L’immagine della violenza

di Redazione Commenta

In questi giorni di dure battaglie sociali abbiamo avuto modo di vedere molte immagini di tensione o di felicità. Televisioni, quotidiani cartacei e blog hanno lungamente documentato le ribellioni del mondo arabo, la rabbia del popolo greco e la gioia carnevalesca di quello italiano durante la capitolazione di Silvio Berlusconi. Globartamg non è un blog di politica ma, come abbiamo avuto modo di vedere, spesso le rivolte politiche e sociali hanno utilizzato l’arte come veicolo per divulgare e documentare quanto fatto.

L’arte nasconde sempre un sentimento di rivoluzione, forse anche per questo tale impeto non può non accostarsi alla necessità di un cambio sociale. Uno dei gruppi di rivolta pacifica che di questi tempi si è avvalso dell’arte contemporanea e nello specifico della performance art è Occupy Wall Street. Gli indignados americani hanno dapprima piantato le classiche tende ma in seguito hanno sviluppato una serie di eventi legati all’arte, tesi a sensibilizzare il resto della popolazione sul consumismo imperante e sul suo fallimento, sulle dinamiche economiche e di potere che hanno condotto il mondo moderno al disastro totale. Una di queste azioni artistiche di protesta si è svolta lo scorso 17 novembre a Portland in Oregon a Pioneer Courthouse Square.

Questo intervento ha forse prodotto una delle più iconiche immagini dell’intera stagione di protesta di Occupy Wall Street, un fotogramma che forse non avremmo mai voluto vedere ma che comunque può servire d’esempio per quantificare in maniera visiva la cecità e la brutalità del potere e delle istituzioni contro il popolo inerme. La foto, scattata da Randy L. Rasmussen di AP è comparsa in questi giorni sul The Guardian. Nella composizione fotografica è possibile vedere degli elmetti senza volto scontrarsi duramente contro una non violenta massa di manifestanti. La ragazza in primo piano viene colpita da una nuvola di spray al peperoncino mentre alla sua destra un’altra donna mostra il segno della pace. Volevo solo mostrare questo fotogramma ai miei lettori.

 Micol Di Veroli

 

 

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