A Palazzo delle Esposizioni la grande retrospettiva dedicata ad Alexander Calder

Per la prima volta la città di Roma dal 23 ottobre dedica un’importante mostra, organizzata dall’Azienda Speciale Palaexpo – Palazzo delle Esposizioni, al noto artista americano Alexander Calder nato a Lawnton in Pennsylvania nel 1898 e deceduto a New York nel 1976, autore dei Mobile, icone tra le più celebri della modernità.

Esuberanza, allegria, vigore, umorismo inteso come forza vitale, questi i tratti assegnati a Calder da James J. Sweeney nel catalogo della retrospettiva al Museum of Modern Art di New York nel 1943, la mostra che consacrò l’artista tra i principali interpreti del suo tempo. Dopo una laurea in ingegneria, il diploma all’Art Students League di New York e una protratta immersione nell’avanguardia parigina durante gli anni venti, nel decennio successivo Calder realizzò i suoi primi Mobile, cui fu Marcel Duchamp a dare il nome. In queste sculture, destinate ad un’enorme popolarità, l’artista armonizzò forma, colore e movimento in un insieme essenziale, concepito dallo stesso Calder come un “universo”, dove “ogni elemento può muoversi, spostarsi, oscillare avanti e indietro in un rapporto mutevole con ciascuno degli altri elementi”.

Turner prize 2009 soporifero senza shock art

Si è aperta ieri la mostra del Turner Prize 2009 al Tate Britain che sarà in visione sino al 3 gennaio 2010. La manifestazione con i quattro finalisti Roger Hiorns, Enrico David, Lucy Skaer e Richard Wright ha però suscitato clamore ma questa volta non tanto per la presenza di sangue, di opere esplicite o per l’onnipresenza di opere video, quanto per l’assenza di tutto ciò.

Insomma curatori, critici e giornalisti si sono trovati senza il buon vecchio nugolo di immagini scioccanti di cui sparlare. L’unico elemento inquietante proviene da Untitled di Roger Hiorns non per l’estetica ma per la lista di materiali da cui è composto tra cui svettano materia celebrale bovina ed un motore d’aeroplano letteralmente polverizzato. In sostanza Hiorns rassomiglia ad un moderno alchimista che cambia la materia dandogli un aspetto completamente differente come nella splendida installazione Seizure ed alla fine il risultato è emozionante.

In mostra a Roma le opere di David Tibet

Il MOTELSALIERI di Roma nella sua incarnazione di spazio d’arte, ospita a partire dal 16 ottobre la prima mostra personale in Itala di David Tibet dal titolo Docetica!. Nel corso della mostra verranno presentati alcuni lavori grafici dell’artista di origini malesieane.

Titolare del progetto sonoro Current 93, editore di dimenticati scrittori del Macabro e di outider musicali, collezionista delle opere di Louis Wain, ex eretico lettore di Aleister Crowley, studioso di Copto e di Vangeli Apocrifi, David Tibet, negli ultimi anni, decide di far confluire parte della sua ciclopica spinta creativa in quelli che lui chiama “Gnostic Cartoon” lavori su carta in cui condensa idealmente i temi sacri e i motivi apocalittici già ricorrenti nelle sue produzioni musicali.

L’esplosione di colori di Alberto Di Fabio

Edicola Notte ritorna giovedì 8 ottobre ad illuminare Vicolo del Cinque (Roma, zona Trastevere) con un murale, Particella di Dio, di Alberto Di Fabio. Parte così la nuova stagione dell’artist space romano.

Quella di Alberto Di Fabio è un’arte che si nutre di “natura”, e la pittura la interpreta, accecante nel colore giallo delle pareti di Edicola Notte. In questo lavoro la pittura trova la sua vicinanza con l’uomo e la parte di divino propria all’umano. “Particella di Dio” abbaglia e penetra la vista fino a toccare i punti nevralgici del sentire. Una partitura neuronale che ricorda i rami di un albero e che unisce così due lati del biologico, per trascenderli ed elevarli. Scienza che influenza la creazione artistica andando a stabilire un rapporto fra il microcosmo e macrocosmo, fra cellule e Universo, nel ricordo degli esperimenti che, grazie alle nuove scoperte scientifiche, cercano di individuare la massa delle particelle, a partire proprio dalla “Particella di Dio”.

