
Brand New Gallery di Milano inaugura il 12 gennaio la mostra collettiva Into the surface. Fortemente interessati a trasporre in maniera tradizionale interessi pittorici su supporti e media anticonvenzionali, questo gruppo di artisti focalizza l’attenzione sul processo creativo in sé rispetto alla rappresentazione della realtà, relazionando i propri diversi processi creativi ed il proprio atteggiamento al concetto di “materia astratta”. Adottando un insieme di segni e strategie laddove linguaggi diversi si intrecciano in una continua ridefinizione del concetto di forma, questi artisti indirizzano i loro interessi al principio elementare della pittura attraverso l’uso di materiali inusuali, spesso semplici e grezzi, segnati dal luogo d’origine e dalle esperienze con essi condivise.
Ibridi tra pittura e scultura o tra pittura e fotografia, queste opere sono concepite con intensità, delicatezza ed un sottile senso di equilibrio. È interessante notare come ogni artista abbia un approccio specifico e differente alla materia che costituisce l’opera d’arte, da cui scaturisce una diversa poetica di fondo. Se le tele di Aaron Bobrow incorporano l’accidentale nell’estetica attraverso l’esplorazione dei limiti di vita dei materiali industriali (protési attraverso segni gestuali a divenire oggetti d’arte), Phil Wagner lavora principalmente con materiali poveri, oggetti ritrovati, recuperati e riciclati attraverso un continuo collegamento espressivo tra pittura e scultura; anche le opere di Alex Dordoy vengono percepite in primo luogo attraverso il supporto fisico e si configurano come detriti industriali, questa volta impregnati di un miscuglio di sostanze pittoriche.











