Terence Koh professore di storia dell’arte per un giorno

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Performa 09 ha letteralmente scosso e preso d’assalto la scena dell’arte contemporanea newyorkese in questo novembre che si preannunciava privo di forti emozioni. Il successo della biennale della performance è da attribuirsi al sempre più crescente interesse che questa tecnica artistica suscita in pubblico e critica ed all’ottima capacità organizzativa della manifestazione che ha sciorinato una lista di eventi interessanti con la presenza di grandi nomi della scena internazionale.

Dopo l’ottima prova di Alterazioni Video e Marcello Maloberti che hanno ottenuto ottime critiche da parte della stampa newyorchese, Performa 09 è stata teatro la scorsa notte di una performance del tutto singolare al National Arts Club (che conta fra i suoi membri nomi del calibro di Robert Henri, Frederick Remington ed Alfred Stieglitz) dove l’estroso Terence Koh ha divertito e tenuto in scacco il pubblico durante Art History 1642-2009, una sorta di lezione sull’arte decisamente originale.  La performance è stata curata da Stacey Engman ed è stata appunto strutturata come una lezione sulla storia dell’arte accompagnata da diapositive delle opere e relativa spiegazione. C’è da dire che Terence Koh si è rivelato un ottimo professore, un istrione capace di catalizzare l’attenzione dei suoi studenti improvvisati e dirigere il discorso affidandosi alla sua creatività. Già perchè l’artista ha scelto di spiegare l’arte ad una platea in cui erano presenti anche Vito Schnabel, Mary Boone, Will Cotton e Marina Abramovic, gesticolando freneticamente e parlando una lingua non comprensibile. Koh ha quindi creato una performance nella performance, dimenandosi e blaterando a ripetizione mentre dietro di lui scorrevano le immagini di capolavori dell’arte creati da Rembrandt, Velázquez, Goya e Vermeer fino a giungere ai maestri del contemporaneao come Duchamp, Malevich, Cornell, Bacon, Mapplethorpe, Goldin Hirst.

A rendere il tutto più interessante, l’artista ha organizzato una sorta di banchetto-omaggio in cui i vari stuzzichini ed appetizers hanno preso le sembianze di famose opere d’arte. Erano infatti presenti tra le portate dei dolci al cioccolato dedicati a Salvador Dalì con delle formiche edibili sopra. Era inoltre possibile gustare una zuppa direttamente dai famosi barattoli della Campbell’s tomato soup immortalata da Andy Warhol. Insomma forse di quello che ha detto Koh durante la sua lezione si è capito ben poco ma certo è che l’artista ha messo in piedi una grande performance.

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