Sempre più lontano il Mac di Milano mentre a Venezia Sgarbi sogna un museo d’arte contemporanea

Come molti di voi ben sapranno l’Assessore alla Cultura della città di Milano Massimiliano Finazzer Flory ha da poco presentato (circa due mesi fa) il Mac, progetto faraonico per un nuovo polo dell’arte contemporanea che presumibilmente dovrebbe vedere la luce nel 2013. La zona prescelta per la costruzione dell’edificio è l’area Citylife e l’archistar che presumibilmente si occuperà del suo sviluppo è Daniel Libeskind.

Il Mac è un progetto molto ambizioso che dovrebbe costare circa 40 milioni di euro ma alcune voci di corridoio avrebbero confermato l’esistenza di alcuni intoppi. Ad esempio i presunti 11mila metri quadri di estensione della struttura si sono misteriosamente ridotti a meno di 7mila e pensare che si era parlato di marmi, piscine ed orti botanici, strutture forse un poco troppo fuori budget vista la crisi economica imperante. Nei giorni scorsi è inoltre arrivato un ulteriore no ad un progetto proposto da Finazzer Flory a testimonianza delle non molto propositive intenzioni del resto della giunta comunale.

Tris di Sgarbi: Biennale, Maxxi e Polo Museale di Venezia

Continuano le peripezie del Vittorione nazionale, lo abbiamo seguito con estrema attenzione lo scorso venerdì in tv nel corso del programma di Rai 2 L’Ultima Parola. Durante lo show (si discuteva di un Italia che non valorizza i propri tesori a cielo aperto), Vittorio Sgarbi ha sparato alcune delle sue perle, definendo l’Ara Pacis di Richard Meier un’inutile pompa di benzina, simbolo di una politica di sinistra sprecona ed inconcludente. Sgarbi ha poi criticato i fischi contro il ministro per i Beni culturali Sandro Bondi nel corso della conferenza stampa per l’opening del Maxxi di Roma.

In tale occasione Bondi aveva dichiarato: “Rivendico al presidente del Consiglio Silvio Berlusconi e al ministro Altero Matteoli il merito di aver portato a compimento il primo museo delle arti del XXI secolo». In più Vittorione ha ipotizzato di cambiare il nome del Maxxi ed intitolarlo a Silvio Berlusconi proprio come il Beaubourg parigino, noto come Centre Pompidou perchè fortemente voluto dall’allora presidente francese Georges Pompidou. Inoltre in questi prossimi giorni, Vittorio Sgarbi dovrebbe ricevere da Bondi la nomina di Soprintendente Speciale al Polo Museale di Venezia che si aggiungerebbe a quella di curatore del Padiglione Italia alla prossima Biennale e a tante altre cariche.

Zaha Hadid contro Sgarbi: “Non capisce l’arte contemporanea!”

Il 28 maggio scorso è apparso sul quotidiano La Repubblica, esattamente all’interno della cronaca di Roma, un inquietante articolo che getterebbe alcune ombre sul curatore del Padiglione Italia alla prossima Biennale di Venezia. Stiamo ovviamente parlando del prezzemolino VIttorio Sgarbi che avrebbe rilasciato alcune dichiarazioni vistosamente polemiche contro il Maxxi progettato e realizzato  dall’archistar Zaha Hadid.

Ovviamente Zaha Hadid non è certo rimasta a guardare ed ha sferrato un attacco decisamente pugnace contro il nostro Vittorione. Come molti di voi ben sapranno in questi giorni il novello museo romano ha finalmente aperto le sue porte. Al vernissage, pubblico e critica hanno lodato la creatura dell’architetto e tutti sono rimasti affascinati dal pregevole dialogo che la struttura riesce ad instaurare con le opere esposte. Ovviamente, come spesso succede, non tutti hanno gradito il progetto di Zaha Hadid.

Biennale di Venezia 2011 anche Israele sceglie il suo artista

La Biennale di Venezia edizione 2011 torna ancora a far parlare di sé a più di un anno di anticipo dalla sua inaugurazione. La manifestazione è però talmente importante che tutte le nazioni partecipanti sono già da tempo impegnate nella ricerca di artisti che possano rappresentarle al meglio.

