Brucennial 2010 una biennale contro le biennali

di Redazione Commenta

 Tra Biennali, Triennali e Quadriennali ogni nazione che si rispetti ha la sua grande manifestazione dedicata all’arte contemporanea anche se è chiaro che non tutti questi eventi sono di grande caratura. Per porre ordine a questo caos il divertente collettivo artistico  Bruce High Quality Foundation ha deciso di organizzare la Biennale di tutte le Biennali, tentando di riprogrammare il significato stesso di queste manifestazioni.

Questo buffo ma interessante evento si chiama Brucennial 2010 e si apre questa settimana a New York e rimarrà in visione sino al prossimo quattro aprile in uno spazio sito al 350 di West Broadway ed al Recess, altro spazio aperto alle sperimentazioni degli artisti posizionato al numero 41 di Grand Street. Il titolo della Brucennial di quest’anno è Miseducation (che in italiano significa diseducazione) e nel corso dell’evento si esibiranno un gran numero di giovani artisti che, come si legge nel comunicato stampa, “Rappresentano il meglio dell’arte contemporanea di sempre”. Ovviamente tramite questa dichiarata ironia i cinque Bruce vogliono sottolineare l’importanza di una scena artistica giovanile non educata dal sistema e per questo libera di esprimersi in tutte le sue manifestazioni creative. Gli organizzatori hanno infatti cercato di dare a questa particolare Biennale un approccio più vicino al fai da te dove l’organizzazione di una mostra è totalmente in mano agli artisti. Gli spazi dove si terrà la manifestazione sono in affitto e l’allestimento è in continuo divenire: quando un artista porta una nuova opera qelle che si trovano sulla parete vengono spostate su di un altro muro. Oltre alla presenza di artisti emergenti sarà possibile ammirare anche grandi nomi del panorama internazionale come Julian Schnabel.

I cinque artisti della  Bruce High Quality Foundation hanno intenzione di utilizzare la Brucennial come diretta risposta no-profit alla Whitney Biennial e nel comunicato stampa hanno dichiarato guerra al protezionismo istituzionale, vera piaga del mondo dell’arte. I cinque Bruce se la prendono anche contro qualsiasi altra mostra collettiva fintamente indipendente che sotto sotto è guidata da potere ed amicizie influenti.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non verrà pubblicato.

You may use these HTML tags and attributes: <a href="" title=""> <abbr title=""> <acronym title=""> <b> <blockquote cite=""> <cite> <code> <del datetime=""> <em> <i> <q cite=""> <s> <strike> <strong>