Tobias Rehberger vuole Roger Federer e Rafael Nadal per un “match” a Londra

L’arte contemporanea è solo un gioco? Decisamente no, ma potrebbe diventare uno sport. Per l’artista tedesco Tobias Rehberger ad esempio, l’arte è un bel campo da tennis. Strano a dirsi ma è proprio così, visto che l’artista ha deciso di installare un campo da gioco regolamentare a Londra, in quel di Hyde Park. L’installazione sarà inaugurata la prossima estate, in concomitanza con i giochi olimpici di Londra 2012. Il campo da tennis sarà completamente funzionale e saranno invitate stars come Roger Federer e Rafael Nadal per giocare alcuni match.

Raggiunto dai microfoni della stampa internazionale, Tobias Rehberger ha così motivato la sua scelta creativa: “E’ importante che un’opera posta all’esterno, come quella che ho intenzione di fare, sia accessibile al pubblico, ma non voglio che sia più democratica di altre opere visto che chiunque può recarsi ad osservare un’opera situata all’interno di un museo o di una galleria o qualunque altro spazio interno. E poi mi interessano le situazioni, in particolare mi piacciono le situazioni difficili”.

Il grado zero dello sguardo. Primo naufragio: cinema e arti visive

Fin dalla sua nascita, il cinema ha costantemente cercato un confronto serrato con le altre arti. All’opposto, le immagini in movimento hanno modificato in modo decisivo lo sguardo sul mondo misurando le proprie ricerche col cinema. Proprio questo “contagio” vuole essere il terreno dell’evento Il grado zero dello sguardo. Primo naufragio: cinema e arti visive che aprirà il 13 luglio al Museo Laboratorio – Ex Manifattura Tabacchi di Città Sant?angelo.

Il progetto Il grado zero dello sguardo non intende analizzare la complessità di questo intreccio, ma vuole mostrare alcune interazioni possibili tra opere d’arte visive-plastiche e film. La mostra è pensata come una costellazione di luoghi, nei quali si espongono delle relazioni, delle intermediazioni: un film, un’opera, un concetto agiscono tra loro per proporre al visitatore un percorso critico sulle emergenze della ricerca visiva di oggi.

La Fondazione Sandretto Re Rebaudengo sbarca a Madrid

“Spirito e Spazio. Opere dalla Collezione Sandretto Re Rebaudengo” è il titolo della mostra organizzata dalla Fondazione Banco Santander di Madrid, in collaborazione con la Fondazione Sandretto Re Rebaudengo, esposta alla Sala de Arte Santander – Boadilla del Monte dal 9 febbraio al 29 aprile 2011

Le opere selezionate dalla Collezione Sandretto Re Rebaudengo esprimono come lo spirito e lo spazio permangano nelle radici dell’arte contemporanea. Come in un triangolo, la mostra si struttura su tre punti cardinali che rappresentano i differenti rituali dell’essere adulto nella società contemporanea. L’opera di Fiona Tan, “San Sebastiàn” con le sue giovani donne giapponesi forma il primo vertice; il gruppo Afro-Americano nelle strade deserte di Los Angeles di Doug Aitken costituisce il secondo vertice; il video di Douglas Gordon e Philippe Parreno, “A 21st Century Portrait” che ritrae Zidane come una figura mistica nell’atto di praticare il rituale moderno della partita di calcio, forma il terzo vertice.

Philippe Parreno – SNOW DANCING / SPEECH BUBBLES

In occasione dell’apertura di ARTISSIMA17 Internazionale d’Arte Contemporanea a Torino, il Castello di Rivoli presenta il 4 novembre– in collaborazione con Kaleidoscope Press – l’incontro aperto al pubblico tra l’artista Philippe Parreno e il co-direttore del Museo Andrea Bellini.

Parreno, affermato protagonista della scena artistica internazionale, lavora sugli slittamenti di significato tra realtà e finzione usando spesso il cinema come materia prima, in particolare attraverso il riutilizzo dei suoi mezzi espressivi come gli effetti speciali, fino a divenire egli stesso realizzatore di video o di lungometraggi cinematografici, spesso in collaborazione con altri artisti. Caso emblematico nel 2000 quando acquisisce – insieme a Dominique Gonzalez-Foerster e Pierre Huyghe – il personaggio dei manga Ann Lee creato da una società giapponese. A partire da quest’immagine di sintesi, gli artisti realizzano progetti individuali o collettivi animando diverse possibilità di vita virtuale del personaggio.

Quando il calcio incontra l’arte contemporanea

Sfortunatamente la nostra nazionale di calcio non ha superato i gironi all’italiana (ironia della sorte) della fase finale dei mondiali in Sud Africa edizione 2010. Ovviamente questo è un blog d’arte e non staremo certo qui a discutere su chi ha sbagliato e perchè ma è indubbio che anche il calcio nasconde qualcosa di artistico e tale piccola cellula va comunque analizzata. Dalle prodezze dei fantasisti brasiliani alla rappresentazione in chiave moderna della figura mitica dell’atleta, il soccer racchiude in sé una forma estetica che ha più volte influenzato gli artisti del contemporaneo.

Basti citare il celebre video Zidane: A 21st Century Portrait di Douglas Gordon e Philippe Parreno. L’opera mostra le immagini dell’ultima partita di Zidane con il Real Madrid. All’interno del film, la scena è totalmente catalizzata dalla figura del grande campione che occupa ogni inquadratura con la sua energia, la sua concentrazione e la sua fatica. Tutto Zidane minuto per minuto insomma data la lunghezza del lungometraggio che ha una durata di 90 minuti, proprio come una partita di calcio.

Ad Art Basel la prima Opera di arte visuale al mondo

Uno dei più spettacolari eventi di Art Basel di quest’anno sarà sicuramente la rappresentazione de Il tempo del postino al Theater Basel dal 10 al 12 giugno 2009. Il famoso quotidiano inglese The Independent ha apostrofato questo evento come la prima Opera di arte visuale del mondo dopo aver assistito alla presentazione al Manchester International Festival nel 2007.

La rassegna pseudo teatrale curata da Ulrich Obrist e Philippe Parreno è in realtà una sorta di mostra collettiva sperimentale che mira ad occupare il tempo invece che lo spazio. Quindici artisti di fama internazionale creeranno atti di differente lunghezza ridefinendo i modi ed i tempi di fruizione dell’arte contemporanea e trasformando il modello di mostra in un’esilarante esperienza in costante dialogo con il pubblico.