Gli artisti italiani della Collezione ACACIA

 

Promossa dal Comune di Milano – Cultura, Moda, Design, Palazzo Reale e Associazione ACACIA, apre dal 12 aprile al 24 giugno 2012, nella centralissima sede espositiva milanese, la mostra “Gli artisti italiani della Collezione ACACIA-Associazione Amici Arte Contemporanea”. L’evento espositivo, curato da Gemma De Angelis Testa – Presidente di ACACIA – e Giorgio Verzotti, propone al pubblico circa trenta opere di artisti della collezione d’arte contemporanea dell’associazione.

Tutte le forme espressive delle arti visive sono qui rappresentate, dalla pittura alla scultura, dalla fotografia al video e all’installazione. In mostra si possono ammirare lavori di Mario Airò (vincitore della prima edizione del Premio ACACIA), Rosa Barba, Vanessa Beecroft, Gianni Caravaggio, Maurizio Cattelan, Roberto Cuoghi, Lara Favaretto, Francesco Gennari, Sabrina Mezzaqui, Marzia Migliora, Adrian Paci, Paola Pivi, Ettore Spalletti, Grazia Toderi, Luca Trevisani, Marcella Vanzo, Nico Vascellari e Francesco Vezzoli. Ogni artista vanta riconoscimenti nazionali ed internazionali.

Apre il Maxxi e Roma si apre al mondo

Dopo mille peripezie il Maxxi di Roma ha finalmente aperto le sue porte durante le giornate di inaugurazione il 27, 28 ed il 29 maggio. Si è trattato di un tripudio in pompa magna che ha sinceramente iniettato un poco di ottimismo in una scena romana sino ad ora troppo mal criticata e sin troppo bolsa. 25 mila visitatori hanno tolto ogni ombra di dubbio sulle future sorti del museo ed anche il nostro scetticismo si è volatilizzato innanzi all’incredibile offerta artistica di questo nuovo polo culturale della città eterna.

Certo c’è ancora molto da fare, difficile dire se gli appassionati d’arte contemporanea sparsi per il mondo decideranno di recarsi a Roma solo per ammirare il Maxxi ma è certo che una volta giunti nella capitale sarà sicuramente d’obbligo una capatina a questo straordinario museo. La collezione permanente c’è ed è anche di ottimo livello, non si tratta certo di “pezzi” decisivi ma l’altisonante portata dei nomi ed il mirabile dialogo che la struttura è riuscita ad instaurare con le meravigliose opere è bastata a farci togliere il respiro.

Tutti pronti per l’apertura del MAXXi di Roma

27, 28 e 29 maggio 2010: tre giorni di inaugurazione per il MAXXI, il Museo nazionale delle arti del XXI secolo progettato a Roma da Zaha Hadid, che a partire da domenica 30 maggio sarà definitivamente aperto al pubblico, a coronamento di un impegno pluriennale del Ministero per i beni e le attività culturali e del Ministero delle infrastrutture.

Il MAXXI è il primo museo pubblico nazionale dedicato alla creatività contemporanea. Fortemente sostenuto dal Ministro dei beni culturali Sandro Bondi, è gestito dall’omonima Fondazione presieduta da Pio Baldi, con la direzione di Margherita Guccione (MAXXI Architettura) e Anna Mattirolo (MAXXI Arte). Dopo l’architectural preview dello scorso novembre, ecco dunque per il museo il momento più atteso, con un programma ricco e internazionale. Le mostre inaugurali sono GINO DE DOMINICIS: l’Immortale, a cura di Achille Bonito Oliva, KUTLUG ATAMAN. Mesopotamian Dramaturgies, a cura di Cristiana Perrella. LUIGI MORETTI ARCHITETTO. Dal Razionalismo all’Informale, a cura di Bruno Reichlin e Maristella Casciato.

Grazia Toderi, Orbite Rosse da Giò Marconi

Per la sua quarta personale da Giò Marconi, che occupa tutto il piano terra della galleria milanese, Grazia Toderi espone dal 26 gennaio 2010 tre nuove serie di disegni, realizzati con grafite, argento e stagno fuso, nuove opere fotografiche e due proiezioni video prodotte per la mostra.
Il disegno è per l’artista il primo livello, fondamentale e necessario, in cui immergersi, un esercizio di concentrazione, leggerezza e libertà, solo in seguito al quale poter arrivare, dopo una ulteriore lavorazione che passa attraverso le immagini fotografiche, alla realizzazione di una nuova opera video.

Tutte le opere della mostra sono intitolate Orbite Rosse, e già nel 1998 l’artista aveva esposto alla Galleria Giò Marconi una doppia proiezione video dal titolo “Orbite”. Nell’opera dell’artista i riferimenti alle orbite sono fin dall’inizio del suo lavoro un elemento costante, siano quelle della Luna intorno alla Terra, dei pianeti intorno al Sole, dei satelliti o delle astronavi intorno ai pianeti, o anche quelle disegnate da una palla all’interno di uno stadio, o tracciate da una trottola su un pavimento.

Rebecca Horn si trasforma in fata Morgana

Nella sua sede di Piazza San Marco la Fondazione Bevilacqua La Masa ospiterà una mostra personale dell’artista tedesca Rebecca Horn, aperta fino al 20 settembre. L’artista e’ una delle poche nel panorama attuale ad avere affrontato un numero impressionante di linguaggi artistici, dalla performance, alla scultura, alla poesia, fino al film e all’opera lirica. I temi che affronta sono di carattere universale: l’amore, la difficoltà di mantenere la salute fisica e psicologica, il senso della caducità delle cose.

E’ dagli anni Settanta che con questa sua attitudine l’artista e’ stata una precorritrice importante sia delle pratiche performative, sia dell’installazione ambientale e di una scultura in relazione di dialogo con lo spazio, con la storia, con la politica. In galleria, un percorso misterioso ci parlerà dell’amore come fata morgana; un’illusione impossibile da evitare, affascinante e pericolosa. Pietre, ali di piume irrigidite da un meccanismo che le fa muovere, un dipinto di grandi dimensioni e altri piu’ piccoli segneranno un percorso poetico e al contempo drammatico. Tra le opere anche una nuova versione di Feather Fingers (Guanti di piume, 1972), incentrata sull’illusione del tatto e sulle mani. Una penna viene attaccata a ciascun dito con un anello di metallo, per far si’, nelle intenzioni dell’artista, che la mano diventi “simmetrica (e sensibile) come un’ala di uccello”.