Gli storici murales di Los Angeles hanno i giorni contati?

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Come molti di voi ben sapranno, Los Angeles è la capitale mondiale dei murales. Il popolo losangelino ha da tempo intrecciato un intenso rapporto con questa meravigliosa tecnica espressiva, tanto che la storia della città è praticamente scritta sulle sue mura, divenute ormai dei veri e propri libri illustrati catalizzatori di energia creativa.

Attualmente Los Angeles può vantare la sbalorditiva cifra di oltre 2000 murales, eseguiti perlopiù dagli anni ’70 fino al 2006. Parliamo del 2006 poiché fino a quella data le istituzioni cittadine avevano istituito un programma di salvaguardia e promozione di questa forma di street art, provvedendo persino a restaurare le opere troppo deteriorate. Questo perché già dal 1980 i murales vennero promossi a forma di arte pubblica e nel 1984, molte opere furono commissionate dall’amministrazione cittadina in occasione dei giochi olimpici di Los Angeles. Purtroppo però la crisi globale ed il conseguente taglio alle spese delle amministrazioni pubbliche ha provocato il definitivo scioglimento del programma di salvaguardia dei murales ed ora le opere sono alla totale mercé degli agenti atmosferici e peggio ancora degli altri street artists. Già perché il problema vero è rappresentato dal fatto che i murales storici come quelli del The Great Wall of Los Angeles, recentemente restaurato, sono vittime di altri street artists che hanno preso il malaugurato vizio di apporre i propri tags sopra le celebri opere.

Purtroppo il restauro dei murales non è così facile come sembra poiché alcuni edifici sono di proprietà privata e gli oneri spettano ai rispettivi proprietari che non intendono tirar fuori i soldi di tasca propria. Per quel che riguarda gli edifici pubblici, rimuovere un tag o una scritta sopra un murale può risultare una vera e propria effrazione delle leggi sul copyright. Insomma gli street artists che imbrattano o coprono i murales storici potrebbero far causa alle istituzioni se i loro tags vengono rimossi, questo perché in sostanza si tratta di opere pubbliche e leggi sui graffiti in California parlano chiaro. Gli artisti devono essere interpellati prima che una loro scritta venga rimossa ma molti di essi hanno un’identità nascosta.

Nel 2008 venne rimosso un murale di Kent Twitchell che in seguito fece causa al governo e vinse perché non gli era stata notificata la cancellazione della sua opere con 90 giorni d’anticipo. Morale della favola, lo scherzo costò alle istituzioni ben 1 milione di dollari. Di questo passo, tra costi di restauro troppo onerosi e cavilli legali, la città di Los Angeles è destinata a perdere i suoi storici murales.

 

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