Stefano Cagol alla Biennale di Venezia

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Il Mart – Museo di arte moderna e contemporanea di Trento e Rovereto e la Fondazione Galleria Civica-Centro di Ricerca sulla Contemporaneità di Trento in veste d’Istituzioni promotrici sono lieti di annunciare la partecipazione di Stefano Cagol alla 54. Esposizione Internazionale d’Arte – la Biennale di Venezia (dal 31 maggio 2011 al 27 novembre 2011). L’artista presenterà in questa occasione, presso la Chiesta di San Gallo, la mostra personale inedita CONCILIO, progetto promosso da entrambe le istituzioni trentine. “…Tra le piramidi come simbolo dell’eternità e del potere e i confini come simbolo dell’inclusione/esclusione e del potere, l’interno della Chiesa di San Gallo a Venezia risulta essere un contesto perfetto per sfondo religioso e potere intellettuale. Nel mondo – tra quello terreno, quello politico e quello religioso – il potere dello spirito non basta.” Gregor Jansen

LA MOSTRA: Nella mostra personale di Stefano Cagol a cura di Gregor Jansen, ossimori inediti sono innescati da azioni di segnalazione e dialogo che – attraverso video e installazione – investono confini politici, confini naturali, confini mentali.Sviluppandosi attraverso unione di opposti, divisione di simili, “convergenze parallele” che danno forma ad un paesaggio liminare e un territorio di confine, la mostra personale CONCILIO prende il via idealmente dal luogo natale di Stefano Cagol, un territorio di passaggio “tra nord e sud, Roma e Wittenberg, tra Italia e Germania”: Trento in Trentino Alto Adige Südtirol. Il riferimento alla sua città di origine è nel titolo che rimanda al Concilio di Trento. Quindi sicurezze di appartenenza e identità coincidono con un luogo chiave e un momento storico importante, ma anche con quello che oggi chiamiamo un “evento altamente imprevedibile”, ossia un evento la cui controversa portata è giunta a far sentire la propria influenza dal lontano passato fino agli equilibri odierni, portando con sé un’opposta idea di tensione verso l’ignoto e l’inaspettato.

Nella cornice dalla chiesa quattrocentesca di San Gallo, una presenza simbolica, una struttura piramidale complessa unisce in unico apice facce diverse tra loro. In questo modo evoca l’idea di coincidenza, di “convergenze parallele”, l’idea non univoca di “concilio”, rimandando anche all’intervento d’arte pubblica appena realizzato da Cagol per la nuova porta A22 di Trento, un’installazione monumentale permanente di sedici tonnellate d’acciaio.

In una video proiezione sono quindi protagoniste altre opposizioni, atmosfere di ghiaccio e di neve, di vento e d’acqua, di fiamme e di luce. L’artista si è spinto oltre il Circolo Polare Artico, in un luogo esso stesso caratterizzato da una serie di convergenze di dissomiglianze: nella Barents region, punto di incontro tra confine norvegese, finlandese e russo. Scelto nel momento in cui il breve sole diventa pallido come la neve delle montagne che lambisce. Qui l’artista ha dato vita a una serie di “azioni sul confine”: segnali che sottolineano un confine, o meglio confini, ma al tempo stesso li scuotono, li attraversano con azioni di segnalazione e di comunicazione, di controllo, di passaggio.

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