e progetti a cura della galleria: A Piece of Sky, Roma, 1993; Lighting Piece, Firenze, 1995; Smile Event e contemporaneamente The Yoko Ono Film Festival presso il Palazzo delle Esposizioni, Roma, 1996.

La mostra si compone d’immagini, suoni, sculture e appropriazioni e alterazioni in dialogo con il fervore dei futuristi italiani. “ Era il mio ultimo giorno a Londra, e visitavo la Mostra sul Futurismo alla Tate Modern. All’improvviso il Manifesto del Futurismo colpisce il mio sguardo.(…) Mi si sono riempiti gli occhi di lacrime e non sono più riuscita a proseguire…Sì. Sì. Sì. Vogliamo cantare l’amore del pericolo, l’abitudine all’energia e alla temerità…Il coraggio, l’audacia, la ribellione saranno elementi essenziali della nostra poesia. Proprio così! (…) L’Insonnia Febbrile è il nostro mondo. Tutto sta accelerando. Ma l’arte sta andando nella direzione opposta…verso il cimitero del sonno e l’estasi illusoria. Perché?  Alcune persone si sono persino sentite offese dalla mia energia; hanno confuso l’audacia con l’aggressività e il coraggio con qualcosa da temere. (…)”

Yoko Ono, June ‘09

Videoprogetto Roma – Birmingham

Videoprogetto Roma – Birmingham è il risultato di un incontro, quello tra 26cc, la curatrice Viviana Checchia e il neonato Grand Union, uno spazio appena aperto a Birmingham da un gruppo di giovani artisti e curatori.

Da questo incontro, per una serie di caratteristiche che accumunano i due spazi è nata l’idea di dare vita ad un’iniziativa di scambio come pratica di conoscenza reciproca. Lo scambio si concretizza in due rassegne video, rispettivamente di artisti italiani e inglesi, che verranno presentate in contemporanea sabato 8 Maggio 2010 a Roma e Birmingham. I materiali presentati, oltre a voler dare una panoramica su un gruppo consistente di artisti giovani provenienti dai due paesi, vogliono testimoniare l’attivazione di una connessione,quella tra 26cc e Grand Union, per mission entrambi alla ricerca di contesti con cui confrontarsi e aprire possibilità di collaborazione.

Tiziano Lucci – Le sale dell’abbondanza

La galleria Co2 di Roma inaugura il 7 maggio la mostra personale di Tiziano Lucci. Attraverso una selezione di opere realizzate negli ultimi anni, la mostra si propone come la prima panoramica completa del complesso lavoro dell’artista romano. Artista visuale e compositore di musica elettronica, Lucci vive e opera in profonda simbiosi con la grammatica digitale, con la quale interviene su immagini fotografiche per dare corpo al suo personalissimo processo estetico e concettuale.

La sensibilità che mette in campo è quella dell’uomo contemporaneo, estesa nelle sue possibilità grazie all’utilizzo delle tecnologie più avanzate, che l’artista sfrutta per visualizzare la pluralità di stimoli provenienti dalla vita quotidiana. Il risultato è una serie di immagini spiazzanti per la qualità dell’elaborazione e per la loro potenza sinestetica, in cui la presenza simultanea di frammenti iconici, segni e sfumature impercettibili, dà vita ad una narrazione antisequenziale che nega la legge di causa-effetto in favore di una nuova logica della totalità.
Ogni opera è frutto di un lento e impegnativo processo di elaborazione, che può protrarsi anche per anni, nel tentativo di ricostruire i processi cerebrali su cui si basano la percezione della realtà e la conseguente creazione estetica.

Alessandro Scarabello – Nous voulons

The Gallery Apart di Roma inaugura il 3 maggio la mostra personale di Alessandro Scarabello dal titolo Nous voulons che in francese significa ”Noi vogliamo”. Alessandro Scarabello ricorre ad un’espressione volutamente semplice, diretta, antica ed estremamente attuale, come se fosse un canto alla volontà determinata, quasi un motto araldico, parole che trovano una forza speciale nel fatto che il francese è la lingua delle rivoluzioni: e il malcontento è di tutte le epoche storiche.

Alessandro Scarabello, che già in cicli precedenti aveva adottato il ritratto come formula per affermare visioni sociali ed etiche mescolando con sapienza il vissuto personale e le categorie sociologiche, presenta nove grandi tele recanti i ritratti di altrettanti personaggi, tutti amici di suo padre e tutti testimoni di quel periodo di contestazione armata, fermatosi ai margini della guerra civile, passato alla storia con l’espressione “anni di piombo”. Nove coetanei, dunque, ognuno dei quali ha vissuto secondo le proprie idee un periodo di grande cambiamento, compiendo scelte che ne hanno assecondato o modificato il percorso di vita.

