Il mondo della cultura in rivolta, venerdì musei chiusi contro il governo Berlusconi.

di Redazione Commenta

Il governo del “fare” di Silvio Berlusconi è finalmente arrivato alle sue battute finali e sembra proprio il mondo della cultura a voler sferrare il colpo di grazia. Mentre Pier Luigi Bersani ha dato il via alla raccolta di firme per la mozione di sfiducia al governo e Gianni Letta ha definito come molto brevi le prospettive di vita dell’esecutivo, i musei nazionali hanno istituito una giornata di mobilitazione a difesa del diritto alla cultura promossa da Federculture e da Anci con il sostegno del Fai.

Evidentemente il Crollo di Pompei è stata la classica goccia che ha fatto traboccare il vaso. Insomma tra le tante istituzioni che si preparano a chiudere le porte in faccia al governo anche il Palazzo Ducale di Venezia ed il nuovo MAXXI di Roma rimarrano chiusi al pubblico il prossimo venerdì 12 novembre. E dire che Sandro Bondi, altro bersaglio delle istituzioni culturali, si era sbracciato a destra ed a manca per sbandierare i progressi culturali di questo paese attuati dal governo Berlusconi. Ed allora per fare il punto della situazione vorremmo ricordarvi che a Pompei è andata irrimediabilmente persa un’opera architettonica patrimonio dell’umanità, il Madre di Napoli è condannato ad un futuro incerto, il MAXXI di Roma che ha recentemente vinto il World Architecture Festival di Barcellona non ha ancora una programmazione stabilita (visto che il taglio ai fondi non permette troppi lussi) trasformandosi così in un bel contenitore senza contenuto, altri musei d’arte in Italia sono prossimi alla chiusura, Vittorio Sgarbi glorificato da questo governo ci sta preparando un bel “Panettone” Italia alla prossima Biennale di Venezia, le università brancolano nel buio, i fondi per la ricerca sono terminati, i cervelli sono in fuga ed anche i nostri più talentuosi curatori d’arte sono da tempo espatriati.

La lista dei disastri sarebbe ancora lunga e sinceramente non è nemmeno il caso di affliggersi troppo, bisogna togliersi le scarpe da ginnastica ed infilarsi un bel paio di stivali per dare un calcio all’immobilismo di questo governo che sta mandando in pezzi la “nostra” arte.

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