ALESSANDRO ROMA – Il sole mi costrinse ad abbandonare il giardino

Brand New Gallery di Milano inaugura l’11 aprile Il sole mi costrinse ad abbandonare il giardino, mostra personale di Alessandro Roma, primo artista italiano ospitato ad esporre nell’intero spazio della galleria. Il giardino è un luogo magico, di concezione antichissima, che porta con sé una metamorfosi perenne nella costruzione e nel significato, in cui l’uomo crea un punto d’incontro e di perfetta armonia con la natura. Ciò che resta inalterata nel tempo è la visione paradisiaca di questo luogo incantato e fertile, Eden cercato e ricreato dall’uomo sulla terra (basti pensare che gli antichi Persiani chiamavano il giardino pairi-daeza). A differenza di un paesaggio che si apre a chi lo osserva, il giardino per essere scoperto deve essere attraversato, esplorato, scrutato a fondo, in quanto è celato nel suo recinto che ne determina e custodisce la forma.

Questo genere di approccio è la chiave per comprendere le opere di Alessandro Roma ospitate presso lo spazio milanese, che suggeriscono allo spettatore una catarsi e una predisposizione mentale attraverso cui calarsi nelle forme che si intersecano, in un collage di ricordi e nelle suggestioni che prendono vita sulla superficie scultorea e pittorica. Il tema del giardino è preso in considerazione solo idealmente e non in modo documentaristico, allo stesso modo in cui Paul Klee per lunghi anni ha affrontato nella sua pittura l’archetipo del giardino, pur senza mai descriverlo nella sua forma realistica, o come Monet, che addirittura giunse a realizzarne uno vero e proprio alle porte di Parigi che divenne il principale soggetto del suo studio. Alessandro Roma nel suo lavoro restituisce la duplice forma del paesaggio e del giardino, completezza e frammento, di uno spazio definito che custodisce al suo interno elementi di richiamo che non sono però di immediata assimilazione. La pittura vive in equilibrio tra figurazione ed astrazione, la scultura restituisce al contempo forme antropomorfe e la memoria di contenitori atavici di elementi naturali, mentre i collages si configurano come bozzetti che tracciano visioni surreali.

ARTE POVERA IN CITTA’: Bergamo

Dal 6 aprile al 15 luglio 2012 la GAMeC – Galleria d’Arte Moderna e Contemporanea di Bergamo e l’Assessorato alla Cultura del Comune di Bergamo presentano il progetto Arte Povera in città. La mostra fa parte del grande evento Arte Povera 2011 curato da Germano Celant, promosso dal Castello di Rivoli Museo d’Arte Contemporanea insieme con la Triennale di Milano e coordinato da Electa.

Arte Povera 2011 che ha avuto come fulcro il movimento nato nel 1967 con gli artisti Giovanni Anselmo, Alighiero Boetti, Pier Paolo Calzolari, Luciano Fabro, Jannis Kounellis, Mario Merz, Marisa Merz, Giulio Paolini, Pino Pascali, Giuseppe Penone, Michelangelo Pistoletto, Emilio Prini, Gilberto Zorio, si è svolta in diverse e prestigiose sedi museali, come MAMbo – Museo d’Arte Moderna, Bologna; MAXXI – Museo nazionale delle arti del XXI secolo, Roma; Castello di Rivoli Museo d’Arte Contemporanea, Rivoli-Torino; Triennale di Milano, Milano; MADRE – Museo d’Arte Contemporanea Donnaregina, Napoli; GNAM – Galleria nazionale d’arte moderna, Roma e il Teatro Margherita, Bari.

100³ – L’Art Hotel Gran Paradiso di Sorrento apre le sue stanze all’arte contemporanea

L’Art Hotel Gran Paradiso di Sorrento giunge a definire la propria identità per offrire lo spazio dell’albergo di famiglia ad una riflessione più ampia sul ruolo svolto dalle collezioni private e sulle loro potenzialità di sviluppo in relazione al pubblico ed al proprio contesto. 100³: 100 anni, 100 stanze, 100 artisti racchiude nel titolo la lungimirante ambizione di costituire un punto di riferimento per il territorio campano, rinnovando annualmente l’appuntamento con un programma di attività espositive e dialogo diretto tra i visitatori e i protagonisti della scena artistica internazionale.

Per l’edizione 2012, l’inaugurazione sarà, infatti, occasione di un imperdibile confronto, lungo tutto il week-end, con artisti, galleristi e critici d’arte, invitati ad offrire il loro eccezionale punto di vista sulle piccole personali allestite in ogni stanza. In una giornata un po’ diversa dal solito, in una carambola di Arte, Musica e Poesia, muse dionisiache che, come si vuole, s’accompagnano a satiri, baccanti, vino e delizie. Tra esse verrà inaugurata, inoltre, l’installazione site-specific di Nicola Gobbetto, vincitore del concorso dello scorso anno su valutazione del pubblico e quindi impegnato in una serie di attività rivolte a creare un legame tra la produzione artistica ed i luoghi in cui essa viene concepita.

