Vorreste collezionare opere fotografiche? Michael Wilson vi spiega come fare

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Conoscete Michael Wilson? Beh possiamo dirvi che è inglese ed è un grande collezionista di fotografia, Wilson è anche produttore di alcuni film di James Bond, insomma uno che ha fiuto per gli affari. L’uomo ha iniziato la sua avventura verso la fine degli anni ’70 ed adesso è proprietario di una delle più grandi collezioni di fotografie del mondo, tanto da essere ospitate in un centro dedicato, il Wilson Centre for Photography. La scorsa settimana, Wilson ha presenziato ad una conferenza sul collezionismo fotografico alla Photographer’s Gallery di Londra, evento organizzato da ArTactic, compagnia che monitora i progressi del mercato dell’arte.

Secondo ArTactic il mercato fotografico è in forte espansione, grazie all’entrata in gioco di collezionisti dalla Cina, Giappone, India e Medio Oriente. Negli ultimi tempi alcune opere di artisti come Andreas Gursky, Jeff Wall, Richard Prince ed Hiroshi Sugimoto hanno ampiamente superato il milione di dollari. In merito a questo boom del collezionismo fotografico Mr. Wilson ha fornito alcune importanti dritte per chi volesse iniziare una collezione personale. Secondo Wilson bisogna evitare di comprare opere da gallerie troppo blasonate“prendiamo ad esempio celebri dealers come White Cube e Gagosian Gallery, sono luoghi con uno status troppo elevato, non vanno bene per iniziare una collezione, meglio puntare su gallerie meno conosciute ma stimate che permettono di spuntare prezzi piùvantaggiosi” ha dichirato il collezionista.

Inoltre Wilson ha aggiunto parlato della durata delle foto nel tempo e della loro conservazione: “Molte stampe cromogeniche, note come C-print, degli anni ’90 (anche quelle prodotte da mostri sacri come Andreas Gursky) sono ormai letteralmente svanite e devono essere ristampate. Anche icone della fotografia digitale come Jeff Wall hanno avuto notevoli problemi con la conservazione delle opere, una sua foto manipolata digitalmente e montata su light box del 1993 dal titolo A Sudden Gust of Wind sta creando al Tate (che la ospita nella sua collezione) non poche grane. Insomma il problema della conservazione sta creando numerose difficoltà anche agli esperti, non è possibile pronosticare la durata nel tempo di una stampa contemporanea quindi ogni collezionista dovrebbe avere un piano b“.

Inoltre mentre tutti i collezionisti consigliano di comprare sempre ciò che piace, Wilson Afferma: “Non comprate necessariamente quello che vi piace. C’è sempre una differenza tra il fascino istantaneo di una fotografia ed il suo valore nel tempo, inoltre se volete un consiglio buttatevi sul 19esimo secolo, è un periodo della fotografia ancora molto sottovalutato dal mercato”. Inutile negare che i consigli di un vecchio volpone vanno sempre ascoltati.

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