Lunedì 25 ottobre al Macro di Roma si inaugura MACROFall 2010. Dieci Mostre Antony Gormley / Nicola Carrino / 6Artista: Riccardo Benassi – Tomaso De Luca / Jamie Shovlin / L’Attico di Fabio Sargentini 1966-1978 / Laboratorio Schifano / Nunzio / I documentari di Franco Simongini / Nico Vascellari / Carola Bonfili e Luana Perilli
Antony Gormley – Drawing Space, a cura di Luca Massimo Barbero e Anna Moszynska. La prima esposizione in un museo italiano dedicata ai disegni dell’artista inglese Antony Gormley, tra i piu’ stimati scultori del panorama artistico contemporaneo. Un racconto di immagini che attraverso piu’ di 80 disegni si sofferma sulle fasi cruciali della ricerca dell’artista dal 1981 a oggi. La mostra raccoglie lavori provenienti dalla collezione dell’artista, in molti casi inediti, e alcuni importanti prestiti ricevuti da importanti istituzioni quali il British Museum di Londra. A fare da contrappunto alle opere grafiche saranno 4 sculture, che aiuteranno il visitatore a comporre le linee di una ricerca contraddistinta da una forte coerenza, da una straordinaria intensità e da una costante tensione tra controllo e figurazione libera.
Nicola Carrino: Ricostruttivo: La hall del Museo si trasforma in una grande scultura attraversabile, grazie alla scansione del suo spazio proposta da Nicola Carrino: un grande percorso accogliente per il visitatore che l’artista ha concepito appositamente per il cuore pulsante del museo. Si intitola “Ricostruttivo” il nuovo intervento che Nicola Carrino, un grande maestro della scultura contemporanea, ha proposto in occasione del nuovo ciclo espositivo della stagione autunnale. L’artista ha scelto di “ricostruire” questo spazio cosi’ vitale nell’architettura del museo, che ne costituisce il cuore pulsante e il fulcro visivo, collocandovi una serie di grandi parallelepipedi che ne segnano e scandiscono lo spazio, secondo una griglia ideale che propone al visitatore un percorso alternativo e possibile.
Jamie Shovlin: Hiker Meat, a cura di Elena Forin. Meat, il nuovo progetto dell’artista inglese Jamie Shovlin, e’ una ricostruzione reale di un film mai realizzato, una memoria di un passato non vissuto. Un omaggio del giovane artista inglese Jamie Shovlin al cinema d’exploitation degli anni ’70: l’artista ricostruisce per il MACRO la memoria di un passato che in realtà non e’ mai esistito, ma di cui nella sala del museo si ritrovano tutti i documenti, i memorabilia, le immagini e le parole che lo hanno creato. Grazie a una indagine accurata del periodo di maggior successo di questo genere cinematografico, l’artista crea in ogni minimo dettaglio gli studi di scena, i dialoghi, la cartellonistica e l’impostazione grafica di Hiker Meat. L’asse centrale della mostra e’ costituito da 20 lavagne che sintetizzano la struttura del film, e a cui ogni gruppo di oggetti, di documenti, di video e di immagini fa riferimento per l’occasione. Shovlin ha prodotto un impressionante quantitativo di materiali pittorici e grafici, oggetti di scena, costumi e memorabilia basati sul potenziale narrativo, la carica simbolica, erotica, immaginifica e inquietante delle singole scene di Hiker Meat.
MACROradici del contemporaneo: L’Attico di Fabio Sargentini 1966 –1978, a cura di Luca Massimo Barbero e Francesca Pola. Uno straordinario viaggio visivo, che attraversa le immagini, i luoghi, i linguaggi, i protagonisti e le culture che hanno percorso la Roma sperimentale e internazionale degli anni Sessanta.
La mostra e’ dedicata a uno degli spazi piu’ sperimentali e innovativi che hanno caratterizzato la scena artistica della città di Roma: la galleria L’Attico, diretta a partire dal 1966 da Fabio Sargentini. Uno straordinario viaggio visivo, che attraversa le immagini, i luoghi, i linguaggi, i protagonisti e le culture che hanno percorso la Roma sperimentale e internazionale degli anni ‘60. Questo racconto per immagini sarà presentato attraverso straordinarie fotografie e pubblicazioni realizzate dalla galleria stessa; un touchscreen interattivo e un video realizzato per l’occasione costituiranno ulteriori luoghi di approfondimento ed esplorazione di queste straordinaria radice del Contemporaneo.