Stefania Fabrizi – Io sono l’occhio

La galleria Dora Diamanti arte contemporanea di Roma inaugura il 20 maggio (la mostra sarà visibile fino al 31 luglio 2010)  la seconda mostra personale di Stefania Fabrizi negli spazi espositivi della galleria dal titolo Io sono l’occhio a cura di Micol Di Veroli. Per l’occasione l’artista, tra i protagonisti della Quadriennale di Roma del 2008, presenta al pubblico una nuova serie di opere che segnano un nuovo capitolo all’interno di una visione creativa sempre più densa di simboli e rimandi alla società contemporanea pur mantenendo un’aura di mitologia pervasa da una densa drammaticità.

In Io sono l’occhio Stefania Fabrizi si riallaccia alle ansie di un’esistenza costantemente analizzata dalle telecamere dei reality show ed alla fantascienza schizofrenica del romanzo Un oscuro scrutare di Philip K. Dick. All’interno della sua installazione, l’artista inserisce figure di eroi e criminali, in un’eterna lotta fra bene e male dove è impossibile distinguere la vera natura delle due entità. L’odierna società poggia la sua moralità su figure benigne ma allo stesso tempo è affascinata dal male e dagli atti criminosi, per questo molti protagonisti al negativo riescono a far breccia nei cuori della collettività alla stregua di veri e propri supereoi.

Lara Mezzapelle e Giacomo Deriu – Pachinko

In una realtà così “liquida”, come l’ha definita lo stesso Zygmunt Bauman, sembra aver preso il sopravvento nella nostra società un forte sentimento di illusione ed attesa dovuti alla mancanza di veri e propri punti di riferimento reali in qualsiasi campo o settore. I meccanismi che regolano la società contemporanea, sia che essi siano economici, politici o culturali, son divenuti alla moltitudine talmente complessi e incomprensibili tanto da causare un forte atteggiamento di fatalismo.

Tutto questo comprime le individualità rendendole quasi incapaci di prendere decisioni importanti, privandole della possibilità di agire a favore di una costruzione futura per finire col costringerle ad un sempre più rintanamento in se stesse e nelle proprie illusioni. La scelta consapevole di fronte ad un bivio, necessaria a governare il corso del proprio destino, è sempre più ardua da afferrare. Vuoi proprio per la dilatazione spazio-temporale percepita, vuoi per una sempre più difficile comprensione del momento storico in cui la quantità di informazione che giornalmente ci raggiunge ha una velocità così elevata tanto da essere di difficile decodificazione immediata.

Tutti pronti per l’apertura del MAXXi di Roma

27, 28 e 29 maggio 2010: tre giorni di inaugurazione per il MAXXI, il Museo nazionale delle arti del XXI secolo progettato a Roma da Zaha Hadid, che a partire da domenica 30 maggio sarà definitivamente aperto al pubblico, a coronamento di un impegno pluriennale del Ministero per i beni e le attività culturali e del Ministero delle infrastrutture.

Il MAXXI è il primo museo pubblico nazionale dedicato alla creatività contemporanea. Fortemente sostenuto dal Ministro dei beni culturali Sandro Bondi, è gestito dall’omonima Fondazione presieduta da Pio Baldi, con la direzione di Margherita Guccione (MAXXI Architettura) e Anna Mattirolo (MAXXI Arte). Dopo l’architectural preview dello scorso novembre, ecco dunque per il museo il momento più atteso, con un programma ricco e internazionale. Le mostre inaugurali sono GINO DE DOMINICIS: l’Immortale, a cura di Achille Bonito Oliva, KUTLUG ATAMAN. Mesopotamian Dramaturgies, a cura di Cristiana Perrella. LUIGI MORETTI ARCHITETTO. Dal Razionalismo all’Informale, a cura di Bruno Reichlin e Maristella Casciato.

Chiara Dynys – Labirinti di memoria

L’Archivio Centrale dello Stato di Roma ospita dal 7 maggio al 25 settembre 2010 la mostra Chiara Dynys. Labirinti di memoria, a cura di Fortunato D’Amico. L’artista disegna un vero e proprio labirinto lungo corridoi e scalinate, dove installazioni site specific, videoproiezioni, opere interattive e la presenza ossessiva della carta creano un viaggio alchemico che esplora quella sottile linea che idealmente separa passato e presente offrendo un’opportunità di incontri tra storia e mondo contemporaneo.

L’evento consente l’apertura al pubblico per la prima volta dei depositi dell’Archivio Centrale dello Stato, lo storico edificio sito nel quartiere dell’EUR che conserva al suo interno milioni di documenti e rappresenta, da oltre mezzo secolo, il punto di riferimento obbligato per le ricerche sulla storia unitaria del nostro Paese. L’intero ciclopico archivio è infatti un monumento alla memoria custodita in ben cento chilometri di scaffalature.

La Robba di Laboratorio Saccardi

La Z2O Galleria di Roma inaugura il 13 maggio (sarà visibile fino al 30 giugno) la mostra La Robba, personale di Laboratorio Saccardi. Gli artisti del collettivo siciliano, per la loro prima esposizione a Roma, hanno istoriato un carretto siciliano in legno, dipingendo i fatti di mafia più eclatanti della recente storia siciliana, i misteri insoluti della storia politica del nostro Paese.

Simbolo della Sicilia, per tradizione il carretto è decorato con rappresentazioni mitologiche delle gesta dei condottieri appartenenti alla tradizione cavalleresca “dei Paladini di Francia”, arricchito da arabeschi e fregi geometrici di ogni specie. Le raffigurazioni, un tempo, avevano anche la funzione di sintetizzare vicende e storie di cronaca per coloro che non sapevano né leggere, né scrivere. La riscrittura dell’apparato iconografico del carretto condotta da Laboratorio Saccardi racconta la cruda attualità delle stragi di mafia: Portella della ginestra, l’assassinio di Peppino Impastato, la strage di Ustica, le stragi di Capaci e di via d’Amelio. I fatti con i quali gli artisti si misurano sono il risultato di un’approfondita conoscenza dei fatti storici, e di una critica spontanea e feroce agli eventi contemporanei, da sempre alla base della ricerca artistica del gruppo.

MACRO, Tutte le novità per l’estate 2010

Il nuovo ciclo espositivo che si inaugurerà dal 27 maggio sarà conferma della vocazione del Museo alla trasversalità del contemporaneo, in uno spazio architettonico da ora completamente rinnovato e segnato dall’importante opera permanente di Daniel Buren, simbolo e indice di un nuovo modo di concepire la struttura e gli ambienti.

La programmazione del MACRO di Via Reggio Emilia ripropone così la propria identità sfaccettata volta alla molteplicità e diversificazione delle proposte culturali e all’intreccio di generazioni e tipologie di pubblico, articolando i propri spazi grazie a interventi artistici spesso per essi concepiti. Al Museo d’Arte Contemporanea di Roma saranno presenti le opere di: Aaron Young, Jacob Hashimoto, Jorge Peris, João Louro, Gilberto Zorio, Luca Trevisani, Alfredo Pirri.

Nathaniel Mellors – The Seven Ages of Britain Teaser

La galleria Monitor di Roma inaugura il 16 aprile la prima personale italiana dell’artista inglese Nathaniel Mellors. Focus della mostra sarà il nuovo video The Seven Ages of Britain Teaser, commissionato dall’emittente britannica BBC per la nuova serie televisiva The Seven Ages of Britain presentata dal famoso showman David Dimbledy.

In linea con l’aspetto visionario del lavoro di Mellors in bilico tra uno humor in perfetto stile Monty Pyton unito all’ispirazione per icone del cinema e del teatro come punto di partenza per osservazioni relative alla lingua, all’appropriazione culturale e alle strutture del potere, lo sguardo dell’artista si focalizza ora sulla comunicazione televisiva e sul ruolo che essa ricopre nella società contemporanea.

Valerio Berruti – I wish I was special

Due bambine che giocano, si prendono per mano, si stringono l’una all’altra, si allontanano, si osservano e guardano lontano. Ancora l’infanzia protagonista di questa mostra di Valerio Berruti – presentata il 12 maggio nella galleria romana di Ermanno Tedeschi e il giorno successivo nella sede torinese – la sua prima personale dopo l’entusiasmante esperienza alla Biennale di Venezia.

L’artista prosegue il suo percorso fatto di immagini essenziali che ripensano i temi degli affetti, della quotidianità e dei legami familiari, per la prima volta mettendo al centro dell’opera due soggetti. I wish I was special nasce da una riflessione sulla personalità e sul momento in cui essa si forma: le due protagoniste, ritratte con la tecnica minimale che caratterizza l’artista, dialogano fra di loro, mutano, sembrano fondersi l’una con l’altra per poi discostarsi nuovamente, mettendo lo spettatore nella posizione di decidere se siano due figure distinte o se si tratti invece di uno sdoppiamento della stessa persona.