Adrian Paci alla Francesca Kaufmann di Milano

Per la sua nuova mostra da francesca kaufmann, Adrian Paci presenta una serie di nuovi lavori che, intrecciando media diversi, sono il risultato di uno sguardo che mira a cogliere l’essenza nell’effimero. Il serbatoio da cui attingono le opere in mostra sono video ritrovati di scene di vita vissuta: momenti spesso periferici, interstiziali, che rivelano la loro iconicità attraverso spostamenti minimi, azioni semplici come il rallentamento dell’immagine o la sua semplice affermazione attraverso la stasi.

The Last Gestures, una videoinstallazione a quattro canali, compone uno scenario in cui episodi frammentari custodiscono il gesto che determina la durata della scena. Durante i momenti che precedono un matrimonio si svolge il dramma di una sposa che abbandona la propria famiglia per costituirne una nuova. Il contegno ieratico della donna si contrappone alla gestualità marcatamente rituale dei familiari che sembra rifarsi a modelli ancestrali, ma che allo stesso tempo risente dell’intrusione contrastante di uno sguardo artificiale che compromette parzialmente la spontaneità dei personaggi, attori coscienti di un dramma già codificato. Attraverso il rallentamento delle scene lo svolgimento dell’immagine si sviluppa svelando ogni fase del suo intero processo. Il video si manifesta nella sua natura piu’ pittorica, ritraendo gesti in cui convivono affettazione e solennità.

Christopher Wool alla Gagosian Gallery di Roma

La Gagosian Gallery di Roma inaugura il 25 maggio la mostra personale di Christopher Wool. Wool filtra gli elementi della pittura astratta, quali la linea, la forma, e la superficie, attraverso la ruvida sintassi del degrado urbano, con un continuo controllo e rilascio gesturale. Sovrapponendo strati di varie tonalità di bianco ad elementi serigrafici usati in opere precedenti (monocromi estratti da riproduzioni fotografiche, ingrandimenti di dettagli, e polaroid dei propri dipinti) l’artista condensa la superficie dei lavori “sovraccaricati” e al contempo li svuota apparentemente della propria sostanza.

Rimangono solo fantasmi ad ostacolare il campo visivo, ciascuno sospeso nelle propria temporalità. Attraverso queste procedure di applicazione e cancellazione, Wool oscura le tracce indistinte degli elementi precedenti, usando così i concetti di riproduzione e negazione per inaugurare un nuovo capitolo della pittura contemporanea. Le sue opere sono quindi ugualmente caratterizzate da ciò che sono, e da ciò che non sono e che tengono nascosto.

Nedko Solakov – The Passage (a commissioned art work’s story)

Apre il 20 maggio a Roma Nedko Solakov – The Passage (a commissioned art work’s story), la quarta mostra del progetto Committenze Contemporanee, una collaborazione tra Galleria Borghese, Fondazione MAXXI e UniCredit Group.

Dieci esposizioni sono state concepite per incentivare studi e approfondimenti critici riguardanti le opere piu’ significative e i problemi critici piu’ importanti della Collezione. Con gli stessi intenti di studio e comprensione anche del passato attraverso la contemporaneità e’ nata l’idea delle Committenze Contemporanee. Gli artisti prescelti e le loro opere, realizzate appositamente per questo progetto, non dovranno avere assonanze contenutistiche o di stile o di linguaggio espressivo con l’opera dei maestri cui vengono associati ma, eventualmente, solo riferimenti concettuali, poiche’ l’elemento che unisce gli artisti del passato a quelli del presente e’ il concetto di committenza. Si tratta insomma di ripensare al ruolo attivo della committenza in epoca contemporanea e di assolvere alla missione primaria del Museo, che e’ quella di realizzare una conservazione attiva che conduca alla tutela, all’aggiornamento e alla divulgazione del patrimonio contenuto in esso.

Paul McCarthy alla Fondazione Nicola Trussardi

Dal 20 maggio al 4 luglio 2010 la Fondazione Nicola Trussardi di Milano presenta Pig Island – L’isola dei porci, la prima grande mostra personale di Paul McCarthy in un’istituzione italiana. La Fondazione Nicola Trussardi ha invitato il leggendario artista americano a progettare un intervento per Palazzo Citterio – uno degli spazi piu’ straordinari della città di Milano nella centralissima via Brera, ancora nascosto e sconosciuto.

Paul McCarthy e’ uno dei maestri indiscussi dell’arte contemporanea che ha guadagnato un ruolo chiave nella storia dell’arte nei decenni della sua carriera. Accostando minimalismo e performance, Walt Disney e George W. Bush, McCarthy ha utilizzato il corpo umano con i suoi desideri e tabu’ per inventare un linguaggio unico, irriverente e beffardo, che mescola la leggerezza della pop art con le fiabe popolari, gli incubi della cronaca con il palinsesto piu’ abietto del gossip internazionale. I video, le performance, le installazioni e le sculture di McCarthy trasportano il visitatore in un universo che combina il glamour di Hollywood con il lato oscuro del sogno americano.