Laboratorio Schifano, a cura di Massimo Barbero, Francesca Pola e Archivio Mario Schifano. Una straordinaria immersione nel cuore della creatività di Mario Schifano, una delle figure piu’ innovative del panorama artistico internazionale della seconda metà del XX secolo. Per la prima volta in mostra piu’ di duemila immagini realizzate da Mario Schifano negli anni ’80 e ‘90, esposte secondo un allestimento teso al coinvolgimento del pubblico nell’inarrestabile flusso creativo dell’artista. Inedite polaroid, fotografie e fotocopie a colori – spesso dipinte – saranno presentate insieme a immagini manipolate tratte da giornali, riviste e fogli di appunti, per ricostituire idealmente e fisicamente il laboratorio creativo di Schifano, anche grazie alla presenza di filmati inediti realizzati con materiali audiovisivi originali
MACROwall:EIGHTIES ARE BACK! / Nunzio, a cura di Ludovico Pratesi. Continua il ciclo espositivo dedicato alle “storie dell’arte” degli anni ’80. Dopo Alfredo Pirri e Luigi Carboni e’ la volta di Nunzio, artista tra i piu’ originali della generazione emersa in quegli anni e tuttora protagonista del panorama italiano e internazionale. Su una delle pareti del museo sono messe a confronto due opere dello stesso artista, una risalente agli anni ’80, una prodotta in anni recenti. Emergono cosi’ le linee di una ricerca coerente e feconda, capace di svilupparsi negli anni in forme molteplici intorno ai temi dello spazio, del colore, della luce e della forma. Due critici di generazioni differenti, Emanuela Nobile Mino e Roberto Lambarelli, danno il loro contributo alla lettura delle opere a confronto, individuando i semi dell’arte di Nunzio e le sue infinite ramificazioni estetiche ed espressive.
Incontrati in tv. I documentari di Franco Simongini, una straordinaria mostra audiovisiva dedicata a uno dei grandi protagonisti del documentario d’autore: guidati tra opere e protagonisti dalle parole di Franco Simongini, i visitatori possono qui incontrare i grandi artisti italiani del XX secolo, entrando nei loro studi e ascoltando la loro voce. La mostra audiovisiva dedicata a Franco Simongini, protagonista del documentario d’autore, amplia l’offerta del museo anche a questa tipologia di materiali cosi’ significativi per la conoscenza dell’arte contemporanea. Secondo una rotazione settimanale, e’ prevista la proiezione di un’ampia selezione dei documentari realizzati da Simongini per la RAI a partire dagli anni Settanta, nei quali l’autore dialoga con i piu’ grandi artisti italiani, dei quali emergono ritratti in video incredibilmente attuali nella loro chiarezza e vitalità.
Nico Vascellari: Blonde. Nico Vascellari, giovane artista di fama internazionale, presenta Blonde, progetto ideato per le parteti curve del Museo, che darà a questi ambienti di passaggio nuova vita e nuovi significati. Il ciclo MACRO PROGETTI SPECIALI, iniziato nell’estate del 2009, dà la possibilità a giovani artisti della scena artistica italiana e internazionale di invadere spazi alternativi del museo, per interagire con l’architettura e le sue potenzialità. Sulle pareti curve degli atri, spazi gemelli che segnano l’ingresso alle sale espositive, viene presentata oggi l’opera di Nico Vascellari, giovane artista italiano di fama internazionale, dal titolo Blonde. Il progetto interpreta le pareti come spazi pubblicitari. L’artista presenta immagini vicine alla fotografia patinata di moda e all’iconografia della pubblicità tratte da uno dei suo archivi di immagini basato sulla raccolta di foto caratterizzate dalla presenza di soggetti con i capelli biondi.
Roommates / Coinquilini: Carola Bonfili e Luana Perilli, a cura di Ilaria Gianni e Gabriele Gaspari; coordinamento curatoriale di Costanza Paissan. Terzo appuntamento del ciclo roommates / coinquilini, progetto con cui il Museo si apre all’attività di giovani artisti e curatori della scena romana, chiamati a condividere un’unica sala, come se fosse un appartamento. In questa occasione l’installazione di Carola Bonfili – Kipplelake – dialoga con lo spazio, presentandosi esternamente come una tribuna su cui il pubblico puo’ sedersi per guardare il video di Luana Perilli, The man of the season (in loving memory of loving memories), proiettato sulla parete di fondo della sala.