Quando il calcio incontra l’arte contemporanea

di Redazione Commenta

Sfortunatamente la nostra nazionale di calcio non ha superato i gironi all’italiana (ironia della sorte) della fase finale dei mondiali in Sud Africa edizione 2010. Ovviamente questo è un blog d’arte e non staremo certo qui a discutere su chi ha sbagliato e perchè ma è indubbio che anche il calcio nasconde qualcosa di artistico e tale piccola cellula va comunque analizzata. Dalle prodezze dei fantasisti brasiliani alla rappresentazione in chiave moderna della figura mitica dell’atleta, il soccer racchiude in sé una forma estetica che ha più volte influenzato gli artisti del contemporaneo.

Basti citare il celebre video Zidane: A 21st Century Portrait di Douglas Gordon e Philippe Parreno. L’opera mostra le immagini dell’ultima partita di Zidane con il Real Madrid. All’interno del film, la scena è totalmente catalizzata dalla figura del grande campione che occupa ogni inquadratura con la sua energia, la sua concentrazione e la sua fatica. Tutto Zidane minuto per minuto insomma data la lunghezza del lungometraggio che ha una durata di 90 minuti, proprio come una partita di calcio. Un simile progetto fu realizzato anche da Hellmuth Costard che nel suo Football As Never Before del 1970 filmò una partita del Manchester United, focalizzandosi unicamente sul fuoriclasse George Best, campione in tutto anche negli eccessi. Entrambi i video sono decisamente poetici e sottolineano l’importanza di una pratica che molte persone tralasciano, sarebbe a dire quella di osservare una semplice attività, osservare il movimento del corpo umano. Anche il calcio quindi nasconde la sua piccola dose di arte contemporanea.

A confermare questa ipotesi è in atto in questi giorni (fino al prossimo 11 luglio) un’interessante mostra allo spazio Apexart di New York. Si tratta di Men With Balls: The Art of the 2010 World Cup, evento che prevede la presenza di artisti quali Miguel Calderon, Hellmuth Costard, Liam Gillick,, Mark Leckey, Maria Marshall, Santo Tolone, Uri Tzaig ed ovviamente Douglas Gordon e Philippe Parreno. La mostra è anche un momento per ironizzare su uno sport che a volte si prende troppo sul serio, l’artista messicano Miguel Calderón ad esempio, ha presentato un’opera video con un match fittizio dove il Messico batte il Brasile per diciassette reti a zero. Insomma anche se siamo fuori dai mondiali non dobbiamo prendercela poi tanto, in fondo c’è sempre l’arte contemporanea ad allietare la nostra vita.

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