Una galleria a Londra dedica una mostra a Hipstamatic, la Toy Camera digitale

Prima c’erano la Holga, la Diana e tante altre piccole Toy Cameras che facevano un mucchio di immagini dal gusto vintage e che tanto ricordavano le immagini rubate nelle gite in famiglia o ai compleanni dei nostri cari negli anni ’70.  Oggi la rivoluzione del digitale sembra aver seppellito le varie Polaroid e compagnia cantante ed il tracollo della pellicola con i suoi costi improponibili non è stato certo un aiuto all’intera situazione. La malinconia di quelle immagini è però un dolce ricordo e quei colori irreali sono ancor oggi amati da centinaia di migliaia di persone, molti li preferiscono ai normali colori prodotti dalle macchine digitali forse perché il digitale spesso mostra la realtà cosi com’era al tempo dello scatto e  non come ci piacerebbe ricordarla.

Ebbene per qualche assurdo ma piacevole scherzo del destino le Toy Camera sono tornate in auge negli ultimi mesi grazie ad un App per iPhone, ed altre devices prodotte dalla Apple, che prende il nome di Hipstamatic. Questa fedele replica di una Toy Camera permette all’utente di cambiare obiettivi, flash e pellicole, tutto in maniera virtuale e di produrre in seguito delle fantastiche foto-vecchio-stile sempre diverse che possono essere stampate con ottimi risultati.

Daniele Cascone, un viaggio all’interno della mente umana

Sabato 23 ottobre alle ore 19 nei locali della Galleria Lo Magno (Via Risorgimento, 91-93 – Modica) sarà inaugurata la mostra fotografica di Daniele Cascone a cura di Giuseppe Lo Magno.

In mostra alcune opere fotografiche realizzate tra il 2009 e il 2010 dal fotografo e artista digitale Daniele Cascone. L’artista ha iniziato a lavorare nel 1996 come grafico pubblicitario, dedicandosi dal 1998 al web design. Appassionato di fotografia e manipolazione digitale, ha fondato il web magazine Brain Twisting, dedicato all’arte digitale e alla creatività presente in rete, che è stato uno dei maggiori punti di riferimento italiani sull’argomento. Le opere di Daniele Cascone sono frutto di manipolazioni digitali che rappresentano, secondo Micol Di Veroli autrice dei testi pubblicati nel catalogo della mostra, «un grido muto contro l’incomunicabilità».

Stefano Arienti da Massimo Minini di Brescia

La galleria Massimo Minini di Brescia presenta dal 10 aprile al 22 maggio 2010 la quinta mostra personale di Stefano Arienti (nato ad Asola, Mantova nel 1961. Vive e lavora Milano) incentrata su una riflessione del tutto personale sui concetti di decorazione e pittura, quest’ultima mostra ci svela solo rappresentazioni di paesaggio e natura.

Punto di partenza dell’artista sono immagini preesistenti, poster fotografici stampati in offset acquistati in un colorificio come tappezzerie, che vengono manipolati e assemblati grazie a cuciture fatte a macchina. In alternativa Arienti utilizza anche sue fotografie che diventano la traccia da percorrere per l’utensile meccanico che andrà ad incidere, segnare, disegnare la pietra.
Nel primo caso l’azione sulla carta ne cambia la consistenza conferendo alle opere un inatteso aspetto materico, segnato dalle imperfezioni causate dalla macchina da cucire, che traccia fili colorati della stessa tinta presente nell’immagine oppure cuce senza filo una semplice traforatura.

DigitalArt Los Angeles alla ricerca dei nuovi digital artists


Il L.A. Center for Digital Art di Los Angeles, California ha recentemente annunciato un importante call to artists internazionale dal titolo DigitalArt L.A. Il concorso si rivolge agli artisti che usano il mezzo digitale nel loro processo creativo.

I lavori che saranno selezionati dalla giuria dovranno necessariamente abbracciare una delle seguenti tecniche artistiche digitali e cioè: la fotografia digitale, il video sperimentale, il mobile media, l’interactive media e l’internet art. Le opere dei vincitori saranno il fulcro di una grande mostra alla LACDA gallery dal 13 agosto al 5 settembre 2009.

Thomas Ruff al Castello di Rivoli

Thomas Ruff, Jpeg td02, 2006 © Thomas Ruff

Si è inaugurata ieri al Castello di Rivoli la mostra personale di Thomas Ruff (1958, vive a lavora a Düsseldorf).

L’esposizione, a cura di Carolyn Christov-Bakargiev presenta al pubblico oltre 80 opere fotografiche che  indagano con oggettività e riflessione la fotografia, l’uso che ne viene fatto nella società e l’universo della cultura visiva contemporanea.

Thomas Ruff nella mostra presenta lavori che partono dagli anni ’80 fino ai cicli più recenti, indagando in particolare il rapporto dell’artista con la produzione visiva dell’era digitale, le forme di manipolazione dell’immagine e la costituzione della soggettività in questa epoca.