Keren Cytter alla Galleria Raffaella Cortese di Milano

di Redazione 1

La galleria Raffaella Cortese di Milano inaugura il 06 ottobre 2011 la prima personale in Italia di Keren Cytter (Tel Aviv, 1977) artista video apprezzata da pubblico e critica per il modo innovativo di raccontare relazioni interpersonali di carattere conflittuale.

Mettendo in crisi i convenzionali schemi del linguaggio cinematografico e giocando con toni tragi-comici e molteplici piani narrativi, l’artista spiazza e al contempo affascina lo spettatore invitandolo a osservare una rappresentazione esistenzialista e onirica di spaccati di vita quotidiana. Viene in mente il teatro dell’assurdo di Ionesco, ma rivisitato in chiave Indie, il naturalismo di Caravaggio, in bilico tra l’incanto adolescenziale di Wes Anderson e la filmografia solenne ed esplicita di Gus Van Sant. Oltre ad essere un artista video, Keren Cytter realizza disegni e al suo attivo ha tre romanzi e due piece teatrali. In Italia ha partecipato a Manifesta 7 nel 2008 e alla Biennale di Venezia nel 2009.

 L’opera Avalanche è composta di quattro video Ducks and Women, Francophile, Lonely Planet e Chain Review è si presenta come un percorso, a tratti fisico, per il visitatore che si trova ad orientarsi all’interno di una narrazione surreale. Come in altri suoi lavori, l’artista-regista oscilla in un mondo fatto di letteratura e poesia, strumenti che l’autore usa per affrontare situazioni ed eventi traumatici e l’incalzante torcersi della psiche umana, un’invocazione che richiama a sé il corpo spezzato della natura, un tempo vigorosa, e che ora sembra confinarci senza vie di scampo a una vita d’appartamento.

I video di cui si compone Avalanche sono ambientati tra Londra e Berlino, utilizzando l’Inglese, il Francese e il Tedesco come lingue correnti. La trama delle diverse storie è legata da personaggi e oggetti ricorrenti, come la ragazza che mangia la mela o la strobosfera tipica delle discoteche.

 Konstrukion è nato dall’esperienza di Keren Cytter alla Mai Thai University, una “innovativa scuola di poesia” con sede a Berlino, che rilascia attestati ufficiali. Sullo sfondo di un bar di quart’ordine i futuri poeti partecipano a una maratona di poesia lunga 48 ore. I partecipanti vivono, per la durata della maratona, in totale stile bohemien fatto di posie, bevute e sostanze stupefacenti. La sofisticata struttura narrativa con ritmo accattivante e sfaccettato trasforma il testo poetico in conversazioni frammentate e a sua volta in azioni di forte impatto emotivo.

Keren Cytter (b. 1977, Tel Aviv), è stata invitata a presentare i suoi video in numerose mostre collettive e personali in importanti spazi e istituzioni pubbliche in Europa e Negli Stati Uniti tra cui Le Plateau, Parigi; Kunsthaus Baselland, Basilea; X Initiative, New York; CCA Center for Contemporary Art, Kitakyushu; Museum Moderner Kunst Stiftung Ludwig, Vienna; Moderna Museet, Stoccolma; KW Institute for Contemporary Art, Berlino; New Museum, New York and Hammer Museum, Los Angeles. Nel 2006 ha vinto il premio the Baloise Art Prize alla fiera Art Basel.
 Keren Cytter vive e lavora tra Berlino e New York.

 

Commenti (1)

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non verrà pubblicato.

You may use these HTML tags and attributes: <a href="" title=""> <abbr title=""> <acronym title=""> <b> <blockquote cite=""> <cite> <code> <del datetime=""> <em> <i> <q cite=""> <s> <strike> <strong>