Londra, la patria degli art districts

di Redazione Commenta

Quando si parla di scena dell’arte contemporanea bisogna senza ombra di dubbio affermare che Londra ha una marcia in più rispetto alle altre grandi metropoli d’Europa. Una delle lodevoli capacità del sistema londinese è infatti quella di creare dal nulla degli art districts in zone urbane depresse o comunque poco frequentate, trasformandole in veri e propri punti nevralgici della cultura cittadina e riqualificandone così l’estetica ed il valore economico.

La presenza di un blasonato polo museale nelle vicinanze è sempre il primo passo verso la creazione di un nuovo art district ma gran parte dell’opera viene compiuta dagli artisti che scelgono di insediare i loro studi in un quartiere meno dispendioso e le gallerie private che vi stabiliscono la loro sede. Per Mayfair e l’East End le cose sono andate più o meno così ma in questi ultimi tempi Londra ha dato i natali ad un terzo polo culturale nel quartiere di Bermondsey. La zona in questione è abbastanza centrale e non molto distante dal Tate Modern e dal Design Museum. Il quartiere è inoltre dotato di spazi industriali e post industriali che ben si adattano alla trasformazione in edifici adibiti all’arte contemporanea. Non a caso Jay Jopling ha deciso di creare  il nuovo spazio londinese della sua White Cube Gallery proprio alla fine di Bermondsey Street, in un grande ex magazzino che dovrebbe essere completato e successivamente inaugurato per la fine della prossima settimana. Oltre alla White Cube anche V22 ha deciso di stabilirsi a Bermondsey. L’organizzazione si occupa di gestire studi d’artista ed ha scelto un ex biscottificio come quartier generale.

Ma oltre ai musei ed alle gallerie, come già detto, gran parte del successo di un art district è decretato dagli artisti. Negli ultimi tempi si sono trasferiti nella zona di Bermondsey circa 250 artisti, alcuni dei quali molto conosciuti all’interno della scena internazionale come Fergal Stapleton e Phyllida Barlow, rappresentata dalla prestigiosa galleria Hauser & Wirth. Il terzo art district di Londra è oramai una grande realtà, chissà dalle nostre parti quando riusciremo a realizzare un sogno del genere.

 

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