Peter Zumthor, il perfetto sconosciuto

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Peter Zumthor non è certamente una celebrità, non è stato chiamato a progettare famosi musei o concert halls e non è conosciuto all’interno della cerchia dei più conosciuti archistar. Inoltre l’architetto Peter Zumthor non ha progettato molti edifici, l’unico suo lavoro di rilievo è legato allo sviluppo dei meravigliosi bagni termali di Vals in Svizzera.

Insomma il nostro beniamino ha vissuto relativamente nell’ombra per 30 anni in un villaggio tra le montagne svizzere. Ma lo scorso lunedì l’architetto ha vinto a sorpresa il Pritzker Prize 2009, il massimo riconoscimento nel campo dell’architettura. La giuria ha così motivato la scelta “Zumthor progetta edifici di grande integrità, liberi dalle mode del momento. Egli scarta la maggior parte dei progetti che gli vengono commissionati scegliendo solamente quelli con cui sente una profonda affinità. La sua devozione al progetto è totale, egli segue infatti il suo lavoro nei minimi dettagli”.Il premio Pritzker è assegnato ogni anno ad un architetto vivente e rappresenta l’equivalente del premio Nobel. Il riconoscimento è una grande rivalsa per l’architetto svizzero. Figlio di un ebanista, Zumthor è stato in contatto con la falegnameria fin da piccolo. Negli anni sessanta ha studiato al Pratt Institute di New York. Successivamente ha lavorato a molti progetti di restauro storici, che gli hanno permesso di conoscere più a fondo le relazioni tra i vari materiali. I suoi edifici esplorano le qualità tattili e sensoriali di spazi e materiali, pur mantenendo una sensazione minimalista in rispetto con l’ambiente circostante.

Zumthor stesso in un’intervista rilasciata dopo la consegna del premio ha confermato il suo personale rapporto con i materiali “Lavoro come uno scultore, quando comincio a progettare un nuovo edificio le mie idee partono dai materiali che lo compongono. Credo che tutta l’architettura si riduca a questo, non si tratta di forme o progetti su carta, si tratta di spazio e materiali”.

Photo: Peter Zumthor

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