Centre Pompidou Metz, cronaca di un successo (non) annunciato

di Redazione Commenta

Il Centre Pompidou è un’istituzione non nuova alle trovate di stile ed alle provocazioni. Più di 30 anni or sono, esattamente nel 1977 la venue parigina creata dall’archistar Renzo Piano aveva suscitato enorme scalpore. Le sue forme erano sicuramente azzardate, ma con il senno di poi è facile accorgersi che l’edificio è ormai divenuto parte integrante dell’identità cittadina. Qualche tempo fa vi avevamo parlato della nuova trovata del Centre, vale a dire quella di aprire un nuovo hub a Metz, nella parte orientale della Francia.

Uno strano nido di teflon e legno deve esser stato duro da digerire per la gente di Metz ma dopo le incertezze della prima ora, il Centre Pompidou Metz è riuscito a conquistare il pubblico francese e non solo, bissando il successo del suo fratello maggiore. A soli 18 mesi dall’apertura, la prestigiosa istituzione ha raccolto la bellezza di 800.000 visitatori, niente male per un museo di “provincia”. Raggiunto dalla stampa Laurent Le Bon, direttore del Centre, ha rilasciato dichiarazioni piene di entusiasmo: “Mi aspettavo di raggiungere quota 250.000 visitatori e sarebbe stato un bel traguardo per Metz e per questa avveniristica architettura. Invece adesso abbiamo sorpassato ogni stima, raggiungendo gli 800.000 visitatori. Aspettiamo e vediamo se regge”.

Per ora i numeri sembrano confermare il gran successo, merito soprattutto di un gran coraggio, di un’architettura che sembra adagiarsi dolcemente all’interno del contesto circostante e di una programmazione attenta e rigorosa. Picasso, Brancusi, Matisse e Kandinsky hanno solleticato il grande pubblico delle prime mostre ma l’ultima in ordine di tempo intitolata Erre, Variation Labyrinthiques basata sui labirinti del multimedia ha confermato la voglia di “sperimentare” anche in un contesto istituzionalizzato. La programmazione continuerà con tre o quattro grandi mostre tematiche o monografiche l’anno, con qualche sorpresa nel mezzo. “Abbiamo avuto molta fortuna, adesso dobbiamo rimboccarci le maniche perchè è arrivato il momento più duro: quello della conferma” ha aggiunto Le Bon. Per ora è lecito godersi il meritato successo.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non verrà pubblicato.

You may use these HTML tags and attributes: <a href="" title=""> <abbr title=""> <acronym title=""> <b> <blockquote cite=""> <cite> <code> <del datetime=""> <em> <i> <q cite=""> <s> <strike> <strong>