Nigredo, l’alchimia creativa

L’alchimia è un ponte sospeso tra esoterismo e filosofia, tra fisica e religione. Una struttura instabile fondata sui suoi stessi simboli intrecciati in mutue relazioni che si rincorrono all’infinito alla ricerca della speranza di una vita eterna, di una salvifica pietra filosofale. Il cardine su cui ruota il processo alchemico è la trasformazione, la volontà di cangiare forme e materiali attraverso tre stadi fondamentali. Il primo stadio di questa trasformazione è la Nigredo, momento cruciale in cui la materia si dissolve e si apre al cambiamento, attimo oscuro e purificatore che Carl Gustav Jung paragonava all’incontro della coscienza con l’inconscio ed al confronto con la propria ombra.

L’arte è per sua natura un’alchimia creativa, un processo di trasformazione della materia e dell’immagine mediante una struttura di simboli poiché l’essere umano è un animale simbolico. La Nigredo dell’arte è il punto d’inizio di una nuova materia immaginifica, di una nuova forma che si apre alla ricerca dell’opera perfetta, vera pietra filosofale di ogni istinto creativo.

Annual Art Awards, gli oscar dell’arte

Sarà il controverso artista Rob Pruitt il presentatore del First Annual Art Awards, manifestazione sponsorizzata da Calvin Klein che si terrà al Guggenheim Museum il prossimo 29 ottobre.

Pruitt da buon conoscitore del mondo glamour ha già stilato una lista di celebrità che saranno chiamate ad assegnare i prestigiosi premi, tra i nomi più altisonanti svettano quelli di Sofia Coppola, James Franco e Mary-Kate Olsen. Certo questa manifestazione ricorda molto da vicino una nota kermesse hollywoodiana e questo non è altro che l’ennesimo passo verso la totale spettacolarizzazione dell’arte.

I nuovi profilattici di David Beckham by Sam Taylor-Wood

 Forse non saranno i primi preservativi ad entrare nel mondo dell’arte contemporanea ma al museo Thyssen-Bornemisza di Madrid l’arte contemporanea sarà usata per la prima volta per vendere profilattici. I condoms di cui parliamo saranno in vendita al bookshop del museo in pacchetti appositamente decorati con le opere della mostra Tears of Eros che aprirà le porte il prossimo 20 ottobre.

Tra i protagonisti destinati a comparire sulle scatole di preservativi c’è anche il noto calciatore e sex symbol David Beckham, immortalato come David dormiente  nell’opera video  di Sam Taylor-Wood, apparsa per la prima volta alla National Portrait Gallery di Londra. Anche  Nastassja Kinski fotografata da Richard Avendon potrebbe essere un’altra candidata per il packaging. Ma i vertici del museo hanno annunciato che sui pacchetti di preservativi potrebbero comparire anche opere di  Rodin, Rubens, Maillais e Bernini.

Milano e Roma rendono omaggio ad Edward Hopper

Per la prima volta, Milano e Roma rendono omaggio all’intera carriera di Edward Hopper (1882-1967) il piu’ popolare e noto artista americano del XX secolo con una grande mostra antologica, senza precedenti in Italia, che comprende piu’ di 160 opere.

L’evento e’ promosso dal Comune di Milano – Cultura e dalla Fondazione Roma – a cui va riconosciuto l’impulso iniziale alla realizzazione del progetto – uniti per la prima volta in una partnership culturale, con Arthemisia, il Whitney Museum of American Art e la Fondation Hermitage di Losanna.