Education Lab al DOCVA di Milano

Education Lab è un’occasione per promuovere e valorizzare la rete dell’educazione attraverso l’arte contemporanea, composta dai dipartimenti didattici dei maggiori musei italiani per l’arte contemporanea, dal mondo scuola ma anche da operatori, artisti e studenti. Dopo il successo della prima edizione, quest’anno l’iniziativa si concentra sull’insegnamento dell’arte nelle scuole secondarie superiori, e sul fondamentale dialogo tra le istituzioni per l’arte contemporanea e il mondo scuola.

Il programma alla Fabbrica del Vapore si articola in due giornate:

giovedì 29 marzo | ore 10.00 – 18.00
sessione per le scuole secondarie superiori
a cura di ANISA per l’educazione all’arte e CRAC liceo artistico statale Munari, Cremona  Laboratori e percorsi formativi realizzati dagli studenti dei licei artistici statali: Boccioni, Milano; Brera, Milano; Caravaggio, Milano; Munari, Cremona.

David Kassman alla Galleria Ermanno Tedeschi di Roma

I lavori in mostra sono ispirati ai temi della Natura, della Street Art e al supereroe “Spiderman“, di cui sarà esposto il light-box della celebre fotografia Wailing Wall II. In questo lavoro l’artista riesce a risvegliare nello spettatore le emozioni tipiche dell’infanzia: ecco allora lo stupore e il timore di trovarsi davanti ad un supereroe che riesce ad attraversare il mondo con semplicità e coraggio, noncurante delle avversita’ che la vita presenta, a cominciare dalle guerre.

I lavori dedicati alla Street Art ricercano invece un nuovo linguaggio visivo attraverso il quale la citta’ riesce a comunicare. Spiega Kassman: “Realizzo da me il corpo dell’immagine, così posso creare una mia propria storia dove i muri parlano di riscaldamento globale, moda, sesso, arte, icone e tutte le novità trendy, molto colorate e piene di passione del pianeta”.

Andy Warhol al Palazzo Magnani di Reggio Emilia

È una Pasqua all’insegna di Andy Warhol, quella che attende Reggio Emilia. Dal 31 marzo al 15 aprile 2012, Palazzo Magnani ospita The Last Supper, una delle opere più significative nella produzione del genio che ha lasciato un’impronta indelebile sull’arte del secondo Novecento. The Last Supper è infatti una straordinaria interpretazione del Cenacolo di Leonardo da Vinci, operata da Andy Warhol nel 1986.

L’evento, che cade nel 25° anniversario della morte di Warhol, è parte del progetto Arte in Agenda. A tu per tu con… ideato e promosso dalla Fondazione Palazzo Magnani di Reggio Emilia. The Last supper racchiude in sé l’essenza della poetica warholiana tesa a demistificare l’opera d’arte e la sua originalità di “pezzo unico”, per dimostrare che, anche l’Ultima cena di Leonardo, al pari di altri soggetti come la Campbell’s Soup, il fustino Brillo, la Coca Cola, altro non è che “un prodotto”.

Capi d’opera a Palazzo Morando di Milano

La Fondazione Cologni dei Mestieri d’Arte è lieta di annunciare che venerdì 30 Marzo, in occasione delle Giornate Europee dei Mestieri d’Arte (30 Marzo – 1 Aprile 2012), verrà inaugurata a Milano presso il Museo di Palazzo Morando la mostra “Capi d’Opera. Le eccellenze del saper fare a Milano e in Lombardia”. Posta sotto l’Alto Patronato del Presidente della Repubblica e realizzata in partnership con il Comune di Milano – Assessorato alla Cultura, la mostra ha lo scopo di incrementare l’attenzione di pubblico, istituzioni, media e opinion makers sul patrimonio dei mestieri d’arte italiani e in particolare sul “saper fare”: dall’industria all’autoproduzione, attraverso la presenza di botteghe, atelier, opifici e maestri artigiani di Milano e della Lombardia, vale a dire di un territorio che da sempre esprime una “cultura del fare” particolarmente produttiva, riconosciuta a livello internazionale.

I maestri e gli oggetti in mostra sono stati selezionati da un curatore d’eccezione: l’architetto e designer Ugo La Pietra, tra i massimi esperti di arti applicate in Italia e infaticabile animatore di azioni culturali volte a riavvicinare la cultura del progetto, tipica del design, al saper fare dei maestri artigiani. Il concetto chiave che ha guidato la selezione è quello di “eccellenza”, come risultato di creatività e qualità del “fatto ad arte”.