Garage 42, nuovo format di mostre al Velan Centro d’Arte Contemporanea

Garage42 è un nuovo format pensato per la nuova sede del Velan Centro d’Arte Contemporanea di Torino. Trasferitosi di recente in via Saluzzo, il Velan center, con l’appuntamento garage42 propone due artisti, nei lavori dei quali siano riscontrabili delle assonanze, dei rimandi, sottolineati appunto dall’accostamento nello spazio della galleria.

garage42 è letteralmente un garage per due. Il format intende dunque sottolineare l’idea di uno spazio condiviso, che non è solo quello fisico, ma anche e soprattutto mentale. Una contaminazione di linguaggi, favorita, in fase progettuale, da un forte dialogo a tre, tra gli artisti e il curatore. Non si tratterà tuttavia di produrre lavori a quattro mani, possibilità eventualmente condizionata alla disponibilità degli artisti invitati, quanto piuttosto di cercare una affinità, una distanza minima, quella della condivisione e del dialogo tra le due ricerche, pur mantenendo ciascuno, il proprio punto di vista. L’immagine che traduce meglio questo contatto è quella del tessuto epiteliale trasversale, costituito da cellule capaci di scivolare le une sulle altre. Il rapporto tra i lavori degli artisti, infatti, è immaginato come una forma di contatto fisico, un contatto di superficie, ma di natura dinamica che, a partire dallo scivolamento dialogico di un lavoro accanto all’altro, produca esiti non prevedibili inizialmente.

La Notte dei Musei – Musei statali aperti gratuitamente in orario notturno

 Per il secondo anno il MiBAC partecipa a La Notte dei Musei, l’evento europeo che apre gratuitamente le porte di musei ed aree archeologiche in orario serale e notturno, permettendo un’emozionante ed insolita fruizione del patrimonio artistico italiano per tutti coloro che non riescono a farlo nei consueti orari di visita. Un’occasione unica anche per coinvolgere un pubblico piu’ giovane e normalmente distante dal mondo della cultura. Molti dei luoghi d’arte coinvolti arricchiranno la proposta organizzando eventi quali concerti, mostre tematiche e suggestivi percorsi guidati.

Queste solo alcuni dei siti in tutta Italia, aperti gratuitamente dalle 20.00 alle 2.00: Il castello di Piccolomini a Celano (AQ); il Museo Nazionale D’Arte Medievale a Matera, il Museo Archeologico Nazionale di Reggio Calabria, la Pinacoteca Nazionale di Ferrara, il Castello Miramare di Trieste, Palazzo Farnese a Caprarola (VT), Palazzo Reale a Genova, Museo Archeologico di Sirmione (BS), la Rocca Roveresca a Senigallia (AN), Area Archeologica di Sepino (CB), la Galleria Sabauda a Torino, Castello Svevo a Bari, il Museo Archeologico Nazionale di Cagliari, la Galleria degli Uffizi a Firenze, il Teatro Romano a Spoleto (PG), il Museo Nazionale di Villa Pisani a Stra (VE).

Christian Boltanski ripensa Personnes per l’Hangar Bicocca

Tre grandi spazi dell’arte contemporanea mondiale – il Grand Palais a Parigi, l’Armory a New York e l’Hangar Bicocca a Milano – hanno deciso di creare un network internazionale per la pianificazione dei prossimi eventi espositivi. La prima iniziativa comune è la grande mostra di Christian Boltanski che, dopo Parigi, arriva in maggio a New York e dal 23 giugno al 19 settembre a Milano.

Christian Boltanski, il grande artista francese dell’emozione e del vissuto, è rimasto notevolmente impressionato sia dallo straordinario spazio dell’Hangar Bicocca che dalla contiguità con I Setti Palazzi Celesti di Anselm Kiefer, la spettacolare installazione presente permanentemente nell’ex edificio industriale milanese. Boltanski ha quindi ripensato la monumentale installazione Personnes, presentata a Parigi al Grand Palais in occasione del progetto Monumenta, per le navate blu dell’Hangar Bicocca, che riapre alla città e ai globe-trotters dell’arte dopo un lungo intervento di ristrutturazione.

Christiane Löhr – Dividere il vuoto

“Nel suo lavoro troviamo la poesia delle piccole cose della natura. L’artista – con le composizioni che costruisce unendo i fili d’erba – ci mostra la bellezza di un mondo delicato, che continua anche quando è privato della vita. E’ piccolo il materiale che l’artista usa e quindi anche le opere che crea. Rivela il paziente lavoro di chi ama le minuscole cose che ci circondano. Si riscopre così la nostra vera natura. Siamo viventi come le erbe dei prati. Torniamo a conoscere le nostre origini lontane, ma che anche oggi ci danno nutrimento.”