La rassegna si terrà a Palazzo Reale di Milano dal 15 ottobre 2009 al 24 gennaio 2010 e, subito dopo a Roma, presso la Fondazione Roma Museo, dal 16 febbraio al 13 giugno 2010, ed e’ prodotta da Palazzo Reale, Fondazione Roma e Arthemisia che grazie agli elevati standard qualitativi delle proprie produzioni, riconosciuti in Italia e all’estero, e’ riuscita in un’operazione mai realizzata prima: portare a Milano e a Roma – e successivamente a Losanna per l’estate 2010 – la prima grande mostra italiana del maggior esponente del Realismo statunitense, il pittore che piu’ di ogni altro ha saputo rappresentare la vita quotidiana e la solitudine dell’uomo moderno.

Martin Soto Climent alla T293 di Napoli

In occasione della seconda mostra personale intitolata Laberintome presso la T293 diNapoli, Martin Soto Climent espone dal 7 ottobre una nuova serie di lavori concepiti intervenendo, con un’attitudine fortemente performativa, su diversi componenti oggettuali. L’azione, quasi mai visibile da parte del pubblico, e’ parte sostanziale della sua ricerca in senso pregresso: una sorta di rituale nascosto che agisce costantemente nel tempo e alle spalle dell’oggetto stesso.

In Laberintome l’artista Martin Soto Climent crea un percorso in cui la sua esperienza presente si sovrappone ad una serie di eventi accaduti alla fine degli anni ’60 in Messico. Il periodo trascorso a Napoli dall’artista (settembre e ottobre) coincide, a distanza di piu’ di quaranta anni, con il lasso di tempo che precedette l’inaugurazione dei giochi Olimpici di Città del Messico nel 1968, quando furono trucidati centinaia di studenti scesi a manifestare nella Piazza delle tre Culture.

La Fondazione Galleria Civica di Trento festeggia i 20 anni con la mostra 1989-2009 / Overview, Celebration, Critique

Il 10 ottobre 2009 la Fondazione Galleria Civica di Trento aprirà ufficialmente al pubblico il suo programma di attività con una mostra dal titolo 1989-2009 / Overview, Celebration, Critique, a cura di Andrea Viliani. Articolandosi in un programma di diverse mostre e progetti esposti in vari luoghi della città di Trento, la mostra celebra i venti anni di attività espositiva della Galleria Civica d’Arte Contemporanea di Trento, aperta nell’autunno del
1989, e pone a confronto, tra rivisitazione storica e sguardo progettuale, i programmi e gli sviluppi dell’identità istituzionale della Galleria con la storia dell’arte italiana contemporanea.

Il percorso espositivo di 1989 – 2009 Overview, Celebration, Critique è strutturato in tre sezioni, dedicate ad artisti già presentati presso la Galleria Civica attraverso un vasto spettro di attività ed interventi che, appunto, la mostra rintraccia e riattiva – mostre personali e collettive, progetti didattici, editoriali, per il web, conferenze, seminari, performance, materiale d’archivio o corrispondenze: una grande retrospettiva storica, una serie di progetti diffusi sul territorio cittadino che hanno per protagonista le due generazioni “di mezzo”, quelle che hanno accompagnato di fatto le attività della Galleria, dal 1989 al 2009, e infine una serie di mostre-statement personali dedicate ad artisti emergenti, di cui quella a Trento costituisce la prima mostra organizzata da un’istituzione pubblica italiana.

Brooke Shields nuda al Tate Modern e Scotland Yard blocca la mostra

 Neanche il tempo di aprire i battenti e la mostra Pop Life: Art in a material world, in questi giorni in visione al Tate Modern di Londra ha già suscitato polemiche e scalpore. La pietra dello scandalo è un’opera fotografica che ritrae la nota e bellissima attrice Brooke Shields. Il particolare scottante è che la foto è stata scattata nel 1976 quando l’attrice aveva poco più di 10 anni, nell’opera la Shields appare nuda e pesantemente truccata, anche la posa è decisamente sensuale ed ammiccante.

Per di più la sala che doveva ospitare la foto in questione era già ricolma di immagini a sfondo sessuale e rappresentazioni di atti espliciti mescolate a pagine prese direttamente da riviste porno. L’installazione dal titolo Spiritual America è in realtà una nuova caduta di stile del solito Richard Prince, artista che ci ha già abituati a situazioni di questo genere.

