
Bambini non leggete questo articolo, potrebbe risultare ben troppo fuorviante per le vostre tenere menti. Tanto tempo fa si parlava di sesso, droga e rock and roll come il massimo della trasgressione. Oggi questi slogan, anche se appaiono un poco superati, sono sempre efficaci ed udite udite, sono anche molto utili alle menti creative, almeno stando a recenti studi scientifici.
L’università dell’Illinois avrebbe infatti condotto dei test dai quali si evince un risultato assai bizzarro: consumare alcool aiuta a risolvere problemi legati alla creatività. Di certo il risultato di questa ricerca appare un poco diseducativo ma la scienza parla chiaro, un gruppo di studenti con una percentuale di alcool nel sangue dello 0.075 (circa uno o due bicchieri di vino a seconda del peso corporeo del soggetto) è riuscita a risolvere dei problemi di natura creativa, in maniera molto più rapida ed efficace rispetto ai soggetti per così dire sobri.

Di furti d’arte ne abbiamo parlato e sicuramente ne parleremo ancora poichè il numero delle opere trafugate è in netta ascesa e supera di gran lunga quello dei capolavori ritrovati. Questa volta vorremmo parlarvi di un fatto accaduto nel lontano 1990 che rappresenta sicuramente un valido esempio di furto insolito e ben riuscito. Circa dieci anni fa, esattamente il 18 marzo del 1990, due persone bussarono alla porta dell’Isabella Stewart Gardner Museum di Boston nel Massachusetts. Gli uomini indossavano un’uniforme delle forze di polizia cittadine e così nessuno si stupì troppo di quell’insolita visita dopo la mezzanotte.
Poco dopo il furto del dipinto Les Choristes di Edgar Degas al Cantini Museum di Marsiglia (vedi nostro precedente