
“Fotografare è un atto d’amore. Si fotografa sempre un luogo, un oggetto o una persona che si ama, qualcuno o qualcosa a cui si è legati, che ci è caro, che ci rimanda indietro nel tempo o ci restituisce delle emozioni. A diciott’anni, nell’assoluta incertezza del futuro e con l’incontenibile desiderio di raccontarmi, per me la scoperta della fotografia fu una vera folgorazione: la macchina fotografica divenne un meraviglioso strumento d’introspezione, i miei negativi radiografie dell’anima. Cercavo, scattavo, sviluppavo e stampavo: riempii la mia vita di fotografie, non potevo fare altro. “
Questa è la dichiarazione di poetica di Carmelo Bongiorno, fotografo siciliano, presente sulla scena internazionale da oltre vent’anni, che in questa mostra alla Galleria Barbara Frigerio di Milano (inaugurazione il 12 gennaio 2012) si racconta, attraverso una selezione di opere, che ripercorrono la sua lunga ed instancabile ricerca artistica ed umana. Immagini che narrano momenti e luoghi, vissuti e visti con gli occhi di chi si lascia sedurre dall’unicità dell’attimo, di chi, come lui stesso descrive, “prova stupore per la luce” e questa è la “condizione indispensabile per poter fotografare.”








