
Benvenuti in Italia, la patria della cultura e dell’arte. Tanto tempo fa potevamo sbandierare questo slogan, oggi queste parole suonano a dir poco ridicole. Questo poiché di questa beneamata cultura non rimane che un vago ricordo. Sono bastati due governi per trascinare le nostre risorse artistiche in un baratro senza fine, un orrido da cui uscire sarà molto difficile. Crolli del Colosseo, crolli di Pompei e crolli della Pinacoteca di Brera. Queste sono solo alcune delle più tristi vicende legate ai capisaldi della nostra cultura classica e moderna. Ma per quanto riguarda l’arte contemporanea le cose vanno ancora peggio.
Padiglioni Italia alla Biennale di Venezia affidati a megalomani che finiscono per metterci in mutande innanzi al mondo intero, musei che vengono commissariati per buchi nel bilancio provocati dallo stesso governo che poi usa gli stessi per i valzer di poltrone (figura barbina anche qui), Padiglioni alla Biennale d’architettura che rischiano di passare in cavalleria. Ed anche le presidenze delle Biennali rischiano di fare la stessa fine salvo poi salvarsi in corner allo scoccare del novantesimo minuto.