Riapre a Londra il Pop Shop di Keith Haring

Era il ritrovo trendy di Madonna negli anni ’80 e di tutti i modaioli di New York finchè circa quattro anni fa il celebre Pop Shop creato a Soho da Keith Haring ha chiuso definitivamente le porte lasciando dietro di sé un vuoto incolmabile. Oggi la Tate Modern di Londra ha però deciso di ricostruire interamente lo storico negozio all’interno dei suoi spazi espositivi.

Keith Haring fu da sempre affascinato dall’idea di rendere un’opera d’arte accessibile a chiunque, un oggetto capace di affascinare non solamente i ricchi collezionisti ma anche la gente comune in cerca di un semplice cappello, un portachiavi o una T-shirt. Per questi motivi l’artista aprì nel 1986 il suo Pop Shop, offrendo alla massa uno spazio in grado di trasformare il suo linguaggio artistico in un vero e proprio oggetto di consumo. La filosofia di Haring era quella di “continuare in un certo qual modo questa via di comunicazione intrapresa con i miei disegni nelle metropolitane. Volevo attrarre la stessa grande fetta di pubblico in un posto accessibile non solo ai collezionisti ma anche ai ragazzi del Bronx”.

Sette giovani artisti indagano sul rapporto tra il segno e la materia

In occasione della Giornata del Contemporaneo, la galleria Angela Memola Grafique Art Gallery di Bologna presenta un progetto sull’intrigante rapporto tra il segno e la materia, collettiva di Pierluigi Febbraio, Erika Latini, Andrea Lucchesi, Elena Monzo, Davide Peretti, Stefano Ronci e  Matteo Sbaragli a cura di Francesca Baboni e Stefano Taddei.

L’esposizione vuole essere un percorso articolato che attraverso il lavoro di sette artisti vede il suo punto di partenza dalla sola linea legittimandola come modus  fine a se stesso e arriva fino al punto in cui si fonde alla materia arrivando a scomporsi. Diviene particolarmente complicato trovare un pensiero forte che sostenga il segno come elemento a se stante nella pratica artistica contemporanea. Proprio perché, come sostiene Ulrich Beck, nell’attualità “l’unità non è altro che la forma narrativa di una molteplicità infinitamente frammentata di correnti e crocevia esistenziali contradditori”, anche per l’artista che utilizza l’azione segnica, diventa basilare destreggiarsi con personalità per divincolarsi nel frammentario marasma esistenziale.

Quarto appuntamento di SPIRITO, è la volta di Domenico Mangano

Prosegue presso il Complesso Santo Spirito in Sassia in Roma il progetto S P I R I T O ideato e curato da Valentina Ciarallo e Pier Paolo Pancotto e promosso da Giubilarte Eventi che, avviato nel novembre 2008, propone alcune delle presenze più significative nel panorama creativo nazionale ed internazionale (alcune delle quali approdano per la prima volta a Roma o in Italia in forma individuale) mettendole a confronto con uno spazio espositivo eccezionale, lo storico complesso ospedaliero fondato nell’ottavo secolo d.C. e definito nel suo aspetto attuale nella seconda metà del Quattrocento sotto il pontificato di Sisto IV.

Ciascun autore è chiamato a ideare un progetto site specific variabile sotto il profilo della durata (uno o più giorni) e della natura operativa (visivo, performativo, plastico, musicale…). Il quarto appuntamento è stato affidato a Domenico Mangano (Palermo, 1976), già da tempo attivo sulla scena espositiva internazionale che comprende tra l’altro mostre personali al Museo Hendrik C. Andersen, Roma (2008), e la partecipazione a La Folie de la Villa Medicis, Roma, Accademia di Francia (2001); Exit, Torino, Fondazione Sandretto Re Rebaudengo (2002); Manifesta 4, Francoforte (2002); Modern times, Nuoro, Man (2005); XIV Quadriennale, Roma (2005); Italics, Venezia – Chicago (2008 – 2009); Passaggi in Sicilia, Palazzo Riso, Palermo (2009).