Così Giuseppe Panza di Biumo descrive il lavoro di Christiane Löhr, le cui opere sono esposte nella mostra Christiane Löhr. Dividere il vuoto, organizzata dal FAI – Fondo Ambiente Italiano dal 20 maggio al 5 settembre: A Varese nelle Scuderie di Villa e Collezione Panza oltre cinquanta opere tra disegni, sculture e installazioni, la maggior parte delle quali realizzate esclusivamente per gli spazi espositivi del museo.

Christiane Löhr – artista tedesca le cui opere fanno parte della Collezione di Giuseppe Panza dal 2003 – crea sculture e installazioni attraverso il contatto diretto con la natura e la sua relazione con lo spazio. L’artista utilizza materiali inconsueti come i semi di diverse piante – cardo selvatico, edera, graminacei – oppure crini di cavallo per realizzare le sue installazioni che, come microcosmi lievi e raffinatissimi, rimandano a un’architettura immaginaria, preziosa e complessa, ma allo stesso tempo espressione di una solidità rassicurante.

Tagli d’artista, Una storia lunga un secolo

In occasione della presentazione del grande soffitto Ambiente spaziale con tagli (gesso, sei tagli su fondo bianco, cm 400 x 814,3) che Lucio Fontana realizzo’ nel lontano 1960 per la casa di Milano dell’ing. Antonio Melandri, grande estimatore e amico dell’artista, la Galleria nazionale d’arte moderna di Roma ha voluto allestire, nei due saloni centrali, una scelta di capolavori appartenenti alle collezioni che, partendo dagli inizi del ‘900, sviluppano in un percorso esemplificativo della cultura del secolo i germi di una sfida che continua nel tempo.

L’intento non e’ solo di esaltare l’alto impegno creativo di Fontana, nel retro del soffitto lasciato a giorno si puo’ vedere come l’artista lavorava, ma di correlare la sua arte che, unita ad un mecenatismo illuminato, ha portato prodotti riconosciuti nel mondo e ha spinto l’evoluzione di tutta l’arte del secolo.

Si parte dalla cultura secessionista di Klimt, ripresa dal divisionismo e poi dal futurismo di Balla, i cui tagli compositivi già preludono alle deflagranti aperture del secondo dopoguerra, per passare attraverso l’unicità delle preveggenze di Schwitters, alle certezze assolute di Mondrian, all’introspezione luminosa di Giacometti, allo sfondamento della materia di Moore, mantenendo costante una linea che in Italia parte da Boccioni, con i vuoti dell’Antigrazioso del 1912, e prosegue nelle masse bianche di Arturo Martini, fino ai vuoti del marmo di Adolfo Wildt, che di tutti fu maestro a Brera.

Tutto è connesso al Castello di Rivoli

Tutto è connesso, la rassegna che si tiene dall’8 giugno al 16 settembre al torinese Castello di Rivoli. Ideata in modo da costituire un percorso espositivo ragionato basato sulle opere della collezione permanente. A questo scopo, nel progetto curatoriale sono stati coinvolti direttamente artisti che, partendo dai lavori in collezione, hanno riallestito le loro opere integrandole e suggerendone accostamenti inediti. Alcune sale, che hanno segnato la storia del museo come quelle di Richard Long e di Sol LeWitt, in occasione della mostra diverranno protagoniste di ulteriori sviluppi. A distanza di una trentina d’anni, verrà presentata in un nuovo allestimento l’installazione di Nicola De Maria realizzata nel 1985.

Tutto è connesso presenta altresì recenti acquisizioni, molte delle quali esposte per la prima volta, sia di affermati maestri sia di artisti appartenenti alle nuove generazioni, offrendo al visitatore un percorso attraverso le più significative ricerche artistiche dell’ultimo decennio. Tra gli artisti segnaliamo Giovanni Anselmo, Tacita Dean, Regina José Galindo, Mona Hatoum, Giulio Paolini, Giuseppe Penone, Michelangelo Pistoletto, Simon Starling. Nel corso della mostra, a date e orari prestabiliti, Allora & Calzadilla presenteranno Stop, Repair, Prepare, 2008, scultura e performance: attraverso un buco nel centro di un pianoforte a coda il performer esegue variazioni sull’ ”Inno alla Gioia” di Beethoven, simbolo di fratellanza ma usato anche in contesti politici oppressivi.

Elisabetta Benassi – All I Remember

Magazzino di Roma ianugura oggi 11 maggio la seconda mostra personale in galleria di Elisabetta Benassi, dal titolo All I Remember, che rimarrà aperta fino al 30 giugno 2010.