La terra d’Israele ha scelto la bravissima artista Sigalit Landau, classe 1969 che ha inoltre partecipato nel 2008 ad una mostra personale al Moma di New York dove ha presentato due bellissime opere video, una che la vedeva galleggiare su di un ruscello di angurie ed l’altra che la ritraeva mentre giocava con un hula-hoop fatto di filo spinato. Nel 1995 l’artista ha vinto il Wolf Fund Anselm Kiefer Prize per i giovani artisti.

Nel frattempo anche la Gran Bretagna ha scelto l’artista che occuperà il padiglione nazionale. Si tratta di Mike Nelson, già finalista per due volte al Turner Prize e creatore di installazioni labirintiche che generalmente durano giusto il tempo della mostra e poi vengono distrutte.

Francesco Bonami punta il dito contro Vittorio Sgarbi

La doppia nomina di Vittorio Sgarbi come curatore del padiglione Italia alla Biennale di Venezia 2011 e come supervisore delle acquisizioni del MaXXi di Roma ha sicuramente diviso il mondo dell’arte italiano ed ancora oggi le polemiche non accennano a diminuire. In tutto questo tourbillon di notizie, dichiarazioni e smentite è però interessante sommerfarsi a riflettere su ciò che pensano all’estero dell’intera faccenda. Andiamo quindi a leggere cosa hanno scritto sull’importante testata

La prossima edizione della Biennale di Venezia sarà un appuntamento molto sentito dagli italiani poiché la nazione celebra il 150 anniversario dalla sua unificazione proprio nel 2011. Il ministro della cultura Sandro Bondi ha difeso la sua scelta insistendo sul fatto che: ”Sgarbi ha una profonda conoscenza del patrimonio culturale italiano”.

Ma la nomina di Sgarbi ha ricevuto alcune critiche da parte del suo collega e compatriota Francesco Bonami, curatore della Whitney Biennial 2010. “Sfortunatamente l’italia ha ciò che si merita, l’arte contemporanea sta a Sgarbi come l’America a Bin Laden e non c’è dubbio che Sgarbi come Bin Laden è ferocemente in lotta contro il suo nemico. Questa nomina è quasi come un attacco suicida alla dignità italiana” ha dichiarato Bonami ai microfoni di Art Newspaper.

Biennale di Venezia 2011 anche la Germania anticipa le mosse

 La Biennale di Venezia edizione 2011 torna a far parlare di sé con largo anticipo. Pochi giorni fa l’Italia intera è stata scossa dalla bomba di Sandro Bondi che ha nominato di Vittorio Sgarbi curatore del Padiglione Italia per la prossima Biennale (Bondi ha inoltre affidato a Sgarbi la vigilanza sulle acquisizioni del Maxxi di Roma). L’opinione pubblica si è ovviamente spaccata in due, molti hanno salutato la nomina di Sgarbi come il ritorno ad un arte contemporanea meno patinata è più rispettosa di alcuni maestri lasciati fuori dal giro modaiolo.

Altri invece temono che Sgarbi metta in mostra nomi che non rispecchiano la reale scena dell’arte nazionale, andando così a cozzare contro alcuni equilibri di un mercato già labile. La nomina di Vittorio Sgarbi ha inoltre stupito tutti per la sua tempestività ma va detto che in questi giorni anche altre nazioni si preparano ad affilare le armi in vista della grande manifestazione.

Alla Mostra del Cinema di Venezia il film dedicato a Luigi Ghirri

In concorso alla 66 Mostra del Cinema di Venezia  nella sezione Orizzonti il film della Regione Emilia-Romagna Deserto Rosa dedicato all’opera di Luigi Ghirri, fotografo reggiano protagonista rappresentativo come pochi in Italia degli anni Settanta e Ottanta.

Il film è nato da un progetto di Elisabetta Sgarbi che ha tratto ispirazione dall’ultima idea di Luigi Ghirri di acquistare un casolare nei pressi della sua casa di Roncocesi (Re). Una casa delle stagioni, com’egli stesso la definiva, per allestirvi mostre, legate ciascuna alla stagione corrente, in modo da creare una stretta relazione tra tempo naturale e tempo dell’arte. L’occhio di Elisabetta Sgarbi ha “visitato” i paesaggi fotografati da Ghirri, seguendo l’alternarsi delle stagioni, restituendoci in 70’ lo spirito dell’opera dell’artista e la sua profonda emozione.