Per Vuk Vidor la storia dell’arte contemporanea è una semplice lista

 L’artista franco-serbo Vuk Vidor è senza dubbio una delle figure più eccentriche e fantasiose del panorama dell’arte internazionale. Solitamente Vidor utilizza spesso un linguaggio pop colorato dove ogni dettaglio è parte di un racconto. Seppur caratterizzate da una certa dose di ironia dadaista le sue opere sono serie e profonde. Ultimamente però la nostra fantasia è stata colpita da un’opera di Vidor del 2004 che da poco è stata ristampata in edizione poster e limitata a 200 copie. Si tratta di Art History ed è buffo notare come l’artista riassuma, tramite una semplice lista, le figure chiave dell’arte internazionale.

In Deed, una mostra senza opere a Roma

E’ possibile organizzare una mostra senza opere? Beh, quando si parla di arte contemporanea tutto è possibile. In realtà, all’evento di cui parliamo in questo articolo partecipa una folta schiera di celebri artisti, storicizzati potremmo giustamente affermare, ma nessuno di essi esporrà una presenza fisica della sua creatività.

Quello che invece vedremo è il certificato di autenticità dell’opera. La mostra in questione è In Deed, ospitata dal 24 febbraio al 3 marzo 2012 dal Nero Magazine Headquarters di Lungotevere degli Artigiani, 8 in Roma. Si tratta di una mostra itinerante curata da Susan Hapgood e Cornelia Lauf, accompagnata da un completo catalogo illustrato con testi dei curatori, Lorenzo Benedetti, Martha Buskirk, e Daniel McClean.

Gagosian omaggia Piero Manzoni

Dopo lo straordinario successo della mostra “Manzoni: A Retrospective” presentata a New York nel 2009, Gagosian Gallery il 17 novembre inaugura la mostra Manzoni: Azimut presso lo spazio espositivo di Davies Street, Londra. Con la partecipazione della Fondazione Piero Manzoni, la mostra celebra il lavoro svolto da Manzoni e da alcuni artisti che con lui hanno condiviso l’esperienza della galleria Azimut a Milano, tra il 1959 e il 1960.

Inaugurata il 4 dicembre 1959 nel seminterrato di un negozio di mobili a pochi passi dal teatro La Scala di Milano, Azimut ha aperto con una mostra di Linee di Manzoni, ritenute i lavori più radicali dell’artista fino ad allora: opere composte da una singola linea tracciata su una lunga striscia di carta, arrotolata, firmata, e poi posta all’interno di un cilindro di cartone etichettato dall’artista. Spazio espositivo sperimentale e di nuova generazione, in soli otto mesi di vita Azimut ha presentato ben tredici mostre, trasformandosi presto in un importante punto di riferimento per molti giovani e innovativi artisti internazionali.

Scoperto un vecchio autoritratto di Lucian Freud…con un occhio nero

Vi è mai capitato di litigare con qualcuno e magari prendere un bel pugno in faccia? Noi di Globartmag speriamo di no ma tutti quelli che hanno fatto questa brutta e dolorosa esperienza sanno benissimo che un pugno in faccia comporta le seguenti reazioni da parte del malcapitato: una corsa al pronto soccorso, una denuncia all’assalitore agli organi di polizia ed infine un bella bella bistecca da apporre sull’occhio nero per lenire il gonfiore.

Ovviamente tutti si comporterebbero così, tutti ma non un artista del calibro di Lucian Freud. Il celebre pittore dopo aver litigato con un tassista ha messo da parte dolore e rabbia ed è tornato al suo studio per fissare su tela il suo occhio livido. Quel giorno ad aspettarlo nel suo studio c’era un uomo che doveva posare per un ritratto. L’uomo vide Freud entrare frettolosamente dalla porta principale con il volto segnato dalla rissa, il pittore lo guardò e gli disse: “Vai via, devo dipingere me stesso in questo stato”.  Ovviamente non è un mistero che la vita di Freud è stata molto turbolenta e la violenza ha giocato un ruolo principale in tutto il corso della sua esistenza: “Ho partecipato a molte risse non perché mi piacesse combattere ma semplicemente perché la gente mi diceva delle cose e l’unica risposta che riuscivo a dare erano i pugni” ha dichiarato il maestro alcuni anni fa nel corso di  un’intervista.

“La Merda non è arte”, la Danimarca critica Piero Manzoni

Quando il mitico Piero Manzoni decise di inscatolare le sue feci per venderle come opere d’arte nel lontano 1961, stabilì che le stesse dovevano essere valutate in base alla corrispondenza del loro peso in oro massiccio. Ovviamente questa iniziativa duchampiana di Manzoni ha da subito suscitato enormi polemiche e cocenti critiche da parte di addetti al settore, collezionisti e semplici appassionati di tutto il mondo.

Fiumi e fiumi d’inchiostro sono stati versati sulla celebre Merda d’Artista e buona parte delle lodi o dei veleni spesi su di essa hanno raggiunto anche le future generazioni, tanto che di quel fatidico gesto di Manzoni ancora oggi se ne parla e se ne parla tantissimo anche a causa della mancanza di originalità e di incisività della nuova ondata artistica italiana.

Al Castello di Rivoli la grande retrospettiva dedicata a Gianni Colombo

Il Castello di Rivoli Museo d’Arte Contemporanea il 14 settembre inaugura la più importante mostra retrospettiva dedicata all’opera dell’artista italiano Gianni Colombo (Milano, 1937 – Melzo, 1993) protagonista dell’arte cinetica internazionale. La rassegna include circa cento opere per le quali l’artista è diventato noto negli anni Sessanta e Settanta, tra cui una vasta selezione di quadri e sculture mobili, strutture di luce e diversi tra i suoi ambienti più rappresentativi.

Nel mondo dell’arte cinetica sviluppatasi negli anni Cinquanta e Sessanta, Colombo propone una nuova definizione dell’opera d’arte come spazio animato dalla partecipazione attiva dello spettatore. L’artista è in questo precursore di temi che sono oggi al centro del dibattito artistico internazionale.