Ai Weiwei alla Lisson Gallery Milan

Lisson Gallery Milan inaugura l’11 aprile una mostra dedicata alle opere in ceramica e marmo di Ai Weiwei, una delle aree di ricerca nella vasta produzione dell’artista, all’origine dei suoi lavori più celebri. La mostra includerà alcune opere in ceramica realizzate da Ai Weiwei nel 2006, durante un intenso periodo di lavoro presso Jingdezhen, città dove si concentra il cuore della produzione cinese di ceramiche. Le tecniche tradizionali, tramandate dagli artigiani locali ad Ai Weiwei, sono state alla base di una svolta radicale nella sua produzione e nella creazione di Sunflower Seeds, installazione realizzata dall’artista per la Tate Modern.

Il valore storico e culturale delle tecniche e dei materiali utilizzati è un elemento essenziale nella maggior parte delle sculture di Ai Weiwei. Molta della sua produzione in ceramica si basa sul concetto di ready-made: adattando, dipingendo e distruggendo antichi vasi e urne. Al contrario, la mostra alla Lisson Gallery Milan presenterà sculture interamente create a mano dall’artista. La porcellana è tradizionalmente considerata come la più alta espressione dell’arte cinese; Ai Weiwei ha messo a lungo in discussione ogni forma di deferenza nei confronti di questa tecnica, così come il suo alto valore economico. Allo stesso tempo però il suo lavoro dimostra un profondo rispetto nei confronti degli artigiani del Jingdezhen e della loro abilità, rispettando nel suo lavoro i rigorosi standard delle loro perfette rifiniture.

UNCONVENTIONAL TWINS #2 – claudioadami e Giorgia Fincato

Lo Studio d’arte Contemporaneo Pino Casagrande di Roma inaugura il 16 aprile il secondo appuntamento espositivo del progetto “unconventional twins – doppio personale” ideato e curato da Flavia Montecchi, presentando le opere dell’artista claudioadami in dialogo con i lavori della giovane artista Giorgia Fincato.

La mostra dal titolo “Soliloqui” affronta il processo grafico non-verbale di claudioadami, partendo dalla ultima serie dei blacknotes in cui le stesure di inchiostro nero arrivano a sovrapporre una visione logica del segno, per racchiudersi in un mondo astratto di parole mute, risonanti solo nella mente dell’artista. L’accumulo della carta, lo spessore dell’inchiostro e l’avvicendarsi di storie silenziose sono i punti cardine dell’incontro tra l’artista romano d’adozione e i lavori di Giorgia Fincato, dove misurando la lunghezza di un tratto in metri d’inchiostro, la giovane artista traccia in modo certosino minute spirali di pensieri: ecco che le lettere appena decifrabili dell’uno si uniscono alle immagini filiformi dell’altra.

WILL BENEDICT – Bonjour Tourist

La galleria Giò Marconi di Milano inaugura il 13 aprile la prima personale di Will Benedict (1978, vive e lavora a Vienna) negli spazi di Via Tadino 15. Nel 2008 Will Benedict inizia la serie “Post Card”: imitando su foamcore – uno strato di poliuretano espanso racchiuso da 2 fogli di cartone bianco – il retro di una cartolina vuota, Will lavora sul tema della comunicazione e del ruolo della pittura nella contemporaneità.

La linea verticale che separa lo spazio dell’indirizzo da quello del testo e il piccolo dipinto nell’angolo solitamente destinato al francobollo si prestano a questo gioco: spesso le sue “cartoline” non hanno un destinatario, o in alcuni casi si limitano o più genericamente al classico messaggio “Vorrei fossi qui”; altre invece, come quella per Silvio Berlusconi (2011), contengono una nota scritta a mano, poco leggibile, che recita “Buona fortuna con l’indigestione”.

World Press Photo 2012, la mostra dei vincitori a Roma

Samuel Aranda, Spagna, per The New York Times. Una donna tiene tra le braccia un parente ferito durante le proteste contro il presidente Saleh. Sanaa, Yemen, 15 ottobre

Venerdì 27 aprile 2012 alle ore 18.00, inaugura a Roma presso il Museo di Roma in Trastevere, la mostra World Press Photo 2012 che rimarrà aperta al pubblico dal 28 aprile al 20 maggio. Il Premio World Press Photo è uno dei più importanti riconoscimenti nell’ambito del Fotogiornalismo. Ogni anno, da 55 anni, una giuria indipendente, formata da esperti internazionali, è chiamata a esprimersi su migliaia di domande di partecipazione provenienti da tutto il mondo, inviate alla World Press Photo Foundation di Amsterdam da fotogiornalisti, agenzie, quotidiani e riviste. Tutta la produzione internazionale viene esaminata e le foto premiate che costituiscono la mostra sono pubblicate nel libro che l’accompagna. Si tratta quindi di un’occasione per vedere le immagini più belle e rappresentative che, per un anno intero, hanno accompagnato, documentato e illustrato gli avvenimenti del nostro tempo sui giornali di tutto il mondo.

Per questa edizione, le immagini sottoposte alla giuria del concorso World Press Photo 2012 sono state 101.254, inviate da 5.247 fotografi professionisti di 124 diverse nazionalità. Anche quest’anno la giura ha diviso i lavori in 9 diverse categorie: Vita Quotidiana, Protagonisti dell’attualità, Spot News, Notizie generali, Natura, Storie d’attualità, Arte e spettacolo, Ritratti, Sport. Sono stati premiati 57 fotografi di 24 diverse nazionalità: Afghanistan, Argentina, Australia, Bosnia ed Herzegovina, Canada, Cina, Danimarca, Francia, Germania, India, Iran, Irlanda, Italia, Giappone, Messico, Paesi Bassi, Norvegia, Polonia, Russia, Sud Africa, Spagna, Svezia, Regno Unito e USA.

Kees Goudzwaard – Setting for White

Lunedì 26 marzo la galleria Cardi Black Box a Milano presenta Setting for White, prima personale in Italia dell’artista olandese di fama internazionale Kees Goudzwaard (Utrecht, Netherlands, 1958), a cura di Art At Work. Il lavoro di Kees Goudzwaard è facilmente riconoscibile e la volontaria ripetizione strutturale nelle sue composizioni, caratterizzate da forme piane di colori tenute insieme attraverso nastro adesivo di carta, diventa un modo di incrementare la sensibilità dello spettatore verso leggere variazioni nella superficie, nei bordi, nei contorni e anche nelle dimensioni. Al limite tra astrazione e rappresentazione, i suoi lavori possono essere letti sia come quadri astratti composti da grandi campiture di colore che come nature morte composte di carta e nastro adesivo.

Le sue composizioni grandi e piccole dimostrano, come la complessità pittorica possa essere raggiunta anche attraverso un vocabolario estremamente ristretto. Infatti la profonda tridimensionalità e il realismo di questi lavori, la loro capacità di ingannare lo spettatore attraverso l’uso di diversi piani, trasformano le singole tele in dei paesaggi prospettici. Il segno del nastro adesivo sulla tela ha una doppia funzione: da un lato infonde un senso di equilibrio e di realtà alla composizione, dall’altro creando differenti griglie e spazi si sostituisce alla linea. In questo modo lo stesso nastro adesivo diventa l’elemento che contiene, traccia, seleziona e porta il segno della mano dell’artista e della sua decisione.

Da vent’anni, ogni volta un’Italia mai vista! 670 beni aperti per la Giornata FAI di Primavera

Tante le novità per festeggiare insieme i 20 anni di Giornata FAI di Primavera: 670 beni aperti in tutta Italia sabato 24 e domenica 25 marzo, un’applicazione per smartphone e tablet pc con l’elenco aggiornato dei luoghi aperti e mappe per raggiungerli, e la possibilità fino al 25 marzo di donare 2 euro al FAI tramite SMS solidale. Infine, è anche possibile vincere splendidi premi partecipando al concorso fotografico “Con la Giornata FAI…scatta la Primavera!”

Giornata FAI di Primavera, il più importante evento promosso dal FAI – Fondo Ambiente Italiano, compie 20 anni! Dal 1992 ogni anno si sono celebrate le giornate dedicate all’arte e alla cultura che hanno coinvolto, nel tempo, sempre più persone fino a un totale di 6.500.000 visitatori. Quest’anno si preannuncia una grande festa popolare: sabato 24 e domenica 25 marzo saranno, infatti, aperti al pubblico in tutte le regioni d’Italia 670 beni, luoghi di interesse culturale, artistico e paesaggistico, molti dei quali inaccessibili nel resto dell’anno. Un’ottima opportunità per scoprire le bellezze del nostro Paese.

10 ragazze per Freud

Lunedì 26 marzo 2012 alle ore 19 s’inaugura al Teatro Palladium di Roma, “10 ragazze per Freud”, group show nato da un’idea di Lori Adragna per NUfactory con l’assistenza di Antonella Di Lullo. In mostra le opere di: Arianna Carossa, Laura Cionci, Francesca Fini, Silvia Giambrone, Jessica Iapino, Maria Carmela Milano, Chiara Scarfò, Alice Schivardi, Vania Elettra Tam e Fernanda Veron.

Le dieci artiste, tutte di talento e di acuta sensibilità, hanno qualcosa da dire a quel Sigmund Freud che secondo certa letteratura non fu mai in grado di comprendere le donne, tanto da definirle “il continente oscuro”. Utilizzando l’arte come espressione creativa recondita dell’Io e con una buona dose d’ironia, le artiste mettono a nudo pulsioni, tendenze, desideri, sogni scaturiti dalla propria coscienza e occultati nell’inconscio.