All I Remember è il titolo di un romanzo mai pubblicato di Gertrude Stein, scelto dall’artista per il progetto che ha sviluppato nel corso degli ultimi due anni e che arriva oggi alla sua prima presentazione: la costruzione di un archivio di “immagini” (fotografie di cronaca e reportage) recuperate ed estrapolate dagli archivi della stampa italiana e internazionale, di cui viene mostrato soltanto il lato posteriore, sul quale sono impresse la didascalia dell’immagine e altre informazioni indispensabili alla sua pubblicazione (didascalie, date, riferimenti di archivio, note manoscritte). Queste “immagini”, in realtà puramente verbali, formano uno straordinario archivio in divenire in cui la grande storia si mescola in un unico flusso alla cronaca, i fatti quotidiani agli eventi memorabili, creando un inedito ritratto del Novecento che può essere soltanto immaginato attraverso le parole che lo descrivono.

Inaugura a Roma la Fondazione Giuliani per l’arte contemporanea

Sarà la mostra Mutiny Seemed a Probability, a cura di Adrienne Drake, ad inaugurare il 9 maggio la Fondazione Giuliani per l’arte contemporanea a Roma. Come tutte le attività della Fondazione questo evento ha come punto di partenza la Collezione Giuliani, diventando un mezzo inconsueto per riflettere, approfondire e interpretare il processo del collezionare.

Mutiny Seemed a Probability (L’ammutinamento sembrava una possibilità) e’ un atto di ammutinamento, un gioco sottile di dialogo e reazione con il presente e con il passato, un gesto di resistenza costante che punta a rovesciare l’esistente con gesti minimi ed impercettibili, con incertezza e con precarietà, anche ideologica. Il percorso fra le opere di Micol Assaël, Simon Dybbroe Møller, Cyprien Gaillard, Henrik Hăkansson, Mona Hatoum, Leslie Hewitt, Graham Hudson, Alicja Kwade, Jorge Peris, Manfred Pernice, Alessandro Piangiamore, Marco Raparelli, Natascha Sadr Haghighian, Gedi Sibony, Nedko Solakov, Oscar Tuazon, Jeff Wall, ripercorre i mutamenti nella pratica scultorea, il suo slittare verso intrinseche qualità di fragilità e instabilità.

Alessandro Bulgini – cin()que

Venerdì 21 maggio la galleria CHANGING ROLE – Move Over Gallery/Napoli, inaugura la mostra cin()que personale di Alessandro Bulgini a cura di Alessandro Facente.

cin()que è un confronto di cinque opere, periodi, discorsi e linguaggi diversi, che nel loro incrocio sviluppano un discorso più ampio. cin()que è due progetti l’uno inglobato nell’altro: () è dentro cinque. cinque di Alessandro Bulgini si sviluppa in due dittici di dimensioni e forme diverse della produzione nera, una scultura a forma di testa e un quadro della serie rosa ruotanti e un autoritratto della serie facebook. Tutti hanno a che fare con il corpo, cinque parti di esso, cinque alfa che installati danno luogo ad un ipotetico pentagramma.

Tornerò…lo promette Yoko Ono

Studio Stefania Miscetti di Roma inaugura il 25 maggio I’ll be back, una nuova mostra dell’artista Yoko Ono, un’installazione appositamente progettata per gli spazi dello Studio Miscetti, dopo 14 anni dalla sua ultima personale a Roma e dalle sue precedenti esposizioni e progetti a cura della galleria: A Piece of Sky, Roma, 1993; Lighting Piece, Firenze, 1995; Smile Event e contemporaneamente The Yoko Ono Film Festival presso il Palazzo delle Esposizioni, Roma, 1996.

La mostra si compone d’immagini, suoni, sculture e appropriazioni e alterazioni in dialogo con il fervore dei futuristi italiani. “ Era il mio ultimo giorno a Londra, e visitavo la Mostra sul Futurismo alla Tate Modern. All’improvviso il Manifesto del Futurismo colpisce il mio sguardo.(…) Mi si sono riempiti gli occhi di lacrime e non sono più riuscita a proseguire…Sì. Sì. Sì. Vogliamo cantare l’amore del pericolo, l’abitudine all’energia e alla temerità…Il coraggio, l’audacia, la ribellione saranno elementi essenziali della nostra poesia. Proprio così! (…) L’Insonnia Febbrile è il nostro mondo. Tutto sta accelerando. Ma l’arte sta andando nella direzione opposta…verso il cimitero del sonno e l’estasi illusoria. Perché?  Alcune persone si sono persino sentite offese dalla mia energia; hanno confuso l’audacia con l’aggressività e il coraggio con qualcosa da temere. (…)”

Yoko Ono, June ‘09