Razzismo in Arizona: “Sbiancate quel bambino”

di Redazione Commenta

Incredibile ma vero, siamo ancora qui a parlare di un tremendo caso di razzismo e censura all’interno del mondo dell’arte La notizia arriva direttamente dal quotidiano Arizona Central e sinceramente vorremmo non averla mai letta. Gli artisti Pamela J. Smith e R.E. Wall sono stati chiamati a dipingere un grande  murale sulla facciata di una scuola di Prescott, la Miller Valley ad essere precisi. Il progetto dal titolo Go on Green doveva coprire due mura dell’edificio e mostrare la gioiosa relazione tra ragazzi ed ambiente.

Alla fine i due artisti hanno dipinto quattro allegri ragazzi immersi nella natura, la figura dominante è un bambino ispanico e proprio questo soggetto ha sollevato diverse questioni. Il preside della scuola ha infatti ordinato agli artisti di schiarire la pelle del ragazzo in primo piano. All’assurda richiesta si è unito l’incredibile comportamento della popolazione di Prescott: “Alcuni ragazzi della scuola elementare hanno lavorato assieme a noi e per due mesi sono stati sistematicamente coperti da insulti razzisti dalle persone che passavano a bordo delle loro automobili” ha dichiarato non senza una punta di disgusto R.E. Wall. Jeff Lane, il preside della scuola, ha continuamente pressato i due artisti, convincendoli a dipingere le facce dei bambini più felici e più chiare. Le assurde richieste sono state così motivate del preside: “Non si tratta di razzismo, ma di ombre, ho detto agli artisti di lavorare sui chiaroscuri e di modellare la luce sulle facce di alcuni personaggi. Insomma ho discusso su questioni artistiche non razziali”.

Steve Blair,  sindaco di Prescott ha successivamente posto la ciliegina sulla torta durante un’intervista alla radio locale: “Non capisco l’urgenza di dipingere in primo piano una persona nera. In questo modo si vorrebbe mettere in risalto una sorta di scontro razziale proprio su un edificio scolastico, quando a Prescott non esiste il razzismo”. Chiudiamo l’articolo con queste incredibili parole, sperando di non imbattersi nuovamente in un così aberrante cumulo di idiozie. Globartmag ribadisce la sua posizione a favore dell’uguaglianza sociale e della libertà creativa.

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