
(Dove eravamo rimasti…) Una volta rifocillati eravamo pronti per avviarci verso il grande spauracchio di questa Biennale, parlo ovviamente del Padiglione Italia. Per nostra fortuna sulla strada incontrammo un paio di belle sorprese, che a pensarci bene è proprio questo il bello di una manifestazione come questa: passare da una stanza all’altra e lasciare che l’arte ti nutra pendendoti alla sprovvista.
Il Padiglione dell’Argentina è stato una di queste sorprese, Adrián Villar Rojas è nato nel 1980 a Rosario ed è bello pensare che un ragazzo così giovane sia stato scelto per occupare il primo padiglione permanente della nazione. E se l’età può contar poco che dire allora dell’opera che ha ideato? El asesino de tu herencia – L’assassino della tua eredità, il titolo da solo è una dichiarazione di intenti che inserito all’interno di un contesto del genere a me fa venir voglia di abbracciare l’artista. Per me il suo lavoro è uno dei migliori visti in Biennale, non so se è una questione anagrafica che avvicina il suo discorso al mio, ma esiste un equilibrio di forme perfetto, una monumentalità perfettamente inserita nello spazio e una sinergia con lo spettatore palpabile che rendono le sue sculture in argilla qualcosa che va ben oltre l’immagine di arte latino-americana.







