Avrete sicuramente letto il nostro articolo sulla Shanghai Biennale e sulle gesta eroiche di Ai Weiwei. Ormai il poliedrico artista è divenuto una sorta di eroe per tutti gli artisti cinesi che lottano per la libertà di espressione, contro i serrati vincoli di un governo che vuole a tutti costi imporre una arte contemporanea uniformata. Oggi il nostro paladino è alle prese con una nuova sfida, che lo vede nuovamente impegnato in una battaglia contro i vertici di Shanghai.
Circa due anni fa le istituzioni avevano invitato Weiwei a costruire uno studio in città, come previsto dal progetto di edificazione di un nuovo distretto artistico. Ebbene pochi giorni fa l’artista, tramite Twitter (piattaforma che usa abitualmente per rendere note le sue azioni) ha annunciato che il governo ha deciso di far abbattere lo studio, il quale sarebbe costato più di un milione di dollari. Per tutta risposta Weiwei ha deciso di innescare una rivolta, ma non si tratta di una manifestazione o quanto altro ma di un vero e proprio party. L’evento che si terrà il prossimo 7 novembre, prende il nome di River Crab Fest e Weiwei ha già fatto sapere che offrirà al vasto pubblico più di 10.000 granchi, insomma una bella scorpacciata di crostacei. Weiwei ha descritto l’intera situazione ai microfoni del Daily Telegraph: “Tutto ciò è molto strano, prima sono stato invitato dal sindaco di Shanghai a costruire uno studio. Pensate che il sindaco è venuto ben due volte a trovarmi a Pechino per farmi la proposta. Adesso invece vogliono demolire il mio studio”.
Forse la decisione è stata presa per arginare Weiwei che ultimamente sta diventando un personaggio troppo scomodo. Le sue investigazioni sul terremoto di Sichuan del 2008, dove hanno perso la vita migliaia di bambini all’interno di scuole non a norma, hanno creato non poche grane alle istituzioni. Ovviamente Weiwei non si scompone e continua la sua lotta, questa volta a colpi di granchio.