Nature Vs Nurture alla FaMa Gallery di Verona

NATURE VS NURTURE è la nuova mostra collettiva di FaMa Gallery che presenta opere di David Casini, Mat Collishaw, Patricia Piccinini, Barry Reigate e Sissi. L’esposizione inaugura venerdì 8 giugno e resterà aperta fino al 28 luglio 2012.  Nature vs nurture, natura vs educazione, cultura. Questa dicotomia – tra le caratteristiche e i tratti per così dire naturali, insiti nell’individuo e antecedenti qualsiasi influenza data dalla società e dalla cultura e tutto ciò che, invece, lo forma e lo modella e che proviene dal contesto nel quale egli si sviluppa – rimasta per lungo tempo al centro del dibattito scientifico, in particolar modo tra la fine del XIX e l’inizio del XX secolo, ha prodotto innumerevoli studi sull’origine innata o culturale dei tratti fisici e comportamentali umani ed è tornata recentemente al centro dell’attenzione degli studiosi, soprattutto in ambito umanistico.

La mostra NATURE VS NURTURE muove da questo ampio e complesso dibattito per interrogare il lavoro di cinque artisti che analizzano nella loro pratica, seppur con tecniche e approcci differenti, il metodo scientifico, fino ad arrivare ad appropriarsi dei suoi presupposti e dei suoi obiettivi, ma indagano allo stesso tempo sulle conseguenze, anche politiche, che le idee di evoluzione e progresso hanno nella definizione di una società moderna.

Hema Upadhyay allo Studio la città di Verona

La mostra “The Princesses’ Rusted Belt“, ospitata dalla galleria Studio la città di Verona a partire dal 10 dicembre 2011, vedrà protagonisti lavori di grandi e piccole dimensioni dell’indiana Hema Upadhyay – da poco in mostra anche al Centre Pompidou di Parigi – che presenterà per l’occasione una nuova installazione, opere a parete e sculture di ridotte dimensioni, insolite per l’artista. Hema Upadhyay vive e lavora a Mumbai, dopo un esordio presso Studio la Città, ha esposto a Parigi, Tokyo, Roma e in molti musei internazionali.

L’installazione proposta, verrà presentata in Italia per la prima volta e sarà composta da circa 300 uccelli in creta decorati a mano, circondati da 6 pannelli dipinti, a parete. The Princesses’ Rusted Belt, è anche il titolo dell’opera principale in mostra e trae spunto da una vicenda avvenuta in India nel 1960. Princess Mills infatti era il primo mulino tessile di Bombay, il primo di una lunga serie a chiudere in quegli anni.

La scena italiana e gli scandaletti d’ordinanza

Scandalini e scandaletti di questa italietta dell’arte piccola piccola. In questi ultimi giorni Il Palazzo della Ragione di Verona ospita la mostra Artistica 2010, evento di cui si potrebbe tranquillamente fare a meno di parlare vista la presenza di un nutrito numero di opere simil-Pollock e simil-Tamara De Lempicka ed altre manifestazioni del genere.

Il fatto è che per l’ennesima volta si è cercato di dare risalto ad una manifestazione anonima mediante il trucchetto dello scandalo. Stavolta ci ha pensato l’artista U.V. (omettiamo il nome per non fargli ulteriore pubblicità) che affrontando temi scottanti come l’aborto o la pillola Ru486 ha prodotto un’opera che prevedeva delle macchie di sangue lasciate colare sul pavimento. Il Corriere della sera ci informa che l’opera dell’artista si risolve in un ventre di una donna gravida squarciato di netto con un feto che fa capolino dall’interno, la mano di un manichino afferra un bisturi e apre un varco nel grembo materno. Sotto l’installazione c’è (o c’era) ovviamente una chiazza rosso